Fin dallavvio delliter progettuale , laula liturgica del complesso parrocchiale è stata pensata come un invaso fortemente unitario, disposto secondo un assetto trasversale: la proposta concorsuale è stata sostanzialmente rispettata durante liter progettuale e approfondita grazie al dialogo con il committente e con la comunità. Sotto lampia vela gonfiata, lassemblea è orientata verso un ampio presbiterio plenario che, organizzato lungo il lato lungo del rettangolo di base delaula, presenta tutti i poli liturgici alla visione frontale dei fedeli. Limpianto con presbiterio trasversale è una soluzione ricorrente nellarchitettura di chiese italiana dagli anni Sessanta ad oggi, che privilegia la buona visibilità dellazione liturgica rispetto al più articolato tentativo di formare unassemblea ‘plasmata dalla complessità delle relazioni tra i diversi poli celebrativi. Il progetto liturgico pone in tensione dialettica la frontalità unitaria del presbiterio e larticolato spazio dalla vela: la copertura passa infatti dai tre archi asimmetrici di facciata allunico grande arco absidale, cui fa riscontro in pianta la pedana presbiteriale plenaria, rialzata di 45 cm e distesa lungo lintera parete di fondo e incurvata verso lassemblea. Questa è governata da assi prospettici, generati da lievi slittamenti direzionali delle pareti e degli arredi fissi, che delimitano spazi percettivamente distinti, ma non gerarchicamente subordinati (Marandola 2011, p. 9). Secondo la relazione di progetto, la sala dellassemblea sviluppa liberamente tutte le sue articolazioni convogliando senza forzature la dinamica dello spazio e la sua simbologia verso il centro dellazione liturgica costituito dal presbiterio. Nella disposizione dei i poli principali (altare, ambone e sede) viene adottata una rassicurante disposizione lungo la diagonale del presbiterio . Č questo lassetto applicato praticamente in tutte le chiese romane più recenti: i fuochi liturgici restano di fatto accorpati, pur adottando in fase realizzativa una disposizione più aperta, recependo lindicazione emersa dal Comitato della Cei che aveva rilevato come i poli apparissero collocati l‘uno accanto all‘altro come in una visione scenica (verbale del 24 aprile 2007). In sintesi, il tema dellassemblea di fedeli circumstantes è declinato solo con il posizionamento irregolarmente flesso dei banchi per i fedeli (acquistati da catalogo, e non realizzati su progetto, come inizialmente previsto). Grazie alla disposizione trasversale, i fedeli restano comunque prossimi ai poli liturgici, scanditi e distanziati senza sovrapposizioni, riequilibrati rispetto allintero sviluppo del presbiterio. Al presbiterio unitario fa riscontro, come sopra accennato, larco che definisce la parete absidale luminosa, fondale dellintera chiesa e di tutti i poli liturgici, in cui è ritagliata la superficie opaca bianca in cui trova posto il crocifisso , affiancato da una lama di luce con vetrata istoriata allineata alle spalle dellambone e del cero pasquale; un tassello verticale di vetrata segna anche il luogo della sede .
Ai due lati opposti dellarco presbiteriale si collocano il battistero, ai piedi della pedana, e il tabernacolo, collocato in una custodia lapidea appoggiata sul presbiterio stesso, in area distante dalla mensa. Il battistero non è un semplice arredo, ma un vero e proprio luogo. Il fonte è infatti collocato in uno spazio protetto, quasi un anfratto, che assume un proprio rilievo volumetrico proiettandosi sia allinterno dellaula, sia allesterno, protendendosi allesterno della facciata posteriore, un accadimento quasi speculare al volume della porta di ingresso principale. Nel progetto di concorso il fonte era proposto in posizione prossima allarea di ingresso, e la nuova sistemazione frontale è stata richiesta dalla committenza. La definizione dello spazio battesimale è stata tuttavia oggetto di discussione fino al suo completamento, pochi giorni prima dellinaugurazione: in ultima battuta, una delle pareti dambito del battistero, quella verso il presbiterio, è stata aperta e sostituita da un parapetto vetrato , in modo da consentire la visibilità piena del fonte da parte di tutta lassemblea e la sua relazione diretta con altare e ambone. La celebrazione del sacramento avviene solitamente in modo itinerante, come previsto dal rito: laccoglienza nello spazio di ingresso, la liturgia della Parola allambone e il battesimo al fonte. Nello spazio interno - rivestito di mosaico dorato - trovano spazio i genitori e i padrini, rivolti verso lassemblea, e - al termine del rito - il bambino esce dallo spazio semichiuso del battistero verso la vita nuova, come avveniva nei battisteri antichi, con il gesto eloquente della presentazione alla comunità.
Lo spazio che certamente suscita più curiosità è quello inizialmente definito come cappellaferiale, evolutosi nel corso del progetto in custodia eucaristica integrata nellaula. I progettisti hanno inteso limitare la frammentazione dei luoghi posti sotto il mantello unitario della volta, e al tempo stesso hanno voluto rendere il luogo del Santissimo immediatamente riconoscibile: uno spazio evidente nella sua semplicità, che possa rispondere allo smarrimento che si genera in quelle chiese in cui non è immediatamente individuabile lorientamento eucaristico. Tale istanza è affrontata proponendo una zona riservata e spazialmente connotata, ma priva di separazioni fisiche nette verso il resto dellaula. Durante il cantiere si è sperimentata una prima ipotesi in cui la cappella feriale (ancora pensata come autonoma) era delimitata da telai aperti (con serramenti analoghi a quelli di facciata); in seguito - in accordo con la committenza parrocchiale e con lorientamento espresso dal Comitato Cei - si è preferito non dividere in modo verticale i due ambienti, rendendo sempre visibile il tabernacolo e affidando la segnalazione di uno spazio differente soprattutto alla grata sospesa superiore. Questa definisce un volume più basso e intuitivamente più protetto, sotto una delle tre vele che articolano lo spazio: seppur dotato di un proprio ingresso feriale , lambiente - secondo quanto affermato dai progettisti - non diventa uno spazio solipsistico, né una chiesetta nella chiesa. Da cappella feriale, tale spazio è dunque trasformato in custodia eucaristica, priva di un proprio altare: durante la settimana è dedicata alla preghiera personale e alladorazione, trovandosi in diretta connessione con il tabernacolo; durante le celebrazioni festive viene utilizzata dai fedeli insieme al resto dellaula. Č importante sottolineare che la mensa è unica per tutta laula, come pure è unico lampio spazio presbiteriale. In fase esecutiva, è stata adottata laccortezza di orientare dunque il tabernacolo non verso loriginaria cappella feriale, ma verso il centro dellaula. Resta la questione delle balaustre longitudinali, volute dai progettisti per indicare la specificità dello spazio eucaristico: il manufatto è privo di funzione liturgica o teologica, in quanto non necessario per lo specifico momento personale delladorazione, ed è causa di un inopportuno frazionamento dellassemblea durante le funzioni festive.
La penitenzieria è sistemata a destra dellingresso principale, in due confessionali, senza soluzioni spaziali connotanti. Sotto la porzione di curva che raggiunge la massima altezza è collocato, in posizione sollevata, lo spazio del coro e dellorgano , inquadrato dai due pilastri che reggono la piegatura della copertura. Questa scelta é dovuta a ragioni sia di natura tecnica, in quanto la forma che la volta assume in quel punto dovrebbe risultare un buon amplificatore sonoro, sia come memoria degli antichi luoghi dai quali si cantavano le lodi al Signore (dalla relazione di progetto). Si rileva tuttavia che la soluzione, orientata da suggestioni storiche, separa i coristi dal resto dellassemblea, proponendone unulteriore frammentazione, oltre a quella segnata dalle balaustre longitudinali.