ROMA (Migranti-press) – “Non sarà il museo della seconda Italia, ma della nostra italianità – ha affermato uno degli organizzatori – non il museo della vergogna e della nostalgia, ma dell’orgoglio italiano e del dialogo con le comunità italiane all’estero.
Ma quante sono queste comunità? Quanti sono questi emigrati e oriundi italiani? Come scrive il Corriere della Sera (2 giugno), “alcune cifre le ha fornite Maddalena Tirabassi, Direttore del Centro Altreitalie di Torino. Oggi i cosiddetti oriundi italiani, cioè quelle popolazioni di origine italiana che comprendono anche i discendenti, ammontano a circa 60-70 milioni. Le presenze più numerose si trovano in Argentina, con 24 milioni che rappresentano oltre il cinquanta per cento della popolazione del paese, negli Stati Uniti con 16 milioni (il cinque per cento della popolazione), in Brasile, con 20 milioni (dieci per cento della popolazione). Seguiti dal Canada con 1,2 milioni, Australia, con 760 mila, Uruguay con 680 mila. Si calcola che tra il 1876 e il 1976 il famoso secolo dell’emigrazione italiana, considerata il più grande esodo dell’età moderna, sono partiti quasi 26 milioni di persone mentre dal 1905 al 1976 hanno fatto ritorno otto milioni e mezzo. Partivano soprattutto dal Veneto (3,2 milioni), dalla Sicilia e dalla Campania (2,9 milioni) e dalla Calabria (2 milioni). Partivano perché, come scrive un figlio alla madre che lo implora di tornare, “L’Italia è bella ma la bellezza non si mangia”. Erano soprattutto contadini cacciati dalle terre e operai che venivano spinti ad emigrare per alleggerire la pressione sociale negli anni tra le due guerre.