(23 maggio 2014) - Il Centro di primo soccorso e accoglienza (Cpsa) di Lampedusa sarà pronto entro la fine di giugno. Dal Ministero dellInterno collocano entro questa data la fine dei lavori di ristrutturazione della struttura di contrada Imbriacola. I lavori - fanno sapere dal Viminale - consentiranno di ripristinare loriginaria capienza del centro, fissata in 378 posti.
Era il 20 settembre del 2011, quando un incendio distruggeva alcuni plessi della struttura, che in quel momento ospitava un migliaio di persone. Le vie dellIsola furono invase da una fitta coltre di fumo. Il cielo terso del mattino fu oscurato dalla rabbia dei tunisini, trattenuti per settimane nel vallone che un tempo ospitava la caserma dellEsercito. Spente le fiamme della protesta, i migranti vennero trasferiti in altri centri dislocati sul territorio nazionale e in alcuni casi rimpatriati. Il Cpsa, accartocciatosi su se stesso, venne chiuso, lIsola dichiarata approdo non sicuro e gli arrivi dirottati in Sicilia. Quindi, nellestate del 2012, il centro fu riaperto, fino allo scorso mese di dicembre, quando le immagini delle docce antiscabbia somministrate agli ospiti della struttura fecero il giro del mondo, con tutto linevitabile carico di polemiche. Il ministro dellInterno Angelino Alfano si affrettò ad annunciare che il contratto con la Lampedusa Accoglienza sarebbe stato rescisso e che la gestione sarebbe stata affidata ad un altro ente. Peccato che la cooperativa risulti ancora presente allinterno del sito.
Sulla gestione del Cpsa il Ministero dellInterno non fornisce alcuna risposta. Non è dato sapere se il contratto con lente sia stato sciolto, come annunciato dal ministro agrigentino, né i tempi e le modalità con le quali si procederà alleventuale nuovo affidamento. La nostra richiesta di informazioni a tal riguardo, come detto, non ha avuto alcun esito. Inutile dire che sono tanti i soggetti che aspirano a mettere piede nellavamposto dEuropa. In lizza cè la Croce Rossa Italiana, già impegnata su altri fronti, come ad esempio nella gestione del Cie milanese di via Corelli. Anche lOrdine di Malta si candida a prendere in carico laccoglienza sullIsola. I medici-cavalieri sono impegnati ormai da mesi a Lampedusa, svolgendo attività di supporto e assistenza a bordo delle unità navali impegnate nelle operazioni di salvataggio.
Intanto sulla più grande delle Pelagie è calma piatta. Tutte le persone avvistate e salvate nellambito delloperazione Mare Nostrum vengono condotte in Sicilia e da lì smistate nei centri che hanno ancora disponibilità di posti. Il blocco degli arrivi è stato interrotto solo la scorsa settimana, quando un gruppo di 19 migranti è arrivato direttamente sullIsola. La loro piccola imbarcazione ha bucato le maglie dei controlli in mare, giungendo fino a Cala Pisana. Lo sparuto nugolo di stranieri è stato rifocillato e subito trasferito a Porto Empedocle, a bordo di una nave della Marina Militare. (Luca Insalaco - Lampedusa)