Nel 1990 è stata istituita la Commissione Ecclesiale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport che è perdurata fino al 2000.
Dal 2008 circa gli ambiti sono passati alla Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali
Di seguito le Note pastorali di entrambe le Commissioni:
Il Laboratorio dei Talenti. Nota pastorale sul valore e la missione degli oratori nel contesto dell‘educazione alla vita buona del Vangelo
(Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali e Commissione Episcopale per la famiglia e la vita (2013)
Lattenzione verso la maturazione umana e la crescita nella fede delle nuove generazioni è stata sempre al cuore della missione della Chiesa. Con il Concilio Ecumenico Vaticano II e il Magistero degli ultimi pontefici tale attenzione si è fatta ancora più marcata e incisiva. Giovanni Paolo II lo ricordava rivolgendosi direttamente ai giovani: «Tutti guardiamo in direzione vostra, poiché noi tutti, grazie a voi, in un certo senso ridiventiamo di continuo giovani. Pertanto, la vostra giovinezza non è solo proprietà vostra, proprietà personale o di una generazione: essa appartiene al complesso di quello spazio, che ogni uomo percorre nellitinerario della sua vita, ed è al tempo stesso un bene speciale di tutti. È un bene dellumanità stessa». Sono sempre più numerose le iniziative pastorali rivolte ai ragazzi e ai giovani per offrire loro percorsi educativi in grado di rispondere alle sfide del nostro tempo.
Tra le proposte più significative assume una particolare rilevanza quella delloratorio, realtà ricca di tradizione e nello stesso tempo capace di garantire un continuo rinnovamento per andare incontro alle odierne esigenze educative.
"Venite, saliamo sul monte del Signore (Is 2,3).
Il pellegrinaggio alle soglie del terzo millennio"
(Commissione Ecclesiale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport (1998)
L‘interesse verso il pellegrinaggio non è nuovo nella sensibilità della Chiesa e nell‘azione pastorale. Basti pensare alle molteplici attenzioni che ad esso sono state riservate nella storia e che si sono concretizzate in apposite forme di catechesi, capaci di illuminarne il significato teologico-spirituale, e in specifiche liturgie, soprattutto nei momenti cruciali del suo svolgimento. Inoltre la Chiesa ne ha appoggiato la realizzazione concreta anche attraverso ospizi, conventi con apposite foresterie, case di accoglienza, per alloggiare coloro che andavano verso le grandi mete dei "pellegrinaggi dell‘anima" e per offrire loro un migliore accompagnamento ascetico e spirituale.
Alla luce della preziosa eredità religiosa e culturale del passato, la Chiesa oggi si interroga, anche nella prospettiva giubilare, sui valori intrinseci del pellegrinaggio e si sforza di ripensarlo e riproporlo nelle attuali condizioni dei tempi e delle culture. Anche in Italia è andata crescendo la sensibilità verso questo ambito di vita ecclesiale, per renderlo momento significativo e qualificante dellazione pastorale generale. Ricercare le radici e offrire indicazioni circa gli atteggiamenti e le modalità di attuazione appare un utile contributo perché il rinnovato interesse si traduca in fruttuosa esperienza di fede.
"Sport e vita cristiana"
(Commissione Ecclesiale per la pastorale del tempo libero, turismo e sport (1995)
L‘attenzione pastorale della Chiesa al fenomeno sportivo appare relativamente recente e non del tutto consolidata. Infatti, l‘ormai riconosciuta incidenza del fenomeno sportivo nel tempo moderno, con una sua diffusa presenza anche nella vita delle comunità ecclesiali, non sembra aver generato pari attenzione nella riflessione pastorale.
Lasciato per lo più alla considerazione degli addetti di settore, lo sport rischia di essere colto come fenomeno non rilevante per la vita e la missione della Chiesa, dal momento che, secondo alcuni, non costituirebbe una dimensione essenziale né della vita umana, né della vita ecclesiale.
Ma una simile visione risponde a una concezione riduttiva dell‘azione pastorale della Chiesa e della riflessione teologica che ad essa si riferisce. L‘azione ecclesiale, in realtà, come sottolinea con forza Giovanni Paolo II nella sua prima enciclica, è rivolta all‘uomo "in tutta la sua verità, nella sua piena dimensione. Non si tratta dell‘uomo "astratto", ma reale, dell‘uomo "concreto", "storico"". Inoltre, l‘azione ecclesiale non può essere definita esclusivamente e descritta in modo esaustivo da ciò che appartiene soltanto all‘essenza della fede. Pastorale centrata sull‘essenziale non significa, peraltro, pastorale ridotta ai minimi termini; significa, piuttosto, capacità di far vivere la parola del Vangelo e di inserire la vita nuova dello Spirito in ogni manifestazione dell‘umano, secondo la legge dell‘incarnazione: anche nel campo dello sport.