Le parole che ieri Papa Francesco ha rivolto a Shimon Peres ed Abu Mazen sono rimbalzate in tutto il mondo e hanno toccato i cuori ("Ci vuole più coraggio per fare la pace che per fare la guerra"). Ma ciņ che ancor più ha toccato i cuori è stata la semplicità, l‘informalità dell‘incontro con i due presidenti e con "mio fratello Bartolomeo". Chi comunica si fa prossimo. Chi comunica prende il bus insieme per spostarsi, come tutte le persone del mondo, conversando e sorridendo, scherzando e guardandosi negli occhi. Solo chi riscopre la genuina prossimità del fratello puņ avviare davvero processi di pace. La speranza (e la preghiera) di noi tutti è che quanto seminato ieri possa presto fiorire. Le premesse, mi pare, ci sono tutte.