Liturgia delle ore - Anno A (2016-2017)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
O Cristo, Verbo del Padre,
re glorioso fra gli angeli,
luce e salvezza del mondo,
in te crediamo.
Cibo e bevanda di vita,
balsamo, veste, dimora,
forza, rifugio, conforto,
in te speriamo.
Illumina col tuo Spirito
l’oscura notte del male,
orienta il nostro cammino
incontro al Padre. Amen.


1 ant. La tua destra, Signore,
          e la luce del tuo volto
          hanno salvato i nostri padri.

SALMO 43    Il popolo di Dio nella sventura

In tutte le tribolazioni noi siamo più che vincitori, per
virtù di colui che ci ha amati
(Rm 8, 37).

I    (2-9)

Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito, †
   i nostri padri ci hanno raccontato
     l’opera che hai compiuto ai loro giorni, *
   nei tempi antichi.
Tu, per piantarli, con la tua mano
     hai sradicato le genti, *
   per far loro posto, hai distrutto i popoli.
Poiché non con la spada conquistarono la terra, *
   né fu il loro braccio a salvarli;
ma il tuo braccio e la tua destra
     e la luce del tuo volto, *
   perché tu li amavi.
Sei tu il mio re, Dio mio, *
   che decidi vittorie per Giacobbe.
Per te abbiamo respinto i nostri avversari, *
   nel tuo nome abbiamo annientato
     i nostri aggressori.
Infatti nel mio arco non ho confidato *
   e non la mia spada mi ha salvato,
ma tu ci hai salvati dai nostri avversari, *
   hai confuso i nostri nemici. In Dio ci gloriamo ogni giorno, *
   celebrando senza fine il tuo nome.


1 ant. La tua destra, Signore,
          e la luce del tuo volto
          hanno salvato i nostri padri.


2 ant. Il Signore non vi nasconde il suo volto,
          se voi tornate a lui.

II    (10-17)
Ma ora ci hai respinti e coperti di vergogna, *
   e più non esci con le nostre schiere.
Ci hai fatti fuggire di fronte agli avversari *
   e i nostri nemici ci hanno spogliati.
Ci hai consegnato come pecore da macello, *
   ci hai dispersi in mezzo alle nazioni.
Hai venduto il tuo popolo per niente, *
   sul loro prezzo non hai guadagnato.
Ci hai resi ludibrio dei nostri vicini, *
   scherno e obbrobrio a chi ci sta intorno.
Ci hai resi la favola dei popoli, *
   su di noi le nazioni scuotono il capo.
L’infamia mi sta sempre davanti *
   e la vergogna copre il mio volto
per la voce di chi insulta e bestemmia, *
   davanti al nemico che brama vendetta.


2 ant. Il Signore non vi nasconde il suo volto,
          se voi tornate a lui.


3 ant. Déstati, Signore,
          non respingerci per sempre.

III    (18-27)
Tutto questo ci è accaduto †
   e non ti avevamo dimenticato, *
   non avevamo tradito la tua alleanza.
Non si era volto indietro il nostro cuore, *
   i nostri passi non avevano lasciato il tuo sentiero;
ma tu ci hai abbattuti in un luogo di sciacalli *
   e ci hai avvolti di ombre tenebrose.
Se avessimo dimenticato il nome del nostro Dio *
   e teso le mani verso un dio straniero,
forse che Dio non lo avrebbe scoperto, *
   lui che conosce i segreti del cuore?
Per te ogni giorno siamo messi a morte, *
   stimati come pecore da macello.
Svégliati, perché dormi, Signore? *
   Déstati, non ci respingere per sempre.
Perché nascondi il tuo volto, *
   dimentichi la nostra miseria e oppressione?
Poiché siamo prostrati nella polvere, *
   il nostro corpo è steso a terra.
Sorgi, vieni in nostro aiuto; *
   salvaci per la tua misericordia.


3 ant. Déstati, Signore,
          non respingerci per sempre.


V. Irradia su di me la luce del tuo volto:

R. insegnami sapienza, o Signore.

PRIMA LETTURA
Dalla seconda lettera ai Corinzi di san Paolo,
apostolo
4, 5-18  
 
Fragilità e fiducia dell’Apostolo  
   Noi, fratelli, non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. E Dio che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre» (Gn 1, 3), rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo.
   Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta perché appaia che la potenza straordinaria viene da Dio e non da noi. Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo sconvolti ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro
corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
   Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: Ho creduto, perciò ho parlato (Sal 115, 10), anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera di un maggior numero, moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio. Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono d’un momento, quelle invisibili sono eterne.
 

RESPONSORIO                                     Cfr. 2 Cor 4, 6; Dt 5, 24

R. Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre,
* fa
risplendere nei nostri cuori la gloria che illumina il
volto di Cristo.

V. Il Signore nostro Dio ci ha mostrato la sua gloria
e la sua grandezza, e noi abbiamo udito la sua voce:

R. fa risplendere nei nostri cuori la gloria che illumina
il volto di Cristo.


SECONDA LETTURA

Dal «Commento sui salmi» di sant’Ambrogio, vescovo

(Sal 43, 89-90; CSEL 64, 324-326)


Risplenda su di noi, Signore,
la luce del tuo volto
     «Perché nascondi il tuo volto?» (Sal 43, 25). Noi crediamo che Dio distolga da noi il suo volto quando ci troviamo in qualche tribolazione. Allora sul nostro spirito si stende un velo tenebroso, che ci impedisce di scorgere il fulgore della verità. Ma se Dio fa attenzione alla nostra intelligenza e si degna di visitare la nostra mente, siamo sicuri che nulla ci può gettare nell’oscurità. Già il volto dell’uomo è come una luce per chi lo guarda. Da esso veniamo a conoscere uno sconosciuto o riconosciamo una persona nota. Chi mostra il volto viene per ciò stesso identificato. Se allora il volto dell’uomo è come una luce, quanto più non lo sarà il volto di Dio per chi lo guarda? «E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo» (2 Cor 4,6). Abbiamo sentito dunque dove Cristo brilla in noi. Egli infatti è lo splendore eterno delle anime, mandato dal Padre sulla terra per illuminarci con la luce del suo volto, perché potessimo osservare le cose eterne e celesti, noi che prima eravamo immersi nelle tenebre della terra.   
   Ma perché parlare di Cristo, quando anche l’apostolo Pietro disse a quello storpio dalla nascita: «Guarda verso di noi»? (At 3, 4). Egli guardò verso Pietro e fu illuminato dalla grazia della fede; infatti non avrebbe ricevuto il rimedio della sanità se non avesse creduto con fede.   
   Nonostante tutta questa luce di gloria, presente negli apostoli, Zaccheo preferì, giustamente, quella di Cristo. Sentendo che passava il Signore, salì su un albero, perché, essendo di bassa statura e piccolo, non poteva vederlo in mezzo alla folla. Vide Cristo e trovò la luce; lo vide, e mentre prima rubava le cose altrui, dopo distribuì le sue.   
   «Perché nascondi il tuo volto?» (Sal 43, 25). O meglio: Anche se distogli lo sguardo da noi, rimane ugualmente in noi l’impronta luminosa del tuo volto (cfr. Sal 4, 7). La teniamo nei nostri cuori e risplende nell’intimo dello spirito: nessuno infatti può sussistere, se tu distogli completamente da noi il tuo volto.
 

RESPONSORIO                              Sal 4, 7; cfr. Eb 10, 32

R. Molti dicono: Chi ci farà vedere il bene?
* Risplenda
su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

V. Richiamate alla memoria quei primi giorni, quando,
ormai illuminati, avete dovuto sopportare una grande e
penosa lotta.

R. Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

ORAZIONE
   Sii propizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di fede, speranza e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 29-GIU-17
 

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