Educazione affettiva e sessuale
La prima parte della sessione centrale del Convegno UNESU sulle “Buone pratiche nella scuola e nell’università per un nuovo umanesimo” ha messo a tema la delicata questione dell’educazione affettiva e sessuale.
La sessione, moderata da don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia, ha visto prima le relazioni della dott.ssa Chiara Atzori (Ospedale “Luigi Sacco”, Milano) e del prof. Giuseppe Mari (Univ. Cattolica, Milano), che hanno rispettivamente affrontato gli aspetti bio-psicologici e pedagogici della differenza sessuale.
Ai loro interventi è seguita la presentazione di diverse iniziative diffuse in tutta Italia: La luna nel pozzo (dott.ssa Lodovica Carli, Bari); TeenSTAR (dott.ssa Donatella Mansi, Salerno); Pioneer (dott. Emiliano Lambiase e dott.ssa Teresa Silvi, Roma); Una storia unica (dott. Saverio Sgroi, Palermo).
Iniziative accumunate dal desiderio di far cogliere la bellezza e la ricchezza della differenza sessuale nei confronti di una cultura che tende a omologare “maschile” e “femminile”, restituendoli in sfumature assai diverse.
Se l’ideologia del gender non ha alcun fondamento scientifico, come sottolineato da Chiara Atzori, essa, come rimarcato da Giuseppe Mari, si colloca perfettamente in quel post-umanesimo che vorrebbe rinunciare proprio all’umanità degli uomini.
Lo sforzo deve essere allora quello di riportarne alla luce la bellezza, piuttosto che limitarsi alla denuncia di chi vuole nasconderla annullando il valore della differenza.