Il Vescovo di Caserta S. Ecc. Mons. Pietro Farina, nell'intervista rilasciata alla Radio Vaticana, ha messo in luce la necessità di un agire assieme delle chiese locali.
R. – La Chiesa locale richiama alla concretezza di una visione unitaria. Più parrocchie mettendosi insieme incominciano a capire che c’è un’unità superiore, cioè che c’è un responsabile, ovvero il Vescovo. Questa presa di coscienza poi farà capire che ci sono chiese sorelle e la solidarietà di queste chiese sorelle su un territorio, che sarebbe l’Italia, può diventare sempre più un fatto concreto.
D. - Secondo lei, gli italiani percepiscono il valore di aiutare anche economicamente la Chiesa?
R. - C’è una disinformazione sulla realtà anche economica della Chiesa. Da un incontro costante, a livello locale, di una chiesa locale che riesce piano, piano, nel tempo a programmare a fare un piano economico, queste cose vengono conosciute progressivamente. Allora anche gli italiani nel loro insieme avranno questa consapevolezza per aiutare la Chiesa.
D. - Sappiamo che nei mesi precedenti ci sono state polemiche sull’8xmille, però sappiamo che anche gran parte di quelle risorse vanno sia a fin di bene, sia a fin di evangelizzazione…
R. – A mio avviso, da responsabile lo posso dire, i soldi che gli italiani danno per l’8xmille sono i soldi meglio spesi: in termini molto pratici, dando uno si ritrovano quattro.
D. – Insomma per lei sarebbe anche una migliore azione di comunicazione di quello che poi la Chiesa fa?
R. – L’esperienza più che ventennale del servizio dimostra che i nostri fedeli quando sono bene informati sul significato del valore della promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica rispondono con generosità e partecipano con suggerimenti volti a favorire un maggiore coinvolgimento delle comunità stesse. Noi stiamo ricevendo un sacco di proposte che vengono dalla base, cioè da quelli che hanno capito e cominciano a essere creativi.
Intervista del 13 marzo a cura di Alessandro Guarasci