(16 settembre 2014) - Non è lavorare, ma la burocrazia che stanca. Ne sanno qualcosa le moltitudini di stranieri che vivono e lavorano in Italia e che sono alle prese con il rinnovo del permesso di soggiorno. Presentata listanza, infatti, i tempi delle pratiche per ottenere un nuovo titolo di soggiorno si dilatano a dismisura, mettendo a rischio laccesso a tutta una serie di servizi.
In città liter delle pratiche ha certamente risentito degli arrivi via mare, un fenomeno alquanto recente per il capoluogo, acuitosi nel corso dellestate con lapprodo di numerose imbarcazioni cariche di migranti. Lintensificarsi degli arrivi ed il conseguente aumento della mole di lavoro ha finito per sottrarre risorse alle pratiche ordinarie, facendo perdere la garanzia di esitare le richieste in tempi rapidi. Proprio al Porto, in occasione di uno degli ultimi arrivi, abbiamo chiesto al Questore cosa ne pensasse del disagio lamentato dai cittadini stranieri, alle prese con kit postali e impronte digitali. La dottoressa Maiorino ci ha confermato il forte impegno delle forze di polizia per fronteggiare i massicci arrivi via mare, negando, tuttavia, che vi siano criticità nel rilascio dei permessi di soggiorno. Il capoluogo, al contrario, si distinguerebbe per la celerità delliter burocratico rispetto ai tempi medi di attesa nelle altre grandi città italiane.
La questione, ad ogni modo, è stata affrontata nel corso di un incontro in Questura tra il dirigente dellUfficio Immigrazione, Giampaolo Calandra, ed i rappresentanti della Consulta delle Culture del Comune di Palermo. La delegazione della Consulta, guidata dal presidente Adham Darawsha e dalla vice presidente Sumi Aktar, ha chiesto, in primo luogo, lo snellimento delle procedure per il rilascio dei titoli di soggiorno. Inoltre, è stato proposto di attrezzare meglio i locali di via San Lorenzo Colli, utilizzati per questo tipo di servizio, predisponendo i moduli per le istanze in più lingue straniere. In quella sede, i rappresentanti delle comunità straniere hanno raccolto la disponibilità della Questura di Palermo a continuare il confronto su questi temi.
Va ricordato che il Testo Unico sullImmigrazione prevede che le Questure debbano provvedere sulla richiesta di rilascio e di rinnovo del permesso di soggiorno (accogliendo o rigettando listanza) entro 60 giorni dalla presentazione della domanda. Il termine, tuttavia, non è perentorio e i tempi di risposta degli uffici diventano lunghi un po in tutta Italia. Le lungaggini burocratiche costringono così molti immigrati a ricorrere allassistenza di un legale per sollecitare un provvedimento. Per loro il documento non è un semplice pezzo di carta, ma il lasciapassare per una vita serena e, si spera, dignitosa.
(Luca Insalaco - Palermo)