Liturgia delle ore - Anno A (2016-2017)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
O re d’eterna gloria,
che irradi sulla Chiesa
i doni del tuo Spirito,
assisti i tuoi fedeli.
Illumina le menti,
consola i nostri cuori,
rafforza i nostri passi
sulla via della pace.
E quando verrà il giorno
del tuo avvento glorioso,
accoglici, o Signore,
nel regno dei beati.
A te sia lode, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.


1 ant. Chi si fa piccolo come un bambino
          sarà il più grande nel regno dei cieli.

SALMO 130
Confidare in Dio come il bimbo nella madre

​Imparate da me, che sono mite e umile di cuore

(Mt 11, 29).
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore *
   e non si leva con superbia il mio sguardo;
non vado in cerca di cose grandi, *
   superiori alle mie forze.
Io sono tranquillo e sereno †
   come bimbo svezzato in braccio a sua madre, *
   come un bimbo svezzato è l’anima mia.
Speri Israele nel Signore, *
   ora e sempre.


1 ant. Chi si fa piccolo come un bambino
          sarà il più grande nel regno dei cieli.


2 ant. In sincerità e gioia, mio Dio,
          offro a te tutti i tuoi doni.

SALMO 131, 1-10 (I)  Le promesse divine fatte a Davide

Il Signore gli darà il trono di Davide suo padre
(Lc 1, 32).
Ricordati, Signore, di Davide, *
   di tutte le sue prove,
quando giurò al Signore, *
   al Potente di Giacobbe fece voto:
«Non entrerò sotto il tetto della mia casa, *
   non mi stenderò sul mio giaciglio,
non concederò sonno ai miei occhi *
   né riposo alle mie palpebre,
finché non trovi una sede per il Signore, *
  una dimora per il Potente di Giacobbe».
Ecco, abbiamo saputo che era in Èfrata, *
   l’abbiamo trovata nei campi di Iàar.
Entriamo nella sua dimora, *
   prostriamoci allo sgabello dei suoi piedi.
Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, *
   tu e l’arca della tua potenza.
I tuoi sacerdoti si vestano di giustizia, *
   i tuoi fedeli cantino di gioia.
Per amore di Davide tuo servo *
   non respingere il volto del tuo consacrato.


2 ant. In sincerità e gioia, mio Dio,
          offro a te tutti i tuoi doni.


3 ant. Dio ha dato al Cristo il trono di Davide,
          il suo regno sarà senza fine.

SALMO 131, 11-18   (II)   Elezione di Davide e di Sion

Ora appunto ad Abramo e alla sua discendenza furono
fatte le promesse..., cioè a Cristo
(Gal 3, 16).
Il Signore ha giurato a Davide †
   e non ritratterà la sua parola: *
   «Il frutto delle tue viscere
     io metterò sul tuo trono!
Se i tuoi figli custodiranno la mia alleanza †
   e i precetti che insegnerò ad essi, *
   anche i loro figli per sempre
     sederanno sul tuo trono».
Il Signore ha scelto Sion, *
     l’ha voluta per sua dimora:
«Questo è il mio riposo per sempre; *
   qui abiterò, perché l’ho desiderato.
Benedirò tutti i suoi raccolti, *
   sazierò di pane i suoi poveri.
Rivestirò di salvezza i suoi sacerdoti, *
   esulteranno di gioia i suoi fedeli.
Là farò germogliare la potenza di Davide, *
   preparerò una lampada al mio consacrato.
Coprirò di vergogna i suoi nemici, *
   ma su di lui splenderà la corona».


3 ant. Dio ha dato al Cristo il trono di Davide,
          il suo regno sarà senza fine.


V. Venite, ammirate le opere del Signore:

R. ha fatto cose stupende sulla terra.


PRIMA LETTURA
 
Dal libro del profeta Geremia
7, 1-20
 

Oracolo contro la vana fiducia nel tempio
       Questa è la parola che fu rivolta dal Signore a Geremia: «Fermati alla porta del tempio del Signore e là pronunzia questo discorso: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che attraversate queste porte per prostrarvi al Signore. Così dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e io vi farò abitare in questo luogo. Pertanto non confidate nelle parole menzognere di coloro che dicono: Tempio del Signore, tempio del Signore, tempio del Signore è questo!
     Poichè, se veramente emenderete la vostra condotta e le vostre azioni, se realmente pronunzierete giuste sentenze fra un uomo e il suo avversario; se non opprimerete lo straniero, l'orfano e la vedova, se non spargerete il sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra disgrazia altri dèi, io vi farò abitare in questo luogo, nel paese che diedi ai vostri padri da lungo tempo e per sempre. Ma voi confidate in parole false e ciò non vi gioverà: rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, seguire altri déi che non conoscevate. Poi venite e vi presentate alla mia presenza in questo tempio, che prende il nome da me, e dite: Siamo salvi! Per poi compiere tutti questi abomini. È forse una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me? Anch'io, ecco, vedo tutto questo. Parola del Signore. Andate, dunque, nella mia dimora che era in Silo, dove avevo da principio posto il mio nome; considerate che cosa io ne ho fatto a causa della malvagità d'Israele, mio popolo. Ora, poichè avete compiuto tutte queste azioni - parola del Signore - e, quando vi ho parlato con premura e sempre, non mi avete ascoltato e, quando vi ho chiamato, non mi avete risposto, io tratterò questo tempio che porta il mio nome e nel quale confidate e questo luogo che ho concesso a voi e ai vostri padri come ho trattato Silo. Vi scaccerò davanti a me come ho scacciato tutti i vostri fratelli, tutta la discendenza di Èfraim.
     Tu poi, non pregare per questo popolo, non innalzare per esso suppliche e preghiere né insistere presso di me perchè non ti ascolterò. Non vedi che cosa fanno nelle città di Giuda e nelle strade di Gerusalemme? I figli raccolgono la legna, i padri accendono il fuoco e le donne impastano la farina per preparare focacce alla Regina del cielo; poi si compiono libazioni ad altri dèi per offendermi. Ma forse costoro offendono me - oracolo del Signore - o non piuttosto se stessi a loro vergogna?». Pertanto, dice il Signore Dio: «Ecco il mio furore, la mia ira si riversa su questo luogo, sugli uomini e sul bestiame, sugli alberi dei campi e sui frutti della terra e brucerà senza estinguersi».
 


RESPONSORIO               Ger 7, 11; Is 56, 7; Gv 2, 16

R.  È forse una spelonca di ladri per voi questo tempio
che prende il nome da me?
* Il mio tempio si
chiamerà casa di preghiera per tutti i popoli.

V. Non fate della casa del Padre mio un luogo di
mercato.

R. Il mio tempio si chiamerà casa di preghiera per
tutti i popoli.


SECONDA LETTURA

Dalle «Omelie sul vangelo di Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo


(Om. 50, 3-4; PG 58, 508-509)


Adorna il tempio, ma non trascurare i poveri
     Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra cioè nei poveri, privi di panni per coprirsi. Non onorarlo qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri mentre soffre il freddo e la nudità. Colui che ha detto: «Questo è il mio corpo», confermando il fatto con la parola, ha detto anche: Mi avete visto affameto e non mi avete dato da mangiare (cfr. Mt 25, 42), e: Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei più piccoli tra questi, non l'avete fatto neppure a me (cfr. Mt 25, 45). Il corpo di Cristo che sta sull'altare non ha bisogno di mantelli, ma di anime pure; mentre quello che sta fuori ha bisogno di molta cura.
     Impariamo dunque a pensare e a onorare Cristo come egli vuole. Infatti l'onore più gradito che possiamo rendere a colui che vogliamo venerare è quello che lui stesso vuole, non quello escogitato da noi. Anche Pietro credeva di onorarlo impedendo a lui di lavargli i piedi. Questo non era onore, ma vera scortesia. Così anche tu rendigli quell'onore che egli ha comandato, fa' che i poveri beneficino delle tue ricchezze. Dio non ha bisogno di vasi d'oro, ma di anime d'oro.
     Con questo non intendo certo proibirvi di fare doni alla chiesa. No. Ma vi scongiuro di elargire, con questi e prima di questi, l'elemosina. Dio infatti accetta i doni alla sua casa terrena, ma gradisce molto di più il soccorso dato ai poveri.
     Nel primo caso ne ricava vantaggi solo chi offre, nel secondo invece anche chi riceve. Là il dono potrebbe essere occasione di ostentazione; qui invece è elemosina e amore. Che vantaggio può avere Cristo se la mensa del sacrificio è piena di vasi d'oro, mentre poi muore di fame nella persona del povero? Prima sazia l'affamato, e solo in seguito orna l'altare con quello che rimane. Gli offrirai un calice d'oro e non gli darai un bicchiere d'acqua? Che bisogno c'è di adornare con veli d'oro il suo altare, se poi non gli offri il vestito necessario? Che guadagno ne ricava egli? Dimmi: se vedessi uno privo del cibo necessario e, senza curartene, adornassi d'oro solo la sua mensa, credi che ti ringrazierebbe o piuttosto non si infurierebbe contro di te? E se vedessi uno coperto di stracci e intirizzito dal freddo, trascurando di vestirlo, gli innalzassi colonne dorate, dicendo che lo fai in suo onore, non si riterrebbe forse di essere beffeggiato e insultato in modo atroce?
     Pensa la stessa cosa di Cristo, quando va errante e pellegrino, bisognoso di un tetto. Tu rifiuti di accoglierlo nel pellegrino e adorni invece il pavimento, le pareti, le colonne e i muri dell'edificio sacro. Attacchi catene d'argento alle lampade, ma non vai a visitarlo quando lui è incatenato in carcere. Dico questo non per vietarvi di procurare tali addobbi e arredi sacri, ma per esortarvi a offrire, insieme a questi, anche il necessario aiuto ai poveri o, meglio, perchè questo sia fatto prima di quello. Nessuno è mai stato condannato per non aver cooperato a abbellire il tempio, ma chi trascura il povero è destinato alla geenna, al fuoco inestinguibile e al supplizio dei demoni. Perciò mentre adorni l'ambiente del culto, non chiudere il tuo cuore al fratello  che soffre. Questi è un tempio vivo più prezioso di quello.
 


RESPONSORIO             Cfr. Mt 25, 35. 40; Pro 19, 17

R. Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho
avuto sete e mi avete dato da bere, ero forestiero e
mi avete ospitato.
* Quello che avete fatto al più
piccolo dei miei fratelli, l'avete fato a me.

V. Chi dona al povero, presta al Signore.

R. Quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli,
l'avete fatto a me.


ORAZIONE
     O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 09-AGO-17
 

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