(1 ottobre 2014) - Quello dei Misna, Minori stranieri non accompagnati, rimane uno dei principali problemi da affrontare nel quadro della politica di prima accoglienza messa in atto dallItalia con loperazione Mare Nostrum. Secondo i numeri ufficiali forniti dal governo, e nello specifico dal capo del dipartimento libertà civili e immigrazione, il prefetto Angelo Morcone, dallottobre 2013 ad oggi, sono stati oltre novemila i piccoli giunti in Italia senza genitori né familiari e, in quanto tali, da dover inserire nellambito di appositi percorsi di inserimento sociale. Sulla base delle ultime stime, da qui alla fine dellanno, la cifra potrebbe toccare anche quota diecimila.
Il nodo Misna, dunque, in questi mesi ha creato parecchi problemi ai comuni che, rispettando la normativa vigente, anacronistica ed inadeguata per il momento, avrebbero dovuto farsene carico anche dal punto di vista finanziario. Diverse le difficoltà anche a Messina, dove lassoluta mancanza di strutture per under 18 ha determinato ostacoli spesso insormontabili nellavvio di percorsi daccoglienza.
Lo dimostra chiaramente quanto tuttora sta avvenendo in riva allo Stretto. Infatti, al Pala Nebiolo, struttura temporanea di accoglienza per richiedenti asilo adulti, sono presenti 66 minori e fino a qualche tempo fa 80. Una condizione di promiscuità a cui però, come manifestato anche dal Ministero dellInterno, che sta direttamente curando la questione, sarà necessario porre al più presto la parola fine. In primis per poter offrire ai ragazzi le garanzie previste per legge. Al momento, ad occuparsi della situazione dei Misna è lente gestore del centro, il consorzio di cooperative Senis Hospes, che ha già pensato di avviare le procedure discrizione a scuola. I minori quindi, suddivisi in gruppi di dieci, stanno sostenendo colloqui per testare il loro grado di preparazione in lingua inglese e procedere, sulla base dei risultati, al loro inserimento nelle diverse classi che saranno istituite presso listituto industriale Verona Trento. Nonostante la provvisorietà della situazione, dunque, si è comunque deciso di fare il possibile affinché i ragazzi possano usufruire di ciò che, a prescindere dalla nazionalità, spetta loro di diritto.
Rispetto a tale problematica, tuttavia, per cercare di semplificare le procedure di accoglienza venendo incontro alle esigenze delle Amministrazioni chiamate ad ospitarli, va ricordato quanto di recente annunciato da Morcone: Essendo chiaro che non è possibile portare al dissesto gli enti locali chiamati a sostenere tali spese di accoglienza, il Ministero, con proprie risorse e proprio personale, si occuperà di individuare siti per la primissima ospitalità. Che non necessariamente dovranno, però, essere ricercati nel comune di sbarco, ma anche in ogni altra parte dItalia per garantire una più equa distribuzione territoriale. Superata lemergenza, ha infine specificato Morcone, lo scenario che si prospetta è la creazione di un canale Sprar (Sistema protezione richiedenti asilo rifugiati) dedicato solo a minori stranieri non accompagnati. I comuni potranno presentare dei progetti Sprar riferiti allinserimento e allintegrazione dei Misna, che verranno poi finanzianti dal Viminale.
(Elena De Pasquale - Migrantes Messina)