Liturgia delle ore - Anno A (2016-2017)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuti nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.


1 ant. Davanti al tuo volto, Signore,
          grazia e fedeltà.

SALMO 88, 2-38
La misericordia di Dio per la casa di Davide

Dalla discendenza di Davide secondo la promessa, Dio
trasse per Israele un salvatore, Gesù
(At 13, 23).
I    (2-19)
​Canterò senza fine le grazie del Signore, *
   con la mia bocca
     annunzierò la tua fedeltà nei secoli,
perché hai detto:
     «La mia grazia rimane per sempre»; *
   la tua fedeltà è fondata nei cieli.
«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto, *
   ho giurato a Davide mio servo:
stabilirò per sempre la tua discendenza, *
   ti darò un trono che duri nei secoli».
I cieli cantano le tue meraviglie, Signore, *
   la tua fedeltà nell’assemblea dei santi.
Chi sulle nubi è uguale al Signore, *
   chi è simile al Signore tra gli angeli di Dio?
Dio è tremendo nell’assemblea dei santi, *
   grande e terribile tra quanti lo circondano.
Chi è uguale a te, Signore, Dio degli eserciti? *
   Sei potente, Signore, e la tua fedeltà ti fa corona.
Tu domini l’orgoglio del mare, *
   tu plachi il tumulto dei suoi flutti.
Tu hai calpestato Raab come un vinto, *
   con braccio potente hai disperso i tuoi nemici.
Tuoi sono i cieli, tua è la terra, *
   tu hai fondato il mondo e quanto contiene;
il settentrione e il mezzogiorno tu li hai creati, *
   il Tabor e l’Ermon cantano il tuo nome.
È potente il tuo braccio, *
   forte la tua mano, alta la tua destra.
Giustizia e diritto sono la base del tuo trono, *
   grazia e fedeltà precedono il tuo volto.
Beato il popolo che ti sa acclamare *
   e cammina, o Signore, alla luce del tuo volto:
esulta tutto il giorno nel tuo nome, *
   nella tua giustizia trova la sua gloria.
Perché tu sei il vanto della sua forza *
   e con il tuo favore innalzi la nostra potenza.
Perché del Signore è il nostro scudo, *
   il nostro re, del Santo d’Israele.


1 ant. Davanti al tuo volto, Signore,
          grazia e fedeltà.


2 ant. Si è fatto uomo dalla stirpe di Davide,
          Cristo, Figlio di Dio.

II    (20-30)
​Un tempo parlasti in visione ai tuoi santi dicendo: †
   «Ho portato aiuto a un prode, *
   ho innalzato un eletto tra il mio popolo.
Ho trovato Davide, mio servo, *
   con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno, *
   il mio braccio è la sua forza.
Su di lui non trionferà il nemico, *
   né l’opprimerà l’iniquo.
Annienterò davanti a lui i suoi nemici *
   e colpirò quelli che lo odiano.
La mia fedeltà e la mia grazia saranno con lui *
   e nel mio nome si innalzerà la sua potenza.
Stenderò sul mare la sua mano *
   e sui fiumi la sua destra.
Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, *
   mio Dio e roccia della mia salvezza.
Io lo costituirò mio primogenito, *
   il più alto tra i re della terra.
Gli conserverò sempre la mia grazia, *
   la mia alleanza gli sarà fedele.
Stabilirò per sempre la sua discendenza, *
   il suo trono come i giorni del cielo.


2 ant. Si è fatto uomo dalla stirpe di Davide,
          Cristo, Figlio di Dio.


3 ant. Dio ha promesso a Davide, suo servo:
          per sempre durerà la tua discendenza.

III    (31-38)
​Se i suoi figli abbandoneranno la mia legge *
   e non seguiranno i miei decreti,
se violeranno i miei statuti *
   e non osserveranno i miei comandi,
punirò con la verga il loro peccato *
   e con flagelli la loro colpa.
Ma non gli toglierò la mia grazia *
   e alla mia fedeltà non verrò mai meno.
Non violerò la mia alleanza; *
   non muterò la mia promessa.
Sulla mia santità ho giurato una volta per sempre: *
   certo non mentirò a Davide.
In eterno durerà la sua discendenza, *
   il suo trono davanti a me quanto il sole,
sempre saldo come la luna, *
   testimone fedele nel cielo».


3 ant. Dio ha promesso a Davide, suo servo:
          per sempre durerà la tua discendenza.


V. Luce e sapienza per chi è semplice

R. la rivelazione della tua parola.


PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Abacuc
2, 5-20


Maledizioni contro gli oppressori
La ricchezza rende malvagi;
il superbo non sussisterà;
spalanca come gli inferi le sue fauci
e, come la morte, non si sazia,
attira a sé tutti i popoli,
raduna per sé tutte le genti.
Forse che tutti non lo canzoneranno,
non faranno motteggi per lui?
Diranno:
Guai a chi accumula ciò che non è suo,
- e fino a quando? -
e si carica di pegni!
Forse che non sorgeranno a un tratto i tuoi creditori,
non si sveglieranno i tuoi esattori
e tu diverrai loro preda?
Poichè tu hai spogliato molte genti,
gli altri popoli spoglieranno te,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e ai suoi abitanti.
Guai a chi è avido di lucro, sventura per la sua casa,
per mettere il nido in luogo alto,
e sfuggire alla stretta della sventura.
Hai decretato il disonore alla tua casa;
hai oppresso popoli numerosi,
hai fatto del male contro te stesso.
La pietra infatti griderà dalla parete
e dal tavolato risponderà la trave.
Guai a chi costruisce una città sul sangue
e fonda un castello sull'iniquità.
Non è forse volere del Signore degli eserciti
che i popoli fatichino per il fuoco
e le nazioni si stanchino per nulla?
Poichè, come le acque colmano il mare,
così la terra dovrà riempirsi
di conoscenza della gloria del Signore.
Guai a chi fa bere i suoi vicini
versando veleno per ubriacarli
e scoprire le loro nudità.
Ti sei saziato di vergogna, non di gloria.
Bevi, e ti colga il capogiro.
Si riverserà su di te il calice della destra del Signore
e la vergogna sopra il tuo onore,
poichè lo scempio fatto al Libano ricadrà su di te
e il massacro degli animali ti colmerà di spavento,
a causa del sangue umano versato,
della violenza fatta alla regione,
alla città e a tutti i suoi abitanti.
A che giova un idolo
perchè l'artista si dia pena di scoprirlo?
O una statua fusa o un oracolo falso,
perchè l'artista confidi in essi,
scolpendo idoli muti?
Guai a chi dice al legno: «Svegliati»,
e alla pietra muta: «Alzati».
Ecco, è ricoperta d'oro e d'argento
ma dentro non c'è soffio vitale.
Il Signore risiede nel suo santo tempio.
Taccia, davanti a lui, tutta la terra! 
 


RESPONSORIO                      Rm 2, 12; 11, 32; 3, 23

R. Tutti quelli che hanno peccato senza legge,
periranno anche senza legge; quanti invece hanno
peccato sotto la legge, saranno giudicati con la legge.

* Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per usare
a tutti misericordia.

V. Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di
Dio.

R. Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza, per
usare a tutti misericordia.


SECONDA LETTURA

​Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo

​(Prima dell'esilio, nn. 1-3; PG 52, 427*-430)

​Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno      Molti marosi e minacciose tempeste ci sovrastano, ma non abbiamo paura di essere sommersi, perchè siamo fondati sulla roccia. Infuri pure il mare, non potrà sgretolare la roccia. S'innalzino pure le onde, non potranno affondare la navicella di Gesù. Cosa, dunque, dovremmo temere? La morte? «Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno» (Fil 1, 21). Allora l'esilio? «Del Signore è la terra e quanto contiene» (Sal 23, 1). La confisca dei beni? «Non abbiamo portato nulla in questo mondo e nulla possiamo portarne via» (1 Tm 6, 7). Disprezzo le potenze di questo mondo e i suoi beni mi fanno ridere. Non temo la povertà, non bramo ricchezze, non temo la morte, né desidero vivere, se non per il vostro bene. È per questo motivo che ricordo le vicende attuali e vi prego di non perdere la fiducia.
     Non senti il Signore che dice: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro»? (Mt 18, 20). E non sarà presente là dove si trova un popolo numeroso, unito dai vincoli della carità? Mi appoggio forse sulle mie forze? No, perchè ho il suo pegno, ho con me la sua parola: questa è il mio bastone, la mia sicurezza, il mio porto tranquillo. Anche se tutto il mondo è sconvolto, ho tra le mani la sua Scrittura, leggo la sua parola. Essa è la mia sicurezza e la mia difesa. Egli dice: «Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28, 20).
     Cristo è con me, di chi avrò paura? Anche se si alzano contro di me i cavalloni di tutti i mari o il furore dei prìncipi, tutto questo vale per me di meno di semplici ragnatele. Se la vostra carità non mi avesse trattenuto, non avrei indugiato un istante a partire per altra destinazione, oggi stesso. Ripeto sempre: «Signore, sia fatta la tua volontà» (Mt 26, 42). Farò quello che vuoi tu, non quello che vuole il tale o tal altro. Questa è la mia torre, questa la pietra inamovibile, il bastone del mio sicuro appoggio. Se Dio vuole questo, bene! Se vuole ch'io rimanga, lo ringrazio. Dovunque mi vorrà, gli rendo grazie.
     Dove sono io, là ci siete anche voi. Dove siete voi, ci sono anch'io. Noi siamo un solo corpo e non si separa il capo dal corpo, nè il corpo dal capo. Anche se siamo distanti, siamo uniti dalla carità; anzi neppure la morte ci può separare. Il corpo morrà, l'anima tuttavia vivrà e si ricorderà del popolo. Voi siete i miei concittadini, i miei genitori, i miei fratelli, i miei figli, le mie membra, il mio corpo, la mia luce, più amabile della luce del giorno. Il raggio solare può recarmi qualcosa di più giocondo della vostra carità? Il raggio mi è utile nella vita presente, ma la vostra carità mi intreccia la corona per la vita futura.
 


RESPONSORIO                        2 Tm 2, 9-10; Sal 26, 1

R. A causa del Vangelo o soffro fino a portare le
catene come un malfattore; ma la parola di Dio non è
incatenata!
* Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti.

V. Il Signore è la mia luce e la mia salvezza, di chi avrò
paura?

R. Perciò sopporto ogni cosa per gli eletti.


ORAZIONE      
    O Dio, sostegno e forza di chi spera in te, che ci hai dato in san Giovanni Crisostomo un vescovo mirabile per l'eloquenza e per l'invitta costanza nelle persecuzioni, fa' che il popolo cristiano, illuminato dalla sua dottrina, sappia imitare la sua fortezza evangelica. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 01-SET-17
 

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