Liturgia delle ore - Anno A (2016-2017)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
Testimone fedele
che congiungi nel Cristo,
vera luce del mondo,
l’antico e il nuovo patto!

Tu immergi nel Giordano
il Figlio dell’Altissimo
e nei cieli riaperti
contempli la sua gloria.

Tu guidi i penitenti
all’umile sequela
dell’Agnello che toglie
il peccato del mondo.

Intercedi per noi
pellegrini nel tempo
e guida i nostri passi
sulla via della pace.

Sia lode e onore a Cristo,
Parola del Dio vivo,
al Padre e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.
 
Oppure:
Antra desérti téneris sub annis,
cívium turmas fúgiens, petísti,
ne levi saltem maculáre vitam
      fámine posses.

Præ´buit hirtum tégimen camélus
ártubus sacris, stróphium bidéntes,
cui latex haustum, sociáta pastum
      mella locústis.

Céteri tantum cecinére vatum
corde præságo iubar affutúrum;
tu quidem mundi scelus auferéntem
      índice prodis.

Non fuit vasti spátium per orbis
sánctior quisquam génitus Ioánne,
qui nefas sæcli méruit lavántem
      tíngere lymphis.

Láudibus cives célebrant supérni
te, Deus simplex paritérque trine;
súpplices ac nos véniam precámur:
      parce redémptis. Amen.


1 ant. Dal seno materno il Signore mi ha chiamato:
          fin dal grembo di mia madre
          ha pronunziato il mio nome.

SALMO   20, 2-8. 14
Signore, il re gioisce della tua potenza, *
   quanto esulta per la tua salvezza!
Hai soddisfatto il desiderio del suo cuore, *
   non hai respinto il voto delle sue labbra.

Gli vieni incontro con larghe benedizioni; *
   gli poni sul capo una corona di oro fino.
Vita ti ha chiesto, a lui l’hai concessa, *
   lunghi giorni in eterno, senza fine.

Grande è la sua gloria per la tua salvezza, *
   lo avvolgi di maestà e di onore;
lo fai oggetto di benedizioni per sempre, *
   lo inondi di gioia dinanzi al tuo volto.

Perché il re confida nel Signore: *
   per la fedeltà dell’Altissimo non sarà mai scosso.

Alzati, Signore, in tutta la tua forza; *
   canteremo inni alla tua potenza.


1 ant. Dal seno materno il Signore mi ha chiamato:
          fin dal grembo di mia madre
          ha pronunziato il mio nome.


2 ant. Ha reso la mia bocca come spada affilata,
          mi ha nascosto all’ombra della sua mano.

SALMO 91

I    (2-9)
È bello dar lode al Signore *
   e cantare al tuo nome, o Altissimo,

annunziare al mattino il tuo amore, *
   la tua fedeltà lungo la notte,
sull’arpa a dieci corde e sulla lira, *
   con canti sulla cetra.

Poiché mi rallegri, Signore, con le tue meraviglie, *
   esulto per l’opera delle tue mani.

Come sono grandi le tue opere, Signore, *
   quanto profondi i tuoi pensieri!
L’uomo insensato non intende *
   e lo stolto non capisce:

se i peccatori germogliano come l’erba *
   e fioriscono tutti i malfattori,
li attende una rovina eterna: *
   ma tu sei l’eccelso per sempre, o Signore.


2 ant. Ha reso la mia bocca come spada affilata,
          mi ha nascosto all’ombra della sua mano.


3 ant. Giovanni, il testimone, diceva:
          Colui che verrà, era prima di me.

II    (10-16)
Ecco, i tuoi nemici, o Signore, †
   ecco, i tuoi nemici periranno, *
   saranno dispersi tutti i malfattori.

Tu mi doni la forza di un bufalo, *
   mi cospargi di olio splendente.

I miei occhi disprezzeranno i miei nemici, †
   e contro gli iniqui che mi assalgono *
   i miei orecchi udranno cose infauste.

Il giusto fiorirà come palma, *
   crescerà come cedro del Libano;
piantati nella casa del Signore, *
   fioriranno negli atri del nostro Dio.

Nella vecchiaia daranno ancora frutti, *
   saranno vegeti e rigogliosi,
per annunziare quanto è retto il Signore: *
   mia roccia, in lui non c’è ingiustizia.


3 ant. Giovanni, il testimone, diceva:
          Colui che verrà, era prima di me.


V. Venne per essere testimone della luce,

R. perché tutti credessero per mezzo di lui.

PRIMA LETTURA
Dal libro del profeta Geremia                                     

1, 4-10. 17-19
 

Vocazione del profeta      Mi fu rivolta la parola del Signore:
«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Risposi: «Ahimè, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma va’ da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse:
«Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare».
Tu, dunque, cingiti i fianchi,
alzati e di’ loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti alla loro vista,
altrimenti ti farò temere davanti a loro.
Ed ecco oggi io faccio di te
come una fortezza,
come un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti».
 

RESPONSORIO                        Cfr. Ger 1, 5. 9. 10


R. Prima di formarti nel grembo materno, io ti
conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, io ti avevo
consacrato;
* ti ho stabilito profeta delle nazioni.

V. Ecco, ho messo le mie parole sulla tua bocca; oggi
ti ho costituito sopra i popoli e  sopra i regni;

R. ti ho stabilito profeta delle nazioni.

SECONDA LETTURA
Dai «Discorsi» di sant’Agostino, vescovo
 


(Disc. 293, 1-3; PL 38, 1327-1328)


Voce di chi grida nel deserto
 
   La Chiesa festeggia la natività di Giovanni, attribuendole un particolare carattere sacro. Di nessun santo, infatti, noi celebriamo solennemente il giorno natalizio; celebriamo invece quello di Giovanni e quello di Cristo. Giovanni però nasce da una donna avanzata in età e già sfiorita. Cristo nasce da una giovinetta vergine. Il padre non presta fede all’annunzio sulla nascita futura di Giovanni e diventa muto. La Vergine crede che Cristo nascerà da lei e lo concepisce nella fede.
   Sembra che Giovanni sia posto come un confine fra due Testamenti, l’Antico e il Nuovo. Infatti che egli sia, in certo qual modo, un limite lo dichiara lo stesso Signore quando afferma: «La Legge e i Profeti fino a Giovanni» (Lc 16, 16). Rappresenta dunque in sé la parte dell’Antico e l’annunzio del Nuovo. Infatti, per quanto riguarda l’Antico, nasce da due vecchi. Per quanto riguarda il Nuovo, viene proclamato profeta già nel grembo della madre. Prima ancora di nascere, Giovanni esultò nel seno della madre all’arrivo di Maria. Già da allora aveva avuto la nomina, prima di venire alla luce. Viene indicato già di chi sarà precursore, prima ancora di essere da lui visto. Questi sono fatti divini che sorpassano i limiti della pochezza umana. Infine nasce, riceve il nome, si scioglie la lingua del padre. Basta riferire l’accaduto per spiegare l’immagine della realtà.
   Zaccaria tace e perde la voce fino alla nascita di Giovanni, precursore del Signore, e solo allora riacquista la parola. Che cosa significa il silenzio di Zaccaria se non la profezia non ben definita, e prima della predicazione di Cristo ancora oscura? Si fa manifesta alla sua venuta. Diventa chiara quando sta per arrivare il preannunziato. Il dischiudersi della favella di Zaccaria alla nascita di Giovanni è lo stesso che lo scindersi del velo nella passione di Cristo. Se Giovanni avesse annunziato se stesso, non avrebbe aperto la bocca a Zaccaria. Si scioglie la lingua perché nasce la voce. Infatti a Giovanni, che preannunziava il Signore, fu chiesto: «Chi sei tu?» (Gv 1, 19). E rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto» (Gv 1, 23). Voce è Giovanni, mentre del Signore si dice: «In principio era il Verbo» (Gv 1, 1). Giovanni è voce per un po’ di tempo; Cristo invece è il Verbo eterno fin dal principio.
 

RESPONSORIO                                                      Lc 1, 76-77

R. Tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo:

* andrai innanzi al Signore a preparargli le
strade.

V. Per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati:

R. andrai innanzi al Signore a preparargli le strade.

INNO Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, *
   ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
   tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
   e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
   il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
   sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
   e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
   la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
   e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
   eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
   per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
   hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
   Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
   che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
   nell'assemblea dei santi.

* Salva il tuo popolo, Signore, *
   guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
   lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
   di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
   in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
   pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
   non saremo confusi in eterno.
Oppure
Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, *
   tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
   incessábili voce proclámant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *
   Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuæ.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum *
   sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spiritum.
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Fílius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
   non horruisti Vírginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, *
   aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
   quos pretióso sánguine redemísti.
Ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.

* Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
   et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per singulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
   et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto *
   sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
   quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
   non confúndar in ætérnum.

* Quest’ultima parte dell’inno si può omettere.

ORAZIONE
   O Dio onnipotente, concedi alla tua famiglia di camminare sulla via della salvezza sotto la guida di san Giovanni il precursore, per andare con serena fiducia incontro al Messia da lui predetto, Gesù Cristo nostro Signore. Egli è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 07-GIU-17
 

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