(14 gennaio 2016) - Tanto tuonò che piovve. Dopo mesi di tensioni, Medici Senza Frontiere ha deciso di lasciare il Cpsa di Pozzallo e di abbandonare il progetto di supporto psicologico avviato nei Centri di Accoglienza Straordinaria attivi nella provincia di Ragusa. Da tempo lorganizzazione medico-umanitaria contestava la gestione del centro di primo soccorso e accoglienza pozzallese, evidenziandone le condizioni poco dignitose in cui vengono accolti migranti e rifugiati appena sbarcati e in particolare il sovraffollamento, la scarsa informazione legale e, quindi, la carente tutela dei diritti. Ora, considerata lassenza di concrete risposte istituzionali alle carenze denunciate, la scelta di porre fine allesperienza allinterno della struttura, peraltro designata per diventare uno degli hotspot voluti dallUnione Europea.
In queste condizioni, la nostra capacità di offrire una risposta efficace ai bisogni medici e psicologici delle persone vulnerabili - come le donne gravide, i minori e le vittime di tortura - è estremamente limitata ha detto Stefano di Carlo, capo missione MSF in Italia.
Solo lo scorso mese di novembre lorganizzazione internazionale aveva denunciato le carenze della struttura e le falle nel sistema di prima accoglienza nel corso di unaudizione davanti la Commissione parlamentare di inchiesta. Nonostante le puntuali richieste di un cambio di rotta, il sistema di accoglienza ha continuato a fare acqua da tutte le parti, con particolare danno soprattutto per i soggetti più vulnerabili, già reduci dai traumi della migrazione. Durante lo sbarco e la prima accoglienza laspetto medico-umanitario deve avere la priorità e il benessere psico-fisico delle persone deve essere assicurato ha sottolineato la dott.ssa Federica Zamatto, responsabile medico per MSF dei programmi sulla migrazione, dicendosi preoccupata che Pozzallo possa ora diventare modello, inadeguato, della prima accoglienza in Italia.
Medici senza Frontiere lascia, dunque, Pozzallo, con il preavviso di un mese, il tempo concesso alla locale azienda sanitaria per rimpiazzarla nella fornitura di servizi allinterno dei centri della provincia.
Delle 150mila persone arrivate via mare in Italia nel 2015, circa 15mila sono sbarcate a Pozzallo. Nel Cpsa, nellultimo anno, lequipe medica di MSF - composta da medici, infermieri, psicologi e mediatori culturali - ha supportato lAsp di Ragusa per attività di screening sanitario al momento dellarrivo degli ospiti e servizio medico 24h/24h. Nei Cda ragusani, invece, lorganizzazione ha fornito supporto psicologico e assistenza a vittime di eventi traumatici.
Lattività dellorganizzazione continuerà, invece, nelle altre realtà che la vedono impegnata e, quindi, nei progetti in essere a Trapani e a Catania.
(Luca Insalaco - Palermo)