(2 aprile 2013) - Tra le sorprese del Magistero pasquale di Papa Francesco non sono mancati i riferimenti alle situazioni limite nel mondo delle migrazioni e della mobilità umana verso le quali lazione pastorale delle comunità cristiane devono andare. Uscire, Andare sono stati i due verbi chiave nellomelia ai presbiteri della messa crismale. Come Servire e aiutarci sono state i verbi che hanno accompagnato la lavanda dei piedi, quasi ad invitare allaccoglienza - ricorda Mons. Gian Carlo Perego, Direttore generale della Migrantes. La Croce del venerdì santo, segno damore, accompagnate dalle meditazioni dei giovani del Libano, hanno collegato la passione di Gesù alle passioni degli uomini di oggi. Nellomelia della Veglia pasquale Papa Francesco ha invitato a vincere la rassegnazione, la disperazione e ad aprirsi alla speranza, guardando il Vivente. ci ha ricordato. A Pasqua , il Papa ha guardato a due mondi di sofferenza delle migrazioni di oggi. Dopo aver richiamato le guerre in atto nei diversi continenti, soprattutto nel Medio Oriente e in Africa, e le calamità naturali, Papa Francesco ci ha ricordato i volti delle centinaia di miglia di profughi e rifugiati, numerosi, anche bambini, che ogni anno crescono; e ha concluso richiamando con forza il dramma di almeno 4 milioni di persone che ogni hanno sono vittime della tratta degli esseri umani, la schiavitù più estesa in questo ventunesimo secolo!. Sono parole di un Pontefice che, mentre ci confermano nella fede, ci invitano a camminare nella carità in questo mondo straordinario delle migrazioni e della mobilità umana.