(3 novembre 2014) - Il caso dei quasi cento minori stranieri non accompagnati, che ormai da diverse settimane vivono nel Centro temporaneo di accoglienza per adulti Primo Nebiolo di Messina, sembra finalmente essere ad un passo dalla soluzione. Purtroppo, però, la vicenda rappresenta solo la punta delliceberg. I molteplici incontri effettuati nellambito della Conferenza unificata Stato-Regioni nel mese di luglio - culminati nella circolare siglata dal Capo del dipartimento per le libertà civili e limmigrazione, Mario Morcone - che hanno sancito il supporto del Ministero nellindividuazione di strutture daccoglienza da reperire sul territorio, non solleva i Comuni dal farsi carico dellaffidamento dei Msna, per cui è innanzitutto necessario pensare ad un inserimento sociale e scolastico. Nonostante la legge sancisca la necessità di dare assoluta priorità ai minori, categoria protetta insieme alle donne, le difficoltà legate al flusso straordinario dellultimo anno hanno mandato in tilt il sistema di accoglienza dei piccoli affidato ai Comuni, che mai prima dora sono stati chiamati a gestire numeri di tale portata. Secondo i dati forniti da Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children, questanno sono arrivati via mare in Italia oltre 22.000 minori stranieri, di cui 11.507 non accompagnati.
Ad intervenire in modo netto sulla vicenda messinese, il prefetto del capoluogo, Stefano Trotta, che nei giorni scorsi ha siglato un decreto di trasferimento degli under 18 presenti al Centro temporaneo gestito dal consorzio Senis Hospes, quasi tutti di età compresa fra i 15 e i 17 anni, presso la struttura dellIstituto della Fondazione IPAB Conservatori Riuniti Scandurra, dove sono in ultimazione i lavori di adeguamento. Sebbene infatti limmobile in questione, intercettato dalla prefettura mediante avviso pubblico, preveda unospitalità riservata a migranti adulti, la condizione di emergenza e lassoluta necessità di tirare fuori i minori dalle tende, ha spinto il prefetto alla momentanea deroga. Listituto prevede una capienza di 160 posti, ma la permanenza dei ragazzi, sempre secondo quanto riportato nel provvedimento, dovrà avere un tempo limitato al reperimento di spazi più idonei. La sistemazione, ad esempio, potrebbe già essere quella di unaccoglienza di secondo livello che, sempre come riportato nella circolare Morcone, miri allinserimento nel circuito Sprar.
Mentre, dunque, la permanenza dei giovani migranti allinterno delle tende ha ormai i giorni contati, è tuttaltro che da considerarsi concluso liter normativo che definisca in modo chiaro e univoco la strada da seguire. A questo proposito, nei giorni scorsi è stata approvata, alla Commissione affari istituzionali della Camera, la proposta di legge di Save the Children, realizzata anche con il contributo dellAnci, che individua appunto nel potenziamento ed allargamento del sistema Sprar lo strumento in grado di rispondere in maniera tempestiva ed efficace alle esigenze di accoglienza di questi minori, attraverso regole certe basate su: garanzia di pari condizioni di accesso a tutti i minori non accompagnati; maggiore solidità e qualità nella rete di accoglienza e di tutela; ma anche ottimizzazione delle risorse pubbliche, visto che nella gestione demergenza i costi sono maggiori ed è più difficile garantire efficienza e trasparenza.
(Elena De Pasquale - Migrantes Messina)