Liturgia delle ore - Anno A (2016-2017)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
O Trinità beata,
oceano di pace,
la Chiesa a te consacra
la sua lode perenne.
Padre d’immensa gloria,
Verbo d’eterna luce,
Spirito di sapienza
e carità perfetta.
Rovéto inestinguibile
di verità e d’amore,
ravviva in noi la gioia
dell’àgape fraterna.
O principio e sorgente
della vita immortale,
rivelaci il tuo volto
nella gloria dei cieli. Amen.


1 ant. Porgi a me il tuo orecchio, Signore,
          vieni presto a liberarmi.

SALMO 30, 2-17. 20-25 Supplica fiduciosa nell'afflizione

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
(Lc 23, 46).

I    (2-9)
In te, Signore, mi sono rifugiato, †
   mai sarò deluso; *
   per la tua giustizia salvami.
Porgi a me l'orecchio, *
   vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie, *
   la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo, *
   per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso, *
   perché sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani; *
   tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
Tu detesti chi serve idoli falsi, *
   ma io ho fede nel Signore.
Esulterò di gioia per la tua grazia, †
   perché hai guardato alla mia miseria, *
   hai conosciuto le mie angosce;
non mi hai consegnato nelle mani del nemico, *
   hai guidato al largo i miei passi.


1 ant. Porgi a me il tuo orecchio, Signore,
          vieni presto a liberarmi.


2 ant. Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo,
          Signore.

II    (10-17)
Abbi pietà di me, Signore, sono nell’affanno; †
   per il pianto si struggono i miei occhi, *
   la mia anima e le mie viscere.
Si consuma nel dolore la mia vita, *
   i miei anni passano nel gemito;
inaridisce per la pena il mio vigore, *
   si dissolvono tutte le mie ossa.
Sono l’obbrobrio dei miei nemici,
     il disgusto dei miei vicini, †
   l’orrore dei miei conoscenti; *
   chi mi vede per strada mi sfugge.
Sono caduto in oblio come un morto, *
   sono divenuto un rifiuto.
Se odo la calunnia di molti, *
   il terrore mi circonda;
quando insieme contro di me congiurano, *
   tramano di togliermi la vita.
Ma io confido in te, Signore; †
   dico: «Tu sei il mio Dio, *
   nelle tue mani sono i miei giorni».
Liberami dalla mano dei miei nemici, *
   dalla stretta dei miei persecutori:
fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo, *
   salvami per la tua misericordia.


2 ant. Fa’ splendere il tuo volto sul tuo servo,
          Signore.


3 ant. Benedetto il Signore:
          il suo amore per me ha fatto meraviglie.

III    (20-25)
Quanto è grande la tua bontà, Signore! *
   La riservi per coloro che ti temono,
ne ricolmi chi in te si rifugia *
   davanti agli occhi di tutti.
Tu li nascondi al riparo del tuo volto, *
   lontano dagli intrighi degli uomini;
li metti al sicuro nella tua tenda, *
   lontano dalla rissa delle lingue.
Benedetto il Signore, †
   che ha fatto per me meraviglie di grazia *
   in una fortezza inaccessibile.
Io dicevo nel mio sgomento: *
   «Sono escluso dalla tua presenza».
Tu invece hai ascoltato la voce della mia preghiera *
   quando a te gridavo aiuto.
Amate il Signore, voi tutti suoi santi; †
   il Signore protegge i suoi fedeli *
   e ripaga oltre misura l’orgoglioso.
Siate forti, riprendete coraggio, *
   o voi tutti che sperate nel Signore.


3 ant. Benedetto il Signore:
          il suo amore per me ha fatto meraviglie.


V. Avviami nella tua verità e istruiscimi:

R. mio Dio, sei tu la mia salvezza.


PRIMA LETTURA
 
Dal libro del profeta Geremia
19, 1-5. 10 - 20, 6
 

Un gesto simbolico: la brocca frantumata
       Così disse il Signore a Geremia: «Va' a comprarti una brocca di terracotta; prendi alcuni anziani del popolo e alcuni sacerdoti con te ed esci nella valle di Ben-Innom, che è all'ingresso della Porta dei cocci. Là proclamerai le parole che io ti dirò. Riferirai: Ascoltate la parola del Signore, o re di Giuda e abitanti di Gerusalemme. Così dice il Signore re degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io manderò su questo luogo una sventura tale che risuonerà negli orecchi di chiunque la udrà, poichè mi hanno abbandonato e hanno destinato ad altro questo luogo per sacrificarvi ad altri dèi, che né essi né i loro padri né i re di Giuda conoscevano. Essi hanno riempito questo luogo di sangue innocente; hanno edificato alture a Baal per bruciare nel fuoco i loro figli come olocausti a Baal. Questo io non ho comandato, non ne ho mai parlato, non mi è mai venuto in mente.
     Tu, poi, spezzerai la brocca sotto gli occhi degli uomini che saranno  venuti con te e riferirai loro: Così dice il Signore degli eserciti: Spezzerò questo popolo e questa città, così come si spezza un vaso di terracotta, che non si può più accomodare. Allora si seppellirà perfino in Tofet, perchè non ci sarà più spazio per seppellire. Così farò - dice il Signore - riguardo a questo luogo e ai suoi abitanti, rendendo questa città come Tofet. Le case di Gerusalemme e le case dei re di Giuda saranno impure come il luogo di Tofet; cioè tutte le case, sui tetti delle quali essi bruciavano incenso a tutta la milizia del cielo e facevano libazioni ad altri dèi».
     Quando Geremia tornò da Tofet dove il Signore lo aveva mandato a profetizzare, si fermò nell'atrio del tempio del Signore e disse a tutto il popolo: «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io manderò su questa città e su tutte le sue borgate tutto il male che le ho preannunziato, perchè essi si sono intestarditi, rifiutandosi di ascoltare le mie parole».
     Pascur figlio di Immer, sacerdote e sovrintendente-capo del tempio, udì Geremia predire tutte queste cose. Pascur fece fustigare il profeta Geremia e quindi lo mise in ceppi nella prigione che si trovava presso la porta superiore di Beniamino, nel tempio del Signore. Quando poi il giorno dopo Pascur fece liberare dai ceppi Geremia, questi gli disse: «Il Signore non ti chiama più Pascur ma Terrore all'intorno».
     Perchè così dice il Signore: «Ecco, io darò in preda al terrore te e tutti i tuoi cari; essi cadranno per la spada dei loro nemici, e i tuoi occhi lo vedranno. Metterò tutto Giuda nelle mani del re di Babilonia, il quale li deporterà a Babilonia e li colpirà di spada. Consegnerò tutte le ricchezze di questa città e tutti i suoi prodotti, tutti gli oggetti preziosi e tutti i tesori dei re di Giuda in mano ai suoi nemici, i quali li saccheggeranno e li prenderanno e li trasporteranno a Babilonia. Tu, Pascur, e tutti gli abitanti della tua casa andrete in schiavitù; andrai a Babilonia, là morirai e là sarai sepolto, tu e tutti i tuoi cari, ai quali hai predetto menzogne».
 


RESPONSORIO                      Cfr. Mt 23, 37; Ger 19, 15

R. Gerusalemme, tu uccidi i profeti e lapidi quelli
che ti sono inviati.
* Quante volte ho voluto
raccogliere i tuoi figli come i pulcini sotto le ali, e non hai
voluto!

V. Popolo mio, ti sei ostinato, rifiutandoti di ascoltare
le mie parole.

R. Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli
come i pulcini sotto le ali, e non hai voluto!


SECONDA LETTURA
 
Dal libro della «Imitazione di Cristo»

​(Lib. 3, 3)
 

Dio parlò ai profeti e parla a tutti
       Il Signore dice: Ascolta, figlio, le mie parole, parole soavissime che oltrepassano ogni scienza di filosofi e di sapienti del mondo. Le mie parole sono spirito e vita (cfr. Gv 6, 63), né sono da pesare con la bilancia del senso umano, né da giudicare in base al gradimento degli uomini, ma da ascoltare piuttosto in silenzio, e da accogliere con tutta umiltà e affetto grande.
     Rispondo: «Beato l'uomo che tu istruisci, Signore, e che ammaestri nella tua legge, per dargli riposo nei giorni di sventura» (Sal 93, 12-13) e non lasciarlo nella desolazione sulla terra.
   Io, dice il Signore, ho illuminato i profeti sin dall'inizio, e anche ora non cesso di parlare a tutti. Molti però alla mia voce stan duri e sordi. Ascoltano più volentieri il mondo che non Dio. Seguono più facilmente il desiderio  della carne che non il piacere di Dio. Il mondo promette cose temporali, meschine e lo si serve con grande fervore. Io prometto le cose più alte, le cose eterne e i cuori drgli uomini stan lì intorpiditi. Chi serve me con tanta cura, chi obbedisce a me in tutto, come si serve al mondo e ai suoi padroni?
     Arrossisci dunque, servo pigro e querulo, al vedere che si trovano più pronti loro alla perdizione che non tu alla vita.
     Godono più loro della vanità, che non tu della verità. Di fatto, spesso la loro speranza li inganna; ma la promessa mia non inganna nessuno, né rimanda a mani vuote chi in me cofida. Quel che ho promesso, manterrò; quel che ho detto, adempirò; punchè si resti fermi e fedeli nel mio amore sino alla fine. Sono io che rimunero tutti i buoni e metto a forte prova tutti i devoti.
     Scrivi le mie parole nel tuo cuore, e meditale con diligenza; nel tempo della tentazione ti saranno indispensabili. Quel che non capisci mentre leggi, lo capirai nel giorno della prova. Sono solito provare i miei in due maniere: con la tentazione, e con la consolazione. E impartisco loro ogni giorno due lezioni: una rimproverando i loro vizi, l'altra esortandoli a crescere in virtù.
     Chi ha le mie parole e le disprezza, ha chi lo giudicherà nel giorno ultimo (cfr. Gv 12, 48).
 


RESPONSORIO             Cfr. Pro 23, 26; 5, 1; 4, 20

R. Figlio, volgi a me il tuo cuore, e i tuoi occhi
seguano le mie indicazioni:
* diventerai un uomo
perfetto.

V. Fa' attenzione alla mia sapienza, porgi l'orecchio
ai miei consigli:

R. diventerai un uomo perfetto.


ORAZIONE
       O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l'amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 10-AGO-17
 

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