Questi è il figlio mio, l’amato: ascoltatelo - Ufficio liturgico nazionale
26 marzo
IV domenica di Quaresima

R. Quanto sono amabili le tue dimore, Dio dell‘universo.
L‘anima mia brama e sospira il tempio del Signore. *
Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
V. Questa è la santa dimora dell‘Altissimo. Dio abita in lei, non potrà vacillare.
R. Il mio cuore e la mia carne esultano nel Dio vivente.
(Ufficio delle letture, Responsorio, Venerdì III settimana di Quaresima)  
 
La IV domenica di Quaresima (Laetare) costituisce una “pausa” nel cammino quaresimale. La Pasqua è ormai vicina e la Chiesa è invitata a cantare: “Rallegrati, Gerusalemme […] esultate e gioite, voi che eravate nella tristezza” (Antifona d’Ingresso).
 
I linguaggi della celebrazione esprimono la gioia per la vicinanza della Pasqua: è permesso utilizzare gli strumenti musicali, ornare l’altare con i fiori, le vesti sono di colore rosaceo (cfr. Paschalis sollemnitatis, 25)[1].
 
Nella liturgia odierna, centrale è il tema della luce; si suggerisce di illuminare maggiormente l’aula chiesa rispetto alle domeniche precedenti.
 
In questa domenica si può celebrare il secondo scrutinio preparatorio al Battesimo degli adulti. È possibile utilizzare le orazioni rituali e il ricordo proprio nella Preghiera eucaristica (MR, pp. 709-711).
 
Celebrazione eucaristica
 
Monizione d’inizio
In questa quarta Domenica di Quaresima la liturgia ci invita a gioire per la salvezza ormai prossima. “Rallegrati, Gerusalemme”, canta l’Antifona d’ingresso. Il colore rosaceo, l’altare ornato con i fiori, il suono degli strumenti musicali, indicano che la Pasqua è vicina.
Accogliamo il sacerdote con il canto.
 

Atto penitenziale
Per l’atto penitenziale si suggerisce l’adozione della terza formula proposta dal Messale Romano, Tempo di Quaresima, n. 2 (MR, p. 299).
 
Gesù Cristo, il giusto, intercede per noi e ci riconcilia con il Padre.
Apriamo il nostro spirito al pentimento,
per essere meno indegni
di accostarci alla mensa del Signore.
 
Signore,
che nell’acqua e nello Spirito
ci hai rigenerato a tua immagine,
abbi pietà di noi.
 
R. Signore, pietà.
 
Cristo, che mandi il tuo Spirito
a creare in noi un cuore nuovo,
abbi pietà di noi.
 
R. Signore, pietà.
 
Signore, che ci fai partecipi
del tuo corpo e del tuo sangue,
abbi pietà di noi.
 
R. Signore, pietà.
 
Dio onnipotente abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati
e ci conduca alla vita eterna.
 
Amen.
 

Colletta
Se lo si ritiene opportuno, per il bene spirituale dell’assemblea, è possibile utilizzare la colletta alternativa ispirata al Vangelo della IV Domenica di Quaresima anno A (Gv 9,1-41).
 
O Dio, Padre della luce,
tu vedi le profondità del nostro cuore:
non permettere che ci domini il potere delle tenebre,
ma apri i nostri occhi con la grazia del tuo Spirito,
perché vediamo colui che hai mandato
a illuminare il mondo,
e crediamo in lui solo, Gesù Cristo,
tuo Figlio, nostro Signore.
Egli è Dio, e vive e regna con te,
nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
(MR, p. 971)
 

Professione di fede
Come proposto, è bene utilizzare il simbolo detto “degli Apostoli” (MR, p. 306)[2]. “Esso richiama la professione di fede fatta nella celebrazione del Battesimo e si inserisce opportunamente nel Tempo di Quaresima e di Pasqua, nel contesto catecumenale e mistagogico dell’iniziazione cristiana” (Cei, Messale Romano. Precisazioni, 2).
 
 
Preghiera universale
Ecco i giorni favorevoli in cui il Signore si fa trovare
da quanti sono disposti ad accoglierlo senza riserve,
i giorni in cui egli moltiplica
i suoi interventi di luce e salvezza.
 
Preghiamo insieme e diciamo: Signore della misericordia, ascoltaci.
 
Seguono le intenzioni di preghiera.
 
Padre buono e fedele,
che tutto governi con sapienza e amore,
accogli l’umile preghiera dei tuoi figli
e concedi loro di percorrere,
sotto la guida del tuo Spirito,
la strada che li riporta a te,
pregustando la gioia della Pasqua.
Per Cristo nostro Signore.
 

Presentazione dei doni
Se nelle domeniche precedenti i riti della presentazione dei doni si sono svolti in silenzio, in questa domenica è bene accompagnare la processione offertoriale con un canto.
È opportuno presentare i frutti del digiuno quaresimale a favore dei più bisognosi della comunità.
 
“Il canto all’offertorio (Cfr. n. 37, b) accompagna la processione con la quale si portano i doni; esso si protrae almeno fino a quando i doni sono stati deposti sull’altare. Le norme che regolano questo canto sono le stesse previste per il canto d’ingresso (Cfr. n. 48).
È sempre possibile accompagnare con il canto i riti offertoriali, anche se non si svolge la processione con i doni” (OGMR, 74).
 
 
Benedizione finale
Tra gli avvisi sobriamente offerti dopo la preghiera Post communio, si potrebbe rinnovare l’invito a celebrare il sacramento della Riconciliazione.
 
Per la Benedizione finale, si suggerisce di adottare la Preghiera di benedizione sul popolo n. 7 (MR, p. 450), per la richiesta di far brillare la luce del volto divino.
 
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
 
O Signore,
fa’ risplendere la luce del tuo volto sopra la tua famiglia,
perché aderisca di cuore alla tua legge
e possa attuare tutto il bene che le ispiri.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.
 
E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio + e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.
Amen.
 
 
[1] «La differenza dei colori nelle vesti sacre ha lo scopo di esprimere, anche con i mezzi esterni, la caratteristica particolare dei misteri della fede che vengono celebrati e il senso della vita cristiana in cammino lungo il corso dell’anno liturgico»: OGMR, 345.
[2] Così suggerisce la rubrica: “Ad utilità dei fedeli, in luogo del simbolo niceno-costantinopolitano, la professione di fede si può fare, specialmente nel Tempo di Quaresima e nel Tempo di Pasqua, con il seguente simbolo detto «degli Apostoli»”, MR 306.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 13-FEB-17
 

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