Le intuizioni di Quaroni hanno consentito un positivo passaggio verso la stagione post-conciliare: gli interventi di adeguamento liturgico hanno infatti riguardato solo la disposizione e la funzionalità degli arredi, senza rimettere in discussione la concezione spaziale unitaria dell‘edificio. La realizzazione del complesso aveva peṛ subito numerose mediazioni e adattamenti rispetto al progetto di Quaroni: la fretta "politica" del completamento, alcune modifiche apportate dall‘impresa all‘impianto strutturale, la povertà dei materiali e l‘instabilità geologica costituiscono le premesse di un processo di degrado veloce, che accomuna le sorti della chiesa a quelle del borgo. Fin dal 1968 si rendono necessari lavori di ripristino a cura dellEnte Sviluppo Puglia e Lucania, ma la chiesa è gravemente danneggiata dal sisma del 23 novembre 1980. Dopo una tenace opera di rilancio pastorale e materiale della parrocchia (Casarola 2006 e 2011), i lavori di consolidamento si possono finalmente realizzare tra il 1991 e il 1995, a cura del Provveditorato alla Opere Pubbliche della Basilicata, su progetto di Mauro Saito e Giovanni Grande; nel 1995-1998 si ricostruiscono i locali di ministero pastorale. La ritrovata attenzione verso l‘architettura e l‘allestimento liturgico dell‘opera ha consentito di superare le prime affrettate opere di adeguamento alla riforma conciliare, che avevano comportato la realizzazione di una mensa di altare posticcia e lo spostamento del fonte presso il presbiterio.
Se le ragioni della conservazione strutturale e della liturgia impongono interventi di un certo rilievo, la chiesa - anticipando i tempi della tutela "giuridica" - entra presto nei manuali di storia dell‘architettura e viene consacrata dalla critica, rendendo quindi ogni intervento delicato dal punto di vista interpretativo e progettuale. Tra il 1996 e il 2001, per iniziativa del parroco don Egidio Casarola, una sequenza di contenuti adeguamenti ha consentito di dotare di rinnovata funzionalità liturgica gli arredi originari, nel rispetto della coerenza dell‘insieme sentito anche Pietro Cascella. Si è ripristinato l‘uso dell‘altare maggiore, rendendolo adatto all‘uso come mensa post-conciliare, senza alterare il disegno della base e il suo rapporto con lo spazio del presbiterio .Il tabernacolo è stato collocato sullaltare laterale, inalterato, che funge da custodia eucaristica .Il porta-cero pasquale è stato riassemblato e posto in posizione antipolare allambone . Larredo del presbiterio è completato da una credenza fissa a muro (già dossale della prima sede) e da una nuova sede (che rifunzionalizza i pannelli laterali del primo confessionale); il supporto ceramico della balaustra (già rimossa) funge ora da sostegno per la nuova croce astile.Resta inutilizzata la piccola cantoria lignea, inidonea funzionalmente . Il fonte battesimale è stato riportato nel battistero, ricomponendo l‘insieme originario e arricchendolo con il tabernacolo dellaltare laterale; lo spazio, tuttavia, è inadatto alle attuali celebrazioni comunitarie post-conciliari, per le quali si utilizza nell‘aula liturgica principale un fonte mobile in ceramica decorata. Nell‘ultimo decennio è stato lanciato un ampio programma iconografico, per la chiesa e il suo contesto. Nell‘aula è stata allestita una nuova Via crucis figurativa (la precedente riportava solo la numerazione delle stazioni), di Pasquale Santoro. Negli spazi esterni - liberati da inidonee e dannose piantumazioni e ripavimentati rispettando la trama relazionale tra la chiesa e il villaggio - sono installate opere di Franco Di Pede (I quattro fiumi, 2001)], Santoro (Invocazione, 2001) , Alberto Allegri (Viaggio Italia, "L", 2005), Mirella Bentivoglio (Mater, 2007), Bruno Aller (Matera Mater, 2007), Roberto Marino (La meridiana, 2007) e Nino Cassani (Il Rotante, 2007). A ideale completamento dei primi cinquant‘anni di servizio della chiesa, è stato realizzato nel 2005 il portale bronzeo, ultima opera dello scultore Floriano Bodini (1933-2005), protagonista dell‘arte sacra del secondo Novecento , opera commentata da mons. Carlo Chenis, allora segretario della Pontificia commissione per i Beni culturali della Chiesa (Chenis 2006). Gli spazi per il ministero pastorale e la cappella feriale ospitano collezioni di opere di Pasquale Santorio e Floriano Bodini. Da ultimo, nell‘aprile 2011 è stato posto in opera un bassorilievo in bronzo dorato di Floriano Bodini, donato da un fedele, che commemora il ventennale della visita di Giovanni Paolo II alle chiese di Basilicata (27-28 aprile 1991). Lopera è posta nello spazio a fianco della vetrata di fondo, in cui sono ospitate le tradizionali statue della Vergine e del Santo titolare.