Newsletter n° 249 del 26 maggio 2014
Un bel messaggio al Paese
Si è appena chiusa l'Assemblea Generale della CEI. Un appuntamento importante ed atteso, visto che tra i temi all'ordine del giorno c'era anche quello delle modalità di elezione del Presidente. Ed è proprio in questo delicato ambito che i Vescovi hanno dato prova di grande capacità di dialogo e di sincera ricerca del bene comune. Potevano, legittimamente, avere posizioni diverse sulle possibili nuove modalità, pur nell'unanime desiderio di accogliere l'invito del Papa a fare un passo avanti nella corresponsabilità. Il dialogo franco e la capacità di fare un passo indietro sulle questioni non essenziali hanno portato risultati tangibili, per il bene di tutti. Se i nostri politici fossero capaci di fare altrettanto...quanto migliore sarebbe la situazione dell'Italia!
 
Don Domenico
News
Mons. Pompili lancia, attraverso la sua newsletter settimanale, un'immagine proposta per accompagnare la riflessione sul tema della 48ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, in programma per il prossimo 1° giugno. Nelle sue parole il perché di questa scelta...
Il testo per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali “è straordinario”, ha affermato Mario Morcellini, sociologo della comunicazione, nella video-intervista “Volti & voci” che il Copercom ha pubblicato nel suo sito e su Youtube. "La comunicazione è un invito a ridurre le distanze".
Sorprese da una ricerca condotta dal Cremit e dall’Università di Perugia, sull’uso di Facebook da parte di sacerdoti, religiosi e seminaristi. I risultati saranno presentati e discussi al convegno “Churchbook. Tra social network e pastorale” che si terrà il 29 maggio 2014 presso l’Università Cattolica di Milano. Anticipiamo alcuni dei dati più interessanti...
DALLE DIOCESI
20/05/2014
Siracusa
20/05/2014
Sassari
19/05/2014
Locri - Gerace
16/05/2014
Napoli
13/05/2014
Milano
13/05/2014
Savona - Noli
13/05/2014
Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti
SPAZIO LIBRI
Maggio 2014
In una società sommersa da un sistema mediatico pervasivo e giocato sull’istante, c’è ancora spazio per una reale comunicazione di contenuti culturali?