Liturgia delle ore - Anno B (2017-2018)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
    «Vergine madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’eterno consiglio,
    tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ’l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
    Nel ventre tuo si raccese l’amore
per lo cui caldo ne l’eterna pace
così è germinato questo fiore.
    Qui se’ a noi meridïana face
di caritate, e giuso, intra i mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
    Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia ed a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz’ali.
    La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.
    In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate».
Oppure:
Quem terra, pontus, æthera
colunt, adórant, prædicant
trinam regéntem máchinam,
claustrum Maríæ báiulat.
Cui luna, sol et ómnia
desérviunt per témpora,
perfúsa cæli grátia
gestant puéllæ víscera.
Beáta mater múnere,
cuius, supérnus ártifex,
mundum pugíllo cóntinens,
ventris sub arca clausus est.
Beáta cæli núntio,
fecúnda Sancto Spíritu,
desiderátus géntibus
cuius per alvum fusus est.
Iesu, tibi sit glória,
qui natus es de Vírgine,
cum Patre et almo Spíritu,
in sempitérna sæcula. Amen.


1 ant. Maria, sei benedetta dal Signore,
          il Dio della salvezza ti ha santificato.

SALMO 23
Del Signore è la terra e quanto contiene, *
   l’universo e i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondata sui mari, *
   e sui fiumi l’ha stabilita.
Chi salirà il monte del Signore, *
   chi starà nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro, †
   chi non pronunzia menzogna, *
   chi non giura a danno del suo prossimo.
Egli otterrà benedizione dal Signore, *
   giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca, *
   che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
   alzatevi, porte antiche, *
   ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? †
   Il Signore forte e potente, *
   il Signore potente in battaglia.
Sollevate, porte, i vostri frontali, †
   alzatevi, porte antiche, *
   ed entri il re della gloria.
Chi è questo re della gloria? *
   Il Signore degli eserciti è il re della gloria.


1 ant. Maria, sei benedetta dal Signore,
          il Dio della salvezza ti ha santificato.


2 ant. L'Altissimo ha santificato la sua dimora.

SALMO 45
Dio è per noi rifugio e forza, *
   aiuto sempre vicino nelle angosce.
Perciò non temiamo se trema la terra, *
    se crollano i monti nel fondo del mare.
Fremano, si gonfino le sue acque, *
    tremino i monti per i suoi flutti.
Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio, *
    la santa dimora dell’Altissimo.
Dio sta in essa: non potrà vacillare; *
    la soccorrerà Dio, prima del mattino.
Fremettero le genti, i regni si scossero; *
    egli tuonò, si sgretolò la terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
    nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.
Venite, vedete le opere del Signore, *
    egli ha fatto portenti sulla terra.
Farà cessare le guerre sino ai confini della terra, †
    romperà gli archi e spezzerà le lance, *
    brucerà con il fuoco gli scudi.
Fermatevi e sappiate che io sono Dio, *
    eccelso tra le genti, eccelso sulla terra.
Il Signore degli eserciti è con noi, *
    nostro rifugio è il Dio di Giacobbe.


2 ant. L'Altissimo ha santificato la sua dimora.


3 ant. Meraviglie si dicono di te,
          o Vergine Maria!

SALMO 86  
Le sue fondamenta sono sui monti santi; †
    il Signore ama le porte di Sion *
    più di tutte le dimore di Giacobbe.
Di te si dicono cose stupende, *
    città di Dio.
Ricorderò Raab e Babilonia
       fra quelli che mi conoscono; †
    ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia: *
    tutti là sono nati.
Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro è nato in essa *
    e l’Altissimo la tiene salda».
Il Signore scriverà nel libro dei popoli: *
    «Là costui è nato».
E danzando canteranno: *
    «Sono in te tutte le mie sorgenti».


3 ant. Meraviglie si dicono di te,
          o Vergine Maria!


V. Maria meditava nel suo cuore

R. gli eventi meravigliosi del suo Figlio.


PRIMA LETTURA

Dal Cantico dei cantici
2, 8-14; 8, 6-7

La visita del Diletto Una voce! Il mio diletto!
Eccolo, viene
saltando per i monti
balzando per le colline.
Somiglia, il mio diletto, a un capriolo
o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra,
spia attraverso le inferriate.
Ora parla, il mio diletto, e mi dice:
«Alzati, amica mia,
mia tutta bella, e vieni!
Perché, ecco, l’inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n’è andata;
i fiori sono apparsi nei campi,
il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora si fa sentire
nella nostra campagna.
Il fico ha messo fuori i primi frutti
e le viti fiorite spandono fragranza.
Alzati, amica mia,
mia tutta bella, e vieni!
O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso,
fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave,
il tuo viso è leggiadro.
Mettimi come sigillo sul tuo cuore,
come sigillo sul tuo braccio;
perché forte come la morte è l’amore,
tenace come gli inferi è la gelosia:
le sue vampe son vampe di fuoco,
una fiamma del Signore!
Le grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo.
Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa
in cambio dell’amore, non ne avrebbe che dispregio».
 


RESPONSORIO                                  Lc 1, 41b-43.44
 

R. Elisabetta, piena di Spirito Santo, esclamò a gran
voce: Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto
del tuo grembo!
* A che debbo che la madre del mio
Signore venga a me? Alleluia.

V. Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei
orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.

R. A che debbo che la madre del mio Signore venga a
me? Alleluia.


SECONDA LETTURA

Dalle «Omelie» di san Beda il Venerabile, sacerdote

​(Lib. 1, 4; CCL 122, 25-26, 30)

Maria magnifica il Signore che opera in lei
     «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio Salvatore» (Lc 1, 46). Con queste parole Maria per prima cosa proclama i doni speciali a lei concessi, poi enumera i benefici universali con i quali Dio non cessò di provvedere al genere umano per l’eternità.
   Magnifica il Signore l’anima di colui che volge a lode e gloria del Signore tutto ciò che passa nel suo mondo interiore, di colui che, osservando i precetti di Dio, dimostra di pensare sempre alla potenza della sua maestà.
   Esulta in Dio, suo salvatore, lo spirito di colui che solo si diletta nel ricordo del suo creatore, dal quale spera la salvezza eterna.
   Queste parole, che stanno bene sulle labbra di tutte le anime perfette, erano adatte soprattutto alla beata Madre di Dio. Per un privilegio unico essa ardeva d’amore spirituale per colui della cui concezione corporale ella si rallegrava. A buon diritto ella poté esultare, più di tutti gli altri santi, di gioia straordinaria in Gesù suo salvatore. Sapeva infatti che l’autore eterno della salvezza sarebbe nato dalla sua carne, con una nascita temporale, e in quanto unica e medesima persona sarebbe stato nello stesso tempo suo figlio e suo Signore.
   «Cose grandi ha fatto a me l’onnipotente e santo è il suo nome».
   Niente dunque viene dai suoi meriti, dal momento che ella riferisce tutta la sua grandezza al dono di lui, il quale, essendo essenzialmente potente e grande, è solito rendere forti e grandi i suoi fedeli da piccoli e deboli quali sono. Bene poi aggiunse: «E Santo è il suo nome», per avvertire gli ascoltatori, anzi per insegnare a tutti coloro ai quali sarebbero arrivate le sue parole, ad aver fiducia nel suo nome e a invocarlo. Così essi pure avrebbero potuto godere della santità eterna e della vera salvezza, secondo il detto profetico: «E avverrà che chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato» (Gl 3, 5).
   Infatti è questo stesso il nome di cui sopra si dice: «Ed esultò il mio spirito in Dio, mio salvatore».
   Perciò nella santa Chiesa è invalsa la consuetudine bellissima ed utilissima di cantare l’inno di Maria ogni giorno nella salmodia vespertina. Così la memoria abituale dell’incarnazione del Signore accende di amore i fedeli, e la meditazione frequente degli esempi di sua Madre li conferma saldamente nella virtù. Ed è parso bene che ciò avvenisse di sera, perché la nostra mente, stanca e distratta in tante cose, con il sopraggiungere del tempo del riposo si concentrasse tutta in se medesima.
 


RESPONSORIO                   Cfr. Lc 1,45-46; Sal 65,16

R. Beata sei tu, che hai creduto: in te si compiranno
le parole del Signore. E Maria disse:
* L’anima mia
magnifica il Signore. Alleuia.

V. Venite, ascoltate, narrerò quanto Dio ha fatto per
me.

R. L’anima mia magnifica il Signore. Alleuia.

ORAZIONE
   O Dio onnipotente ed eterno, che nel tuo disegno di amore hai ispirato alla beata Vergine Maria, che portava in grembo il tuo Figlio, di visitare santa Elisabetta, concedi a noi di essere docili all’azione del tuo Spirito, per magnificare con Maria il tuo santo nome. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 03-GEN-18
 

Chiesa Cattolica Italiana - Copyright @2005 - Strumenti Software a cura di Seed