(26 agosto 2014) - Lampedusa diventa terra di dialogo e di collaborazione tra i cristiani. Nellassistenza ai migranti giunti sullIsola, si sperimenta un ecumenismo concreto, fatto di solidarietà operosa, di modi e tempi che appartengono allo stesso Verbo.
Sulla più grande delle Pelagie, lo scorso mese di maggio, è partito Mediterranean Hope, progetto della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, che si compone di un Osservatorio sulle migrazioni, con sede sullIsola, e di un Centro di accoglienza di prossima apertura a Scicli. I due referenti dellOsservatorio sono Marta Bernardini e Francesco Piobbichi. Cerano anche loro al Molo Favarolo, lo scorso mese di luglio, quando, nellarco di 24 ore, sullIsola sono arrivati più di mille migranti. I due operatori si sono dati da fare quando ce nè stato bisogno, trovandosi così ad operare a stretto contatto di gomito con i volontari della parrocchia di San Gerlando e con gli operatori del Presidio Caritas-Migrantes. Da qui è nata una naturale collaborazione allinsegna della fraternità cristiana, che ha visto germogliare splendidi frutti di carità. Dopo gli arrivi di luglio abbiamo deciso di acquistare assieme alla parrocchia dei beni di prima necessità, da utilizzare nelle situazioni di emergenza - spiega Marta Bernardini -. Con la comunità cattolica e con il parroco, Don Mimmo Zambito, si è creata da subito una buona sintonia, come pure con i soggetti istituzionali presenti sullIsola. Il progetto, infatti, non intende lavorare solo con i migranti, ma vuole abbracciare tutto il territorio lampedusano, dedicando attenzione ai bisogni di chi arriva, di chi resta e di chi parte.
Le impressioni sullIsola e sul fenomeno migratorio trovano spazio sui due blog che i due operatori aggiornano costantemente, favorendo così il flusso di notizie e informazioni sui temi dellaccoglienza, nellottica di sensibilizzare lopinione pubblica italiana e internazionale. Il punto di osservazione dispone di un media-center, uno spazio a disposizione dei giornalisti che abbiano bisogno di una base operativa per il proprio lavoro. Inoltre, i due operatori collaboreranno allorganizzazione di Sabir, Festival delle culture mediterranee, in programma sullIsola dall1 al 5 ottobre. Il fulcro della manifestazione saranno le cerimonie del 3 ottobre, finalizzate a ricordare le vittime della strage dello scorso anno. In quella data, infatti, verrà celebrata una funzione multireligiosa, in modo da rispondere alla ricchezza di fedi professate dai migranti, dei sopravvissuti che torneranno sullIsola per partecipare alla cerimonia, come dai familiari di chi non cè lha fatta. Il 3 ottobre - sottolinea Francesco Piobbichi - fa parte ormai del patrimonio genetico della comunità lampedusana, che è stata costretta a fare i conti con questa tragedia. Ora - aggiunge - bisogna ricostruire lIsola che cè, al di là della retorica dellemergenza che lha dipinta esclusivamente come la terra degli sbarchi. Costruire lidentità di un luogo è difficile ovunque, ma qui lo è di più, perché questa è una terra di transito. Riteniamo, però, che la mostra organizzata dalla Chiesa, per ricordare la visita del Papa, sia molto importante per restituire memoria ed identità a questa comunità. (Luca Insalaco - Lampedusa)