Laltare,lambone e lasede sono manufatti litici massicci, il cui volume è movimentato da una sorta di drappeggio, interpretabile come una materializzazione del soffio dello Spirito, ma anche come citazione delle forme barocche romane. Con la loro articolata poderosa presenza, paiono quasi massi erratici depositati sul presbiterio, in contrasto con la continuità dello spazio interno, un frammento pesante di memoria nellinedita formulazione fluida dello spazio in cui sono immersi. Le opere sono state progettate da Giovanna De Sanctis Ricciardone, che ne ha curato la realizzazione in travertino presso la Società del Travertino Romano. Il supporto del tabernacolo e il fonte battesimale richiamano invece la naturalità della materia, lavorata con modalità più grezze; la lastra dellanta del tabernacolo, in fusione di bronzo, è un richiamo al tema del drappeggio della mensa.
Il crocefisso storico, previsto in progetto, è stato fornito dal committente ed è stato restaurato prima della posa in opera: il realismo dellimmagine è sottolineato dalla parete astratta su cui è collocato, in controluce, diventando quasi adimensionale. I cippi della via crucis sono stati ideati dai progettisti, collocati lungo le pareti laterali dellaula allinnesto della copertura nel suolo: era prevista la possibilità di commenti iconografici alle stazioni, per ora non realizzati.
Un ruolo importante ha la vetro-scultura, adottata nel portale principale e nelle lame vetrate a fianco del crocifisso e del fonte, realizzati da Giorgio Funaro dello Studio Forme, Roma. Il portale è composto da 36 bassorilievi in vetro fuso, che riportano frammenti delle Scritture riferiti al tema della porta e della soglia, a partire da Gv 10,9 (Io sono la porta. Se uno entra attraverso di me sarà salvato) e da alcuni passi dellAntico Testamento (Is 60,11; Sal 99, 4). La vetrata a fianco del crocifisso riporta un brano dallepistolario di San Pio: Tieniti sempre stretto alla croce perché essa non opprime: se il suo peso fa vacillare, la sua potenza solleva; sopra la scritta, la spiga di grano; al fondo, le mani con le stimmate, come sigillo del Santo. La vetrata del battistero presenta la mano del Battista, con liscrizione Ecco lagnello di Dio.
La posizione dei poli devozionali è stata decisa dalla committenza in corso dopera, modificando il progetto di concorso: la statua mariana è posta sul presbiterio, occupando - forse in modo non del tutto proprio - lo spazio tra lambone e il battistero; la statua del santo titolare , San Pio da Pietrelcina, è in controfacciata. Il programma iconografico coinvolge anche il concerto di campane, fuse nel 2010, su cui sono effigiati San Pio (mi), Cristo Sacerdote (fa #), dedicata alla memoria del primo parroco don Paolo Presacco (la prima campana del quartiere, che annunciava a voce la messa per le strade), e la Madre della Fiducia (sol #, patrona del Pontificio Seminario Romano Maggiore, presso il quale sono stati formati i tre parroci della parrocchia).