Trovare una soluzione concreta alla situazione di crisi delle famiglie in cui uno dei componenti ha perso il lavoro. Riparte da qui il Fondo, iniziativa voluta a Natale 2008 dal cardinale Dionigi Tettamanzi come impegno da parte della Chiesa ambrosiana per sostenere chi a causa dell’allora iniziale crisi economica scivolava verso la povertà.
La “seconda fase” era stata annunciata dal cardinale Scola nel Discorso di Sant’Ambrogio di un anno fa. Primo obiettivo: aiutare a ritrovare il lavoro. Perché su quasi 7 mila famiglie aiutate dal Fondo, 500 si sono presentate due volte a chiedere il contributo. Quattro i pilastri di questa seconda fase: la confermata erogazione di un contributo economico a fondo perduto per tamponare le situazione di estrema emergenza economica; l’orientamento e la riqualificazione professionale; il microcredito per l’avvio di piccole attività economiche; lo start up di nuove imprese.
L’erogazione a fondo perduto sarà curata dal Servizio diocesano Siloe (Servizi integrati lavoro orientamento educazione) e sarà rivolta a quelle situazioni in cui non si può proporre un percorso di ri-avviamento al lavoro. Il contributo servirà al pagamento di spese prioritarie per evitare l’ulteriore aggravarsi della situazione. Il contributo sarà fornito mediante il parroco.
La Fondazione San Carlo si occuperà invece della formazione mirata: un percorso di circa 6 mesi, che prevede un’indennità economica con un progetto personalizzato, il tirocinio in azienda, l’affiancamento nella ricerca attiva del lavoro e l’eventuale inserimento occupazionale.
La Fondazione San Bernardino, promossa dalle diocesi lombarde, sosterrà con il microcredito (con una cifra fino a 10 mila euro) le famiglie che non riescono ad avere un prestito dalle banche, perché hanno perso il lavoro e hanno un reddito modesto.
Infine, con il progetto “Fare impresa insieme”, coordinato dalle Acli milanesi, saranno orientate e accompagnate al lavoro quelle imprese che vogliono nascere e quelle a rischio chiusura, con l’obiettivo di salvarle. Acli, Compagnia delle Opere e Confcooperative metteranno a disposizione inoltre gli sportelli esistenti a livello provinciale per affiancare sia le imprese, sia i disoccupati che si sono rivolti al Fondo per ritrovare il lavoro.