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Un vangelo possibile (C. Simonelli)
Riflessione pastorale

Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 6/07


Premessa: un compito

Mi piace accogliere come un compito da svolgere i titoli che mi vengono proposti. In questo caso il compito presenta diversi aspetti: il primo è rappresentato dal titolo generale, “la persona: una storia sacra”; il secondo è la prospettiva richiesta, indicata come “pastorale; infine c’è il titolo vero e proprio “evangelizzare in modo evangelico”.

Penso ad “evangelizzare in modo evangelico”, sullo sfondo degli interventi realizzati in diversi contesti da André Fossion, del Lumen Vitae di Bruxelles1, come invito alla coerenza tra metodo e contenuto dell’annuncio, insieme alla costante necessità della sua “traduzione” in asserti significativi per chi annuncia come per chi dell’annuncio è destinatario. Quanto alla prospettiva pastorale/pratica, “una constatazione sulla quale è facile convenire è che il termine “pastorale” soffre di una notevole genericità, fino ad estenuarsi in un ospitale scenario di fondo che fa da contenitore ad una molteplicità di azioni, interventi e progetti a dir poco eterogenei”2. Non posso inoltre negare una mia personale resistenza alla terminologia, per via delle pecore, soprattutto…

Dall’insieme di queste coordinate, approderei, comunque, forse con un profilo un po’ più modesto, ad “un Vangelo possibile” come figura concreta della nostra vita cristiana, che certo non esaurisce la ricchezza del Vangelo. E dire figura è evocare appunto una prospettiva pastorale nel senso di pratica: non strategie e sussidi, né tanto meno pie esortazioni, ma l’invito a porsi in stato di laboratorio e verificare la prassi, che non è mai “vuota”, piuttosto realizza e promuove opzioni teoriche; dunque, nella fattispecie, anche teologiche. Rispetto a questo, una pagina iniziale, come può essere quella di una “relazione”, è in fondo un pre-testo, che attende il vero testo, che è il vostro lavoro.

Tento di sviluppare questo compito, articolandolo in tre tipi di considerazioni, che riguardano l’orizzonte, gli atteggiamenti e alcune urgenze. Propongo perciò che anche il vostro lavoro si svolga poi in questa triplice direzione, nelle modalità che concorderete con i coordinatori.

 

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