Liturgia delle ore - Anno A (2016-2017)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
Frumento di Cristo noi siamo,
cresciuti nel sole di Dio,
nell'acqua del fonte impastati,
segnati dal crisma divino.
In pane trasformaci, o Padre,
per il sacramento di pace:
un Pane, uno Spirito, un Corpo,
la Chiesa una-santa, o Signore.
O Cristo, pastore glorioso,
a te la potenza e l'onore
col Padre e lo Spirito Santo
nei secoli dei secoli. Amen.


1 ant. Buono è Dio con i giusti
           e i puri di cuore.

SALMO 72    Perché il giusto soffre
 
Beato colui che non si scandalizza di me
(Mt 11, 6). 

I    (1-12)
Quanto è buono Dio con i giusti, *
   con gli uomini dal cuore puro!
Per poco non inciampavano i miei piedi, *
   per un nulla vacillavano i miei passi,
perché ho invidiato i prepotenti, *
   vedendo la prosperità dei malvagi.
Non c’è sofferenza per essi, *
   sano e pasciuto è il loro corpo.
Non conoscono l’affanno dei mortali *
   e non sono colpiti come gli altri uomini.
Dell’orgoglio si fanno una collana *
   e la violenza è il loro vestito.
Esce l’iniquità dal loro grasso, *
   dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.
Scherniscono e parlano con malizia, *
   minacciano dall’alto con prepotenza.
Levano la loro bocca fino al cielo *
   e la loro lingua percorre la terra.
Perciò seggono in alto, *
   non li raggiunge la piena delle acque.
Dicono: «Come può saperlo Dio? *
   C’è forse conoscenza nell’Altissimo?».
Ecco, questi sono gli empi: *
   sempre tranquilli, ammassano ricchezze.


1 ant. Buono è Dio con i giusti
           e i puri di cuore.


2 ant. I malvagi, che oggi ridono,
          domani piangeranno.

II    (13-20)
Invano dunque ho conservato puro il mio cuore *
   e ho lavato nell’innocenza le mie mani,
poiché sono colpito tutto il giorno, *
   e la mia pena si rinnova ogni mattina.
Se avessi detto: «Parlerò come loro», *
   avrei tradito la generazione dei tuoi figli.
Riflettevo per comprendere: *
   ma fu arduo agli occhi miei,
finché non entrai nel santuario di Dio *
   e compresi qual è la loro fine.
Ecco, li poni in luoghi scivolosi, *
   li fai precipitare in rovina.
Come sono distrutti in un istante, *
   sono finiti, periscono di spavento!
Come un sogno al risveglio, Signore, *
   quando sorgi, fai svanire la loro immagine.


2 ant. I malvagi, che oggi ridono,
          domani piangeranno.


3 ant. Chi si allontana da te perisce:
          mio bene è stare vicino a Dio.

III    (21-28)
Quando si agitava il mio cuore *
   e nell’intimo mi tormentavo,
io ero stolto e non capivo, *
   davanti a te stavo come una bestia.
Ma io sono con te sempre: *
   tu mi hai preso per la mano destra.
Mi guiderai con il tuo consiglio *
   e poi mi accoglierai nella tua gloria.
Chi altri avrò per me in cielo? *
   Fuori di te nulla bramo sulla terra.
Vengono meno la mia carne e il mio cuore; †
   ma la roccia del mio cuore è Dio, *
   è Dio la mia sorte per sempre.
Ecco, perirà chi da te si allontana, *
   tu distruggi chiunque ti è infedele.
Il mio bene è stare vicino a Dio: *
   nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,
per narrare tutte le tue opere *
   presso le porte della città di Sion.


3 ant. Chi si allontana da te perisce:
          mio bene è stare vicino a Dio.


V. Dolci al mio palato le tue parole, Signore,

R. più che il miele alla mia bocca.

PRIMA LETTURA

Dal libro del profeta Isaia
3, 1-15
 

Rimproveri contro Gerusalemme
Ecco il Signore, Dio degli eserciti,
toglie a Gerusalemme e a Giuda
ogni genere di sostegno,
ogni riserva di pane
e ogni sostentamento di acqua,
il prode e il guerriero,
il giudice e il profeta,
l'indovino e l'anziano,
il capo di una cinquantina e il notabile,
il consigliere e il mago sapiente
e l'esperto di incantesimi.
Io metterò come loro capi ragazzi,
monelli li domineranno.
Il popolo userà violenza: l'uno contro l'altro,
individuo contro individuo;
il giovane tratterà con arroganza l'anziano,
lo spregevole, il nobile.
Poichè uno afferra l'altro
nella casa del Padre: 
«Tu hai un mantello: sii nostro capo;
prendi in mano questa rovina!».
Ma quegli si alzerà in quel giorno per dire: 
«Non sono un medico;
nella mia casa non c'è pane
né mantello;
non mi ponete
a capo del popolo!».
Certo, Gerusalemme va in rovina
e Giuda crolla,
perchè la loro lingua e le loro
opere sono contro il Signore,
fino ad offendere la vista della sua maestà divina.
La loro parzialità verso le persone li condanna
ed essi ostentano il peccato come Sodoma:
non lo nascondono neppure; disgraziati!
Si preparano il male da se stessi.
Beato il giusto, perchè egli avrà bene,
mangerà il frutto delle sue opere.
Guai all'empio! Lo colpirà la sventura,
secondo i misfatti delle sue mani avrà la mercede.
Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia
e donne lo dominano.
Popolo mio, le tue guide ti traviano,
distruggono la strada che tu percorri.
Il Signore appare per muovere causa,
egli si presenta per giudicare il suo popolo.
Il Signore inizia il giudizio
con gli anziani e i capi del suo popolo: 
«Voi avete devastato la vigna;
le cose tolte ai poveri sono le vostre case.
Qual diritto avete di opprimere il mio popolo,
di pestare la faccia ai poveri?».
Oracolo del Signore, Dio degli eserciti.
 

RESPONSORIO                          Cfr. Is 3, 10. 11. 13

R. Beato il giusto: egli avrà bene, e mangerà il frutto
delle sue opere.
* Guai all'empio: riceverà la paga
delle sue azioni.

V. Il Signore appare per muovere causa, si presenta
per giudicare il suo popolo.

R. Guai all'empio: riceverà la paga delle sue azioni.

SECONDA LETTURA

Dalla Costituzione Apostolica «Divino Afflatu» di san Pio X, papa
 

​(AAS 3 [1911], 633-635)


La Chiesa che canta le lodi di Dio
     I salmi furono composti per divina ispirazione e si trovano raccolti nelle Sacre Scritture. Risulta che fin dagli inizi della Chiesa sono serviti meravigliosamente a nutrire la pietà dei fedeli. I cristiani mediante i salmi offrivano continuamente a Dio il sacrificio di lode, cioè il frutto delle labbra che rendevano omaggio al suo nome (cfr. Eb 13, 15; Os 14, 3). Una parte ragguardevole della stessa sacra Liturgia e del divino Ufficio, secondo l'uso già accolto nella Legge antica, è costituito dai salmi. Da essi nacque quella «voce della Chiesa» di cui parla Basilio, e la salmodia, «figlia di quella innodia», come la chiama il nostro predecessore Urbano ottavo, «che risuona incessantemente davanti al trono di Dio e dell'Agnello». Sono i salmi soprattutto che, secondo sant'Atanasio, insegnano agli uomini consacrati al culto divino, «in che misura si debba lodare Dio, e con quali parole rendergli decorosamente omaggio». Egregiamente dice a tal proposito Agostino: «Per essere opportunamente lodato dall'uomo, Dio stesso si è lodato; e poichè si è degnato di lodare se stesso, per questo l'uomo ha trovato come lo possa lodare».
     Nei salmi si trova una sorprendente efficacia per suscitare negli animi di tutti il desiderio delle virtù. Benchè, infatti, tutta la nostra Scrittura, e antica e nuova, sia divinamente ispirata e utile all'istruzione (cfr. 2 Tm 3, 16), però il libro dei salmi, secondo sant'Atanasio è, per così dire, il giardino paradisiaco nel quale si possono cogliere i frutti di tutti gli altri testi ispirati. Così il salterio non solo innalza i canti degli altri libri biblici, ma vi unisce anche i suoi, che modula al suono della cetra. Sant'Atanasio aggiunge: «In verità, a me che innalzo canti, i salmi sembrano essere come degli specchi in cui uno contempla se stesso e il suo stato interiore e da ciò si sente animato a ricercarli». Sant'Agostino nelle Confessioni esclama: «Quanto ho pianto al sentire gli inni e i canti in tuo onore, vivamente commosso dalle voci  della tua Chiesa, che cantava dolcemente! Quelle voci vibravano nelle mie orecchie e la verità calava nel mio cuore e tutto si trasformava in sentimento di amore e mi procurava tanta gioia da farmi sciogliere in lacrime».
     Chi non si sentirebbe altamente edificato nel ripetere qualcuno di quei numerosi passi che cantano così liricamente e profondamente l'infinita grandezza di Dio, la sua potenza, la sua eccelsa santità, la sua bontà e misericordia con tutte le altre infinite prerogative divine?
     Quell'intenso sentimento religioso che li permea è straordinariamente efficace a muovere il cuore alla gratitudine verso i benefici divini, o ad ispirare l'umile supplica in ordine a nuove grazie, o a suscitare salutari propositi di conversione dal peccato.
     I salmi accendono l'amore a Cristo perché sono come un quadro che presenta ben delineata l'immagine del Redentore. Giustamente dunque Agostino ne «sentiva in tutti i salmi la voce che esultava e che gemeva, che si allietava nella speranza o che sospirava la meta».
 

RESPONSORIO                                      1 Ts 2, 4. 3

​R. Dio ci ha trovati degni di affidarci il Vangelo, e
così lo predichiamo:
* non cerchiamo di piacere agli
uomini, ma a Dio.

V. Il nostro appello non proviene da volontà di
inganno, né da torbidi motivi;

R. non cerchiamo di piacere agli uomini, ma a Dio.


ORAZIONE
     O Dio, che per difendere la fede cattolica e unificare ogni cosa nel Cristo hai animato del tuo Spirito di sapienza e di fortezza il papa san Pio X, fa' che, alla luce dei suoi insegnamenti e del suo esempio, giungiamo al premio della vita eterna. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 05-AGO-17
 

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