» Chiesa Cattolica Italiana » Documenti »  Documentazione
Attività Migrantes nell'anno 2006 (S. Ridolfi)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 3/07


Un numero della nostra rivista viene dedicato annualmente al Rapporto sulle attività, interventi e riflessioni, sia della Commissione Episcopale per le Migrazioni, sia della Fondazione Migrantes dell’anno precedente.

Oltre ad essere un doveroso rendiconto a se stessi e ai propri destinatari del servizio pastorale, il Rapporto rappresenta la verifica di un cammino e offre presupposti per sviluppi ulteriori.

Il 2006 non mostra segni sicuri di avere superato le ormai annose difficoltà di personale per la pastorale delle migrazioni, né di avere decisamente reimpostata l’azione pastorale in una società dai velocissimi mutamenti e con una modernità, spesso più tecnica che morale, ma incombente e inevitabile.

La mobilità umana è ancora fortemente segnata da una dolorante profuganza causata da conflitti non sempre dichiarati, ma sempre opponenti e continui.

Un nuovo ordine internazionale economico, più equo e solidale, è ostacolato da continui egoismi di gruppo e/o nazionali. Le diversità etniche e culturali non sono ancora viste tra di loro complementari, bensì vengono vissute, quando non spinte, con atteggiamenti conflittuali.

Una cultura dell’uomo come ragione di se stesso e artbitro assoluto del proprio destino rende difficile e decisamente oscura una visione superiore della vita.

I mezzi di comunicazione sociale veicolano in una formazione spesso condizionata dalle convinzioni personali dei conduttori. Eppure nella quotidianità, nel contatto umano diretto e alla base si stente un prepotente bisogno di rapporti solidali, di giustizia imparziale e sicura, di rinnovamento globale, di pace personale e sociale.

L’azione pastorale che per sua natura si muove nelle situazioni di vita è chiamata a cogliere le domande più forti e vere e a costruire su quelle la novità del cambiamento e nei rapporti. La difficoltà e le opposizioni mostrano ancora lunga ma non impossibile la strada da percorrere e ne confermano urgenza ed esigenza (vedansi i moderni martiri don Santoro in Turchia e don Puglisi in Sicilia).

La crisi delle vocazioni, l’alta età media del personale pastorale, la riduzione del sostegno finanziario, la mobilità interna dei ministranti, l’avanzare delle nuove generazioni obbligano a ripensare e rivedere le presenze pastorali, a cercare nuove modalità nel servizio pastorale nella lucidità della fede e con saggia previsionalità. Ci occorre, quindi, un supplemento di profezia perché l’occhio del profeta è lucido e lungimirante e sa maturare il cambiamento, pur soffrendo di non poche opposizioni.