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Messaggio del vescovo incaricato regionale Migrantes (D.A. Scotti)


Fondazione Migrantes - Servizio Migranti 5/06


MESSAGIO DEL VESCOVO INCARICATO REGIONALE MIGRANTES

 

Domenico Angelo Scotti

 

Alle Comunità parrocchiali

Ai Sacerdoti, Religiosi e Religiose

Alle Aggregazioni laicali

Carissimi,

la nostra Regione Conciliare è stata scelta per celebrare la Giornata Mondiale delle Migrazioni il 14 gennaio 2007.

Per preparare tale celebrazione i Direttori Nazionali della Migrantes insieme ai Direttori diocesani nella seconda metà del mese di novembre organizzano delle giornate nelle varie Diocesi per sensibilizzare le comunità a questo problema che ci tocca molto da vicino, sia per i nostri fratelli emigrati, sia per gli immigrati che sono venuti tra noi per trovare lavoro e libertà, sia per quanti altri vivono in mobilità.

Tali iniziative sono occasione per le nostre Diocesi per conoscere in modo più approfondito la presenza dei migranti nelle diverse Diocesi dell’Abruzzo e Molise e per dare risposte pastoralmente idonee alle attese di tanti nostri fratelli.

Il documento della Commissione Episcopale per le Migrazioni “Tutte le genti verranno a Te” si rivolge ai cristiani “per richiamare una verità fondamentale del Vangelo, accolto da noi come Parola di vita, ed è messo nelle nostre mani perché diventiamo testimoni e annunciatori verso tutti coloro che il Signore pone sul nostro cammino. Oggi, sospinti da molteplici cause, spesso profughi o in fuga dalla fame e dall’indigenza, per vie non di rado avventurose e drammatiche continuano a giungere tra noi migranti da ogni continente: anch’essi, come ogni uomo e donna della terra sono destinatari del Vangelo. Il Signore conta su di noi, perché giunga a loro, come a fratelli e sorelle carissimi la bella notizia della salvezza”.

Verranno pertanto organizzate varie iniziative tenendo presenti i cinque settori della Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana: pastorale degli emigrati, degli immigrati, dei Sinti e Rom, dei circensi e lunaparchisti, dei marittimi e aeroportuali.

Per gli emigrati le nostre Chiese locali hanno sempre avuto una attenzione particolare con le visite di parroci e anche di alcuni vescovi nelle varie parti del mondo dove essi sono presenti. I direttori diocesani possono sensibilizzare maggiormente i parroci per tenere un contatto con loro e approfittare del loro ritorno nel periodo estivo per organizzare degli incontri di accoglienza.

In questi anni si sta verificando nelle nostre regioni, anche se non in modo massiccio, la presenza di immigrati: fratelli che ci interpellano e si rivolgono a noi per risolvere i loro problemi.

Un’attenzione particolare, a livello di diocesi, è da riservare per gli immigrati cattolici. La conoscenza della loro provenienza sollecita la ricerca di qualche sacerdote o religioso della nazione di provenienza cui affidare l’assistenza spirituale per sostenerli nel loro cammino di fede e per aiutarli ad inserirsi serenamente nel nostro ambiente. Per gli altri immigrati appartenenti ad altre religioni, è doveroso sensibilizzare i cristiani, forti dell’insegnamento di Cristo, ad una accoglienza, come è nella tradizione della nostra gente, con carità sostenendoli nel cammino di integrazione facendo loro dono della ricchezza umana.

Sarebbe molto proficuo se i parroci con le loro comunità dove normalmente sostano i circhi e i luna park prendessero cura di questo aspetto della pastorale. Anche loro hanno il diritto di essere accolti e sostenuti nel loro cammino di fede.

Dopo questo evento, il Centro regionale Migrantes deve organizzare una ricerca per conoscere la presenza dei Rom e dei Sinti per intraprendere insieme con i parroci e gli operatori pastorali una sensibilizzazione che tenga conto delle loro tradizioni e della loro storia, superando le incomprensioni che tante volte sorgono con le istituzioni e con gli abitanti circostanti.

Le località marittime spesso coinvolgono nella vita delle loro parrocchie i marittimi facendoli partecipi delle loro feste parrocchiali organizzando le processioni a mare con le barche. Anche questa realtà deve essere animata con iniziative di evangelizzazione senza dimenticare che le famiglie vivono il duplice dramma della lontananza da casa e della assenza forzata di un familiare. A livello cittadino sarebbe molto interessante se un sacerdote coadiuvato da un gruppo di laici disponibili e sensibili al problema organizzassero incontri con le famiglie e con i marittimi quando sono nel periodo di riposo.

Vi invito a cogliere questa opportunità che ci viene offerta. I Direttori nazionali hanno molto a cuore il loro impegno. Per noi sono un esempio, infatti non si fermano davanti agli ostacoli, ma con generosità si fanno presenti nei vari luoghi per animare questi settori della pastorale. Dopo la celebrazione del Convegno di Verona, che ci ha invitato ad essere “Testimoni di Gesù risorto speranza del mondo”, troviamo nuovo slancio per la nostra solidarietà. Siamo chiamati come Chiesa a vivere la speranza e a donarla a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino.

Maria, che i nostri pastori hanno venerata dedicando a Lei numerose chiese lungo i vari tragitti che percorrevano nel tempo della transumanza, ci apra il cuore per saper accogliere i fratelli che passano lungo le nostre strade.

+ Domenico Scotti

Vescovo di Trivento