Liturgia delle ore - Anno A (2016-2017)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
O re d’eterna gloria,
che irradi sulla Chiesa
i doni del tuo Spirito,
assisti i tuoi fedeli.
Illumina le menti,
consola i nostri cuori,
rafforza i nostri passi
sulla via della pace.
E quando verrà il giorno
del tuo avvento glorioso,
accoglici, o Signore,
nel regno dei beati.
A te sia lode, o Cristo,
speranza delle genti,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.


1 ant. Il Signore cònvoca cielo e terra
          per giudicare il suo popolo.

SALMO 49    Il culto gradito a Dio
 
Cristo non abolì il culto antico, ma lo portò alla sua
perfezione; disse infatti: Non sono venuto per abolire,
ma per dare compimento
(cfr. Mt 5, 17).
 
I    (1-6)
Parla il Signore, Dio degli dèi, *
    cònvoca la terra da oriente a occidente.
Da Sion, splendore di bellezza, *
    Dio rifulge.
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio; †
    davanti a lui un fuoco divorante, *
    intorno a lui si scatena la tempesta.
Cònvoca il cielo dall’alto *
    e la terra al giudizio del suo popolo:
«Davanti a me riunite i miei fedeli, *
    che hanno sancito con me l’alleanza
      offrendo un sacrificio».
Il cielo annunzi la sua giustizia: *
    Dio è il giudice.


1 ant. Il Signore cònvoca cielo e terra
          per giudicare il suo popolo.


2 ant. Grida a me nel giorno della prova:
          verrò a liberarti.

II   (7-15)
​«Ascolta, popolo mio, voglio parlare, †
   testimonierò contro di te, Israele: *
   Io sono Dio, il tuo Dio.
​Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici; *
   i tuoi olocausti mi stanno sempre dinanzi.
Non prenderò giovenchi dalla tua casa, *
   né capri dai tuoi recinti.
Sono mie tutte le bestie della foresta, *
   animali a migliaia sui monti.
Conosco tutti gli uccelli del cielo, *
   è mio ciò che si muove nella campagna.
​Se avessi fame, a te non lo direi: *
   mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori, *
   berrò forse il sangue dei capri?
​Offri a Dio un sacrificio di lode *
   e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno della sventura: *
   ti salverò e tu mi darai gloria».


2 ant. Grida a me nel giorno della prova:
          verrò a liberarti.


3 ant. Chi offre il sacrificio della lode,
          questi mi onora.

III   (16-23)
​All’empio dice Dio: †
   «Perché vai ripetendo i miei decreti *
   e hai sempre in bocca la mia alleanza,
​tu che detesti la disciplina *
   e le mie parole te le getti alle spalle?
Se vedi un ladro, corri con lui; *
   e degli adùlteri ti fai compagno.
Abbandoni la tua bocca al male *
   e la tua lingua ordisce inganni.
Ti siedi, parli contro il tuo fratello, *
   getti fango contro il figlio di tua madre.
​Hai fatto questo e dovrei tacere? †
   Forse credevi ch’io fossi come te! *
   Ti rimprovero: ti pongo innanzi i tuoi peccati».
​Capite questo voi che dimenticate Dio, *
   perché non mi adiri e nessuno vi salvi.
​Chi offre il sacrificio di lode, questi mi onora, †
   a chi cammina per la retta via *
   mostrerò la salvezza di Dio.


3 ant. Chi offre il sacrificio della lode,
          questi mi onora.


V. Preghiamo e domandiamo in ogni tempo

R. la piena conoscenza della volontà di Dio.

PRIMA LETTURA
 
​ Dal libro del profeta Isaia
37, 21-35

Oracolo di Isaia contro il re dell'Assiria
     Isaia, figlio di Amoz, mandò a dire a Ezechia: Così dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re di Assiria. Questa è la sentenza che il Signore ha pronunziato contro di lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, gli occhi tuoi?
Contro il Santo di Israele!
Per mezzo dei tuoi ministri hai insultato il Signore
e hai detto: «Con la moltitudine dei miei carri
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano,
ne ho reciso i cedri più alti,
i suoi cipressi migliori;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
Io ho scavato e bevuto
acque straniere,
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti d'Egitto».
Non l'hai forse sentito dire?
Da tempo ho preparato questo,
dai giorni antichi io l'ho progettato;
ora lo pongo in atto.
Era deciso che tu riducessi in mucchi di rovine
le fortezze;
i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come tenera verzura,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
Io so quando ti alzi o ti metti a sedere,
io ti conosco sia che tu esca sia che rientri.
Poichè tu infuri contro di me e la tua insolenza
è salita ai miei orecchi,
ti metterò il mio anello nelle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada
per cui sei venuto.
Questo ti serva da segno:
si mangerà quest'anno
ciò che nascerà dai semi caduti,
nell'anno prossimo quanto crescerà da sé,
ma nel terzo anno seminerete e mieterete,
pianterete vigne e ne mangerete il frutto.
Ciò che scamperà dalla casa di Giuda
continuerà a mettere radici in basso
e a fruttificare in alto.
Poichè da Gerusalemme uscirà un resto,
dei superstiti dal monte Sion.
Questo farà lo zelo del Signore degli eserciti.
Pertanto dice il Signore contro il re di Assiria:
non entrerà in questa città
né vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con gli scudi
né innalzerà contro di essa un terrapieno.
Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore:
Io proteggerò questa città e la salverò,
per riguardo a me stesso e al mio servo Davide.
 

RESPONSORIO                                        Is 52, 9-10

R. Il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato
Gerusalemme.
* Tutti i confini della terra vedranno la
salvezza del nostro Dio.

V. Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti
a tutti i popoli.

R. Tutti i confini della terra vedranno la salvezza del
nostro Dio.





SECONDA LETTURA
Dal «Commento sui salmi» di sant’Ambrogio, vescovo


(Sal 48, 14-15; CSEL 64, 368-370)
 

Cristo ha riconciliato il mondo a Dio
per mezzo del suo sangue
 
   Avendo Cristo riconciliato il mondo a Dio, non ebbe certo lui stesso bisogno di riconciliazione. Infatti quale peccato suo proprio avrebbe espiato lui che non conobbe nessun peccato? Perciò quando i Giudei gli domandarono la tassa, destinata al tempio, e che la legge prescriveva per il peccato, egli disse a Pietro: «Simone, i re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri? Rispose: Dagli estranei. E Gesù: Quindi i figli sono esenti. Ma perché non si scandalizzino, va’ al mare, getta l’amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te» (Mt 17, 25-27).
   Il Figlio di Dio dimostra che non deve offrire riparazione per i propri peccati, perché non era schiavo del peccato, ma libero da ogni colpa. Infatti il Figlio libera, mentre il servo è nella colpa. Perciò è esente da tutti i peccati e non paga il prezzo del riscatto per la propria anima colui che nel suo sangue dà un prezzo sufficiente a riscattare i peccati di tutto il mondo. Giustamente dunque libera gli altri chi non deve nulla per sé.
   Dirò di più. Non solo Cristo non deve alcun prezzo di redenzione per sé o di propiziazione per il peccato proprio, ma neanche i singoli uomini come tali. Vale a dire il singolo non ha da presentare una propiziazione sua propria, perché propiziazione per tutti è Cristo ed egli è la redenzione di ognuno.
   Infatti, il sangue di quale uomo può avere ancora un valore determinante per la sua redenzione, dopo che Cristo ha sparso il suo per la redenzione di tutti? C’è forse il sangue di qualcuno che possa paragonarsi al sangue di Cristo? Oppure qual è quell’uomo tanto potente da offrire per se stesso la propria propiziazione, più efficace di quella che Cristo ha offerto nel suo corpo, lui che solo ha riconciliato il mondo a Dio con il proprio sangue? Quale vittima più grande, quale sacrificio più valido, quale avvocato migliore di colui che si è fatto intercessione per i peccati di tutti e ha dato la sua vita in redenzione per noi? 
   Ciò che ha il valore determinante non è la riparazione o la redenzione propria dei singoli. Il prezzo pagato per tutti è il sangue di Cristo con il quale il Signore Gesù ci ha redenti. Egli solo ci ha riconciliati al Padre e ha sofferto fino all’estremo, addossandosi la nostra sofferenza. Per questo dice: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò» (Mt 11, 28). 








 
 





RESPONSORIO                         Cfr. Col 1, 21-22; Rm 3, 25

R. Un tempo eravate stranieri e nemici: ora Dio vi ha riconciliati, con la morte di Cristo suo figlio,
* per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto.
V. Dio lo ha destinato a strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue,

R. per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto. 

ORAZIONE
     O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perchè, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 05-AGO-17
 

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