Don Alberto Carrara, addetto stampa della curia diocesana di Bergamo, rende pubblico un documento dei vescovi lombardi a proposito dellimmigrazione oggi
(18 aprile 2011) - Londata di richiedenti asilo e di migranti che dal nord Africa cercano approdo in Italia provoca in noi profonda emozione e ci invita ad atteggiamenti di responsabilità. Come Vescovi di Lombardia desideriamo condividere con i cristiani una riflessione per maturare una lettura di ragione e di fede.
Il fenomeno migratorio va considerato nella sua realtà. Si calcola che nel 2011 siano arrivate in Italia dal mare circa 28.000 persone. Si è giustamente chiesta la solidarietà dellEuropa, che è chiamata ad affrontare con unazione unitaria e solidale questo problema. È bene evidenziare che - a proposito dei rifugiati politici - lItalia accoglie ora 55.000 profughi e nel 2010 ha ricevuto 10.000 nuove domande di asilo. La Germania conta 600.000 rifugiati (40.000 domande di asilo nel 2010) e 200.000 sono i rifugiati in Francia (47.000 i richiedenti asilo nel 2010). È anzitutto necessario recuperare il volto autentico delluomo. Come cristiani noi vediamo in ognuna delle persone migranti limmagine del Padre e il volto stesso di Cristo: Ero straniero e mi avete accolto (Mt 25). Da cittadini facciamo riferimento anzitutto allarticolo 10 della Costituzione Italiana. Un secondo passo consiste nel riconoscere con franchezza che larrivo nella nostra terra di uomini e donne, giovani e bambini, impegna la nostra comunità civile a provvedere affinché lordine sociale sia sempre tutelato nellinteresse di ogni cittadino. Davanti alla migrazione, oltre al dovere daccoglienza, siamo chiamati ad alzare lo sguardo e a riconoscere le opportunità nuove e positive. Pur riconoscendo le difficoltà di organizzare lemergenza, occorre fare in modo che si dia ai rifugiati - senza ritardi - unaccoglienza organizzata e competente. Sarà opportuno ospitarli in maniera decentrata e diffusa, con un attivo coinvolgimento delle comunità civili locali. Solo questa modalità sottrae le persone alla tentazione dellillegalità, al possibile sfruttamento della malavita. I fenomeni della migrazione domandano di essere affrontati entro prospettive più ampie. Larrivo dei migranti e dei profughi costituisce una sfida e un impegno morale per le comunità cristiane. Parrocchie, enti, istituzioni religiose sono chiamati a continuare il loro servizio per unautentica integrazione. Chiediamo alle comunità cristiane di rinnovare la fattiva disponibilità alle proposte di accoglienza secondo le esigenze che scaturiranno dal confronto tra le Istituzioni civili e le Caritas diocesane di Lombardia. A quel punto saranno richiesti ad ogni credente gesti di accoglienza concreta. Non manchi mai il rispetto per la libertà religiosa di ognuno. Abbiamo più speranze che preoccupazioni: il Signore ci aiuti a leggere il tratto di storia che stiamo percorrendo e ci renda capaci di diventare generosi compagni di strada del migrante che giunge tra noi.(Bergamo news.it)