In passione Domini
Nel Crocifisso limmagine delluomo celeste
La gloriosa passione di Cristo ha liberato luomo dal peso schiacciante della morte, ricevuto in eredità a causa del peccato delle origini, e gli ha conferito una nuova identità, unimmagine splendida e inedita, quella di Cristo. Questo è quanto la Chiesa prega nella seconda orazione a scelta, in apertura della celebrazione, riesprimendo in modo orante 1 Cor 15,49.
Ciò che, nella logica umana è bruttura e ripugna, nella logica divina è fonte di vita nuova e origine di una nuova immagine da portare con fierezza. Di questa coscienza è portatrice la liturgia che, proclamando la Passione di dolore e di gloria del Salvatore e mostrando solennemente la sua Croce, strumento di morte e bilancia del nostro riscatto, esibisce tutta loriginalità della Pasqua di Cristo e dei cristiani. Rinunciando alle logiche mondane, i cristiani chiedono al Padre di essere conformati al Figlio e rinnovati a sua immagine.
Alcuni aspetti, tra gli altri, possono essere oggetto di particolare cura.
- La prostrazione allinizio della celebrazione sia particolarmente curata. Caso praticamente unico, al di là di alcuni riti particolari come le Ordinazioni, questo gesto emerge «per il significato che assume di unumiliazione delluomo terreno e di mestizia dolorosa della Chiesa» » (Preparazione e celebrazione delle feste pasquali, 65). Eventuali parole di introduzione siano dette prima dellingresso dei ministri. Il silenzio, lincedere grave dei ministri, latto del prostrarsi e del rialzarsi e lorazione conclusiva di questo momento, fanno sì che questo segmento rituale di apertura sia di grande efficacia e prepari lassemblea allascolto della Parola e alla preghiera.
- preghiera universale si tenga nella forma tradizionale «per il significato che essa ha di espressione della potenza universale della passione del Cristo, appeso sulla croce per la salvezza di tutto il mondo» (Preparazione e celebrazione delle feste pasquali, 67). Saggiamente la norma consente la scelta di alcune intenzioni, maggiormente adatte al luogo o alla situazione, pur mantenendo la successione delle intenzioni prevista. Tuttavia, non si trascuri la forma di per sé evocativa: un certo numero consistente di intenzioni, tipico della preghiera litanica, e la sequenza intenzione-silenzio-orazione. Anche la postura dei fedeli (in ginocchio o in piedi) esprime il senso di questa grande supplica.
- Lostensione e ladorazione della Croce da svolgersi «con lo splendore di dignità che conviene a tale mistero della nostra salvezza» (Preparazione e celebrazione delle feste pasquali, 68). In questa articolata sequenza rituale la Croce è co-protagonista con lassemblea: non è semplicemente unimmagine da guardare, ma in quanto portata, velata e svelata, contemplata e baciata, entra in contatto con i corpi e i vissuti dei fedeli. Unesecuzione veloce e maldestra di questo momento impedirebbe quel coinvolgimento totale della persona che si qualifica come autentica professione di fede, espressa nella pluralità dei linguaggi.