(18 settembre 2015) - Il senso della comunità non ha confini precisi. Non conosce le frontiere della paura e della diffidenza. Lo sanno bene i ragazzi ospiti del progetto Sprar Biscari di Acate. A loro importa poco delle sgradevoli proteste inscenate da alcuni genitori spaventati dalla loro presenza presso la struttura adiacente alla scuola frequentata dai figli. I giovani, stranieri sulla carta, ma cittadini di fatto, hanno dato testimonianza di appartenenza e civiltà ripulendo il campetto sportivo comunale.
Gli ospiti del progetto - spiega Alessandro Guastella, responsabile del centro Sprar Biscari - in segno di gratitudine e riconoscenza alla cittadinanza ed all‘amministrazione di Acate, si sono impegnati a curare senza oneri la pulizia ordinaria delle sterpaglie all‘interno dell‘aria del complesso sportivo. Non se lo sono fatti dire due volte, perché hanno forte il senso della comunità. I nostri ragazzi sono stati molto contenti di sentirsi utili alla collettività cittadina, sfatando così miti negativi e atteggiamenti poco accoglienti.
Lidea è quella di stipulare una convenzione con l‘Amministrazione Comunale per mantenere pulita la struttura e ospitarvi attività sportive.
I richiedenti asilo dello Sprar di Acate - sottolinea Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni Battista, ente gestore del progetto - possono essere una risorsa. Noi lavoriamo per questo: per prevenire i conflitti, per trasformare in risorse i problemi, per creare opportunità di crescita e integrazione. È necessario trovare occasioni per confrontarsi senza pregiudizi e strumentalizzazioni politiche. Come Fondazione continuiamo a dare la nostra disponibilità in tal senso.
I lavori di pulizia proseguiranno anche nei prossimi giorni, in attesa che si formalizzi la convenzione con il Comune di Acate. Il sogno è che su questo campetto si possa giocare insieme ancora a lungo.
(Antonio La Monica - Migrantes Ragusa)