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Scrittori per ragazzi di fronte ai minori Rom (C.Simonelli)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 5/09


Le iniziative prese nei momenti complicati e sotto la spinta delle emergenze sono a volte come fuochi di paglia, interessanti meteore, ma senza continuità. Non è così per l’iniziativa presa da numerosi scrittori e scrittrici di letteratura per ragazzi, che non solo hanno redatto un appello nel 2008, ma continuano a mantenere aperta la simpatia, la cura, la vigilanza. In questa direzione va, ad esempio, il sito di Alberto Melis1 che porta la sigla “questo sito è amico dei rom” e reca ancora la lettera aperta, proposta dalla scrittrice Vanna Cercenà, sottoscritta da numerosi altri autori di libri per bambini e ragazzi e inviata a suo tempo agli organi di informazione.
«[...] Troppo spesso, nel documentarci per scrivere le nostre storie, abbiamo incontrato leggi che “per il bene” di bambini emarginati e senza voce in capitolo, hanno di fatto sancito ingiustizie e discriminazioni.
Se vogliamo far sì che i piccoli Rom non vivano fra i topi, cerchiamo di integrarli con le loro famiglie, di mandarli a scuola, di toglierli da situazioni di degrado, invece di fare le barricate quando si tenta di sistemarli in situazioni più dignitose.
Qualora questa misura [delle impronte ai minori rom] fosse effettivamente attuata, violando a nostro parere i principi che regolano la convivenza civile come la Costituzione, la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia approvata dalle Nazioni Unite nel 1989 e ratificata dall’Italia nel 1991, non potremmo fare a meno di provare un forte senso di disagio nel proporre ai nostri piccoli lettori testi che parlano di solidarietà, di incontro fra i popoli o narrano di violenze e prevaricazioni subite dai loro coetanei come se fossero accadute nel passato e non potessero ripetersi mai più.
Non vorremmo appartenere a uno Stato che un giorno debba chiedere scusa alle sue minoranze».
Seguono le firme:
Vanna Cercenà, Emanuela Nava, Dino Ticli, Moony Witcher, Pietro Formentini, Lodovica Cima, Walter Fochesato, Teresa Porcella, Fulvia degl’Innocenti, Gianfranco Liori, Luciano Comida, Antonella Ossorio, Simone Piazzesi, Angela Ragusa, Andrea Bouchard, Luca Randazzo, Silvia Roncaglia, Alberto Melis, Franco Enna, Roberta Grazzani, Janna Carioli, Angelo Petrosino, Francesco D’Adamo, Luisa Mattia, Emanuela Bussolati, Arianna Papini, Guido Sgardoli, Roberto Denti, Giusi Quarenghi, Angela Nanetti, Antoni Arca, Stefano Bordiglioni, Aquilino, Bruno Tognolini, Roberto Piumini, Maria Rosa Vismara.
Italia, giugno - luglio 2008
Sottoscrivono inoltre la lettera gli scrittori, artisti, musicisti e studiosi:
Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau, Steed Gamero, Fabio Patronelli, Saimir Mile, Marcel Courthiade, Jeanne Gamonet, Jean “Pipo” Sarguera, Enrico Zanier, Rebecca Covaciu, Nico Grancea, Ionit Ciuraru.
Il sito riporta inoltre piccole poesie e uno stupendo racconto di Melis, scritto in memoria di una bimba di 7 anni, Nazifa Bebé Ahmetovic, morta a Cagliari nel 1988. Ne riportiamo uno stralcio:
 «Gira in tondo sull’asfalto a piedi nudi a mezzogiorno; pressappoco d’estate. Gira in tondo, le caviglie sottili a sette anni; pressappoco felice.
 Perché ridi? Sembri un’allodola sul ramo. Le dico. Come ogni giorno. E lei come ogni giorno tira fuori dalla gonna zingara un fruscio. La sua sfera di vetro. Guarda dentro la sfera, mi dice. Qui a metà strada tra il colle e il mare, esattamente qui, e in nessun altro posto al mondo, costruirò la mia casa. La vedi?
 Sì, mento, la vedo molto bene. Ha grandi finestre, e dietro le finestre tende colorate, e dietro le tende stanze molto grandi, e dentro le stanze tappeti e cuscini e fiori dentro ai vasi.
 Fiori di campo, puntualizza; con cipiglio. E sulle tegole del tetto una voliera per gli uccelli. E in giardino un pozzo per l’acqua, e dentro il pozzo la luna, e stelle e turbini di vento e sassi neri di fiume e battiti di ala di gabbiano.
 La vedi questa porta? In fondo al giardino tra il pero e il melograno? E aperta - sorride e si annoda i capelli a coda di cavallo. E da qui che entreranno.
 Chi entrerà Nazifa Bebé, nel tuo giardino? Le domando.
Quelli di fuori, lo sai, lo sappiamo, risponde piano piano. Quelli che la città non vuole: gli storpi, i matti, chi non ha lingua e voce, i cani randagi, i ciechi, i senza patria, quelli che sono arrivati troppo tardi, i miei morti, i ladri per fame e gli affamati. Nel mio giardino entrerà chi non cammina mai dritto per la strada, chi si trascina nell’ombra e maledice, chi prega e tace, e anch’io. Anch’io entrerò nel mio giardino.
 Nazifa Bebé gira in tondo e danza a piedi nudi a mezzogiorno; pressappoco d’estate. All’angolo tra via dei Conversi e la via Scano. Gira in tondo e danza e ride, la bocca vermiglia di bambola, i capelli a coda di cavallo, le caviglie sottili, le braccia nude di stecco, lo sguardo che si fa lontano.
 Aspetta. Le dico. Non andare via. Vedi quella nuvola che arriva? Ha viaggiato per molto tempo. Ha attraversato i cieli di utopia e visto ogni città invisibile del mondo. Anastasia l’ingannatrice, Zobeide la bianca raggomitolata e anche Fedora metropoli di pietra grigia, dove in un palazzo di metallo ogni stanza custodisce una sfera di vetro simile alla tua.
 Una sfera di vetro per ogni città immaginata. Spiego alla sua bocca di bambola e alle sue braccia di stecco. Una sfera per ogni giardino desiderato, per ogni porta da tenere aperta tra i peri e i melograni.
 Aspetta, ti prego, non andare via…
 Ma è troppo tardi. Non sono mai state immaginate né porte aperte né giardini, in questa città, tra il colle e il mare.
 E Nazifa Bebé lo sa» (Alberto Melis).
Infine, accanto a numerosi links su documentazione ed attualità, si apre un collegamento per quanto concerne la vicenda e la produzione artistica di Rebecca Covaciu, adolescente nata in Romania e più volte sgomberata in Lombardia. Le sue opere sono state esposte anche nell’ambito delle mostre del Gruppo internazionale di artisti “Watching The Sky”, fra cui “Psiche Incatenata”, in occasione della Giornata della Memoria 2008, nelle prestigiose sale dell’Archivio Storico del Comune di Napoli. Genova ha attribuito l’importante riconoscimento “Arte e Intercultura - Caffè Shakerato” ai disegni-testimonianza della piccola artista. La serie di opere grafiche “I topi e le stelle” ispirata alla sua vita negli insediamenti “abusivi”, sarà esposta a Roma, Napoli e Genova nell’ambito di una mostra itinerante dedicata ad Arte, infanzia e Diritti dei Popoli.
 
 
 
1 http://www.albertomelis.it/lettera_bambini_rom.htm [accesso: 30/10/2009]