(1 luglio 2014) - Spesso di loro ci si dimentica, vengono considerati e trattati come fossero irregolari e, in quanto tali, privati dei diritti che comunque spetterebbero loro per legge. Oggi più che mai, leco dei salvataggi effettuati dai mezzi impegnati nelloperazione Mare Nostrum finisce col far passare in secondo piano esigenze e bisogni di chi, anni fa, ha scelto il nostro come lo Stato in cui poter ricominciare a vivere.
Le difficoltà che gli stranieri regolarmente residenti nelle nostre città incontrano, nellaffrontare la quotidianità, sono allordine del giorno e riguardano quasi tutti i settori, in primis quello sanitario. Nasce col preciso obiettivo di individuare un percorso corretto alla cura il progetto Sportello socio-sanitario promosso da Emergency e finanziato con fondi Fei (Fondi europei per lintegrazione). Anche Messina, a partire dal mese di ottobre, e fino a qualche settimana fa, è stata una delle città in cui i responsabili dellassociazione fondata da Gino Strada hanno avviato lo Sportello dascolto, composto da due mediatori culturali e un infermiere.
La prima fase, messa in atto sul territorio dai responsabili progettuali, è stata quella di outreach, ovvero di ricerca di potenziali utenti interessati al servizio. Una volta superato lo step divulgativo, il team di Emergency ha pian piano condotto e orientato le persone straniere ad accedere nel modo giusto alle cure mediche e allassistenza sociale. Gli operatori hanno così raccolto una serie di dati, contenuti in un report consegnato allAzienda sanitaria, che consentono di capire come ci sia una notevole disinformazione sia da parte dei migranti, che pur essendo regolarmente residenti da anni a Messina hanno ancora difficoltà di accesso ai servizi, sia da parte degli operatori sanitari, a propria volta non consapevoli delle prassi da mettere in atto. Lattività principale dello sportello è stata dunque quella di orientare gli stranieri allinterno del Sistema Sanitario Nazionale e dei servizi sociali e socio-sanitari, cercando costantemente di promuovere lautonomia della persona e di creare, al contempo, una rete con le altre associazioni presenti in città, per rendere gli interventi di aiuto sempre più efficienti ed efficaci.
Lattività degli operatori consiste soprattutto nella mediazione linguistica e culturale tra persone straniere e uffici, e nella continua diffusione del principio, riconosciuto dalla legge italiana, secondo il quale ogni persona ha diritto alle cure sanitarie pur se priva del permesso di soggiorno. Lo Sportello si è adoperato, infatti, anche per far ottenere il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente) o il codice ENI (Europeo Non Iscritto), che permettono di avere regolare accesso alle cure sanitarie di cui necessitano anche coloro che non sono regolarmente presenti sul territorio. Gli utenti, inoltre, sono stati aiutati a prenotare le visite tramite il Centro Unico di Prenotazione regionale ed è stata loro insegnata la procedura corretta per leggere unimpegnativa o accedere ad un ambulatorio.
Il numero elevato di accessi (1.500), registrato da ottobre ad oggi allo sportello di Messina, è la conferma della totale assenza, sul territorio cittadino, di concreti punti di riferimento, nel settore sanitario, per i migranti da anni stabilmente residenti in riva allo Stretto. Accolti sì, integrati no. (Elena De Pasquale - Migrantes Messina)