(18 dicembre 2012) - Con la firma del ministro degli Esteri, lItalia ha ratificato oggi la Convenzione 189 dell Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) sul Lavoro dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori domestici. È il primo Paese europeo a fare questo passo, il settimo del mondo dopo Uruguay, Filippine, Mauritius, Nicaragua, Bolivia e Paraguay. Tra le altre cose, la convenzione pone i domestici sullo stesso piano di tutti gli altri lavoratori, riconoscendo ad esempio il loro diritto a una retribuzione minima e allaccesso alla sicurezza sociale e disciplinando lorario di lavoro con un giorno libero a settimana. Prevede poi che possano difendere collettivamente i loro diritti, costituendo un sindacato, e che vada assicurata la possibilità di accedere ai tribunali o ad altri meccanismi di risoluzione delle vertenze . Principi in buona parte già presenti nella normativa italiana, ma tuttaltro che scontanti in molti Paesi del mondo. La notizia è arrivata a margine di un convegno organizzato a Roma da Cgil, Cisl e Uil proprio per chiedere la ratifica della Convenzione e per sensibilizzare sullimportanza del suo contenuto. Nellultimo decennio - spiegano i promotori - in Italia il lavoro domestico è cresciuto di oltre il 43% ed ha superato quota 1,5 milioni di addetti, donne per l83%, migranti per oltre l81,5% ma anche italiane, oltre 143 mila nel 2011 e un trend in crescita. Di questi, però, solo 872 mila risultano iscritti allInps mentre oltre il 40% degli addetti risulterebbe totalmente o parzialmente irregolare. Oltre un milione di famiglie italiane ricorre al lavoro domestico. Si tratta di un settore sempre più importante - sottolineano i sindacati - che ha assunto un ruolo di primo piano nel potenziare il sistema di welfare society con forti implicazioni dal punto di vista sociale ed economico, ma che purtroppo ancora oggi è spesso invisibile e poco valorizzato. Non è un caso che lItalia, che è lunico Paese europeo dotato di un Contratto e di un sistema bilaterale, sia stato il primo Paese dellUe a ratificare la Convenzione ILO. Spesso in Italia sia i primi con le norme ma gli ultimi nell‘attuazione. In questo caso non abbiamo dovuto cambiare le norme del nostro paese e questo significa che nelle norme del nostro paese ci sono già i principi della convenzione. La firma è un passo avanti verso traguardi che dobbiamo porci", ha detto il ministro del Lavoro Elsa Fornero, intervenendo al convegno. I sindacati sottolineano che la ratifica è solo un primo passo. Giuseppe Casucci, coordinatore nazionale per le politiche migratorie della Uil, chiede nuove misure per facilitare l‘emersione del lavoro domestico sommerso, possibilmente tramite facilitazioni fiscali, così come il rinnovo del contratto nazionale sul lavoro domestico, che è scaduto da un anno e mezzo. Anche secondo Piero Soldini, responsabile immigrazione della Cgil, servono politiche per cercare di ‘formalizzare‘ il lavoro informale, e lo strumento più efficace per fare emergere l‘enorme sacca di lavoro nero che si annida in quello domestico e‘ la defiscalizzazione degli oneri con una vasta azione di regolarizzazione. (stranieriinitalia.it)