R. Oggi la pace vera scende per noi dal cielo;
* oggi su tutta la terra i cieli stillano dolcezza.
V. Risplende per noi il giorno di una nuova redenzione,
giorno preparato da secoli, gioia senza fine.
R. Oggi su tutta la terra i cieli stillano dolcezza.
(Responsorio, Ufficio delle letture, Natale del Signore)
Il Tempo di Natale inizia con i Primi Vespri del Natale del Signore e termina con la domenica dopo lEpifania. In esso la «Chiesa celebra il mistero della manifestazione del Signore:
la sua umile nascita a Betlemme, annunciata ai pastori, primizia dellIsraele che accoglie il Salvatore; lepifania ai Magi, giunti da Oriente (Mt 2,1), primizia dei gentili, che nel neonato Gesù riconoscono e adorano il Cristo Messia;
la teofania presso il fiume Giordano, in cui Gesù è proclamato dal Padre «Figlio prediletto» (Mt 3,17) e inaugura pubblicamente il suo ministero messianico;
il segno compiuto a Cana con il quale Gesù manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui (Gv 2,11)» (Direttorio su Pietà popolare e liturgia, n. 106).
La celebrazione del Natale, nei suoi quattro formulari per lEucaristia e nei testi della Liturgia delle Ore, offre un percorso graduale di introduzione al mistero.
«Dopo lannuale rievocazione del mistero pasquale, la Chiesa non ha nulla di più sacro della celebrazione del Natale del Signore e delle sue prime manifestazioni» (Norme generali per lordinamento dellanno liturgico e del calendario, n. 21). È quindi opportuno adottare un chiaro, semplice e costante programma rituale, che aiuti a leggere linizio di un Tempo liturgico diverso.
Si presti perciò attenzione alla decorazione floreale, alluso delle luci, al programma musicale.
Messa della notte
È bene preparare la Messa della notte con la celebrazione comunitaria dellUfficio delle letture o con una veglia, più vicina alla pietà popolare, con canti e letture.
Aprono alla celebrazione eucaristica della notte anche lesecuzione di canti natalizi, lo svolgersi di presepi viventi, linaugurazione del presepe domestico o dellalbero di Natale, la cena natalizia. Le tradizioni domestiche possono dar luogo a momenti di preghiera che coinvolgono tutta la famiglia, in modo particolare i bambini, protagonisti di questo incontro familiare (Direttorio su Pietà popolare e liturgia, n. 109).
In chiesa, lattesa della Messa potrebbe esser vissuta tenendo spente o soffuse le luci del presbiterio, prevedendo una loro graduale accensione in crescendo, fino al canto del Gloria. Si potrebbe valorizzare il suono delle campane.
Quando la Messa della notte è preceduta dallUfficio delle letture, al termine della lettura patristica, omesso il Te Deum, è possibile utilizzare il canto dellAnnuncio della nascita del Signore (Kalenda, cfr. Martirologio Romano, pp. 995-996).
Analogamente, lo si può collocare al termine della veglia, qualora si decidesse di preparare con questa la celebrazione eucaristica della notte.
Si può valorizzare lAnnuncio della nascita del Signore anche nella Messa, collocandolo nei riti dintroduzione prima del canto del Gloria. In questo caso viene omesso latto penitenziale.
Monizione dinizio
In questa santa notte la Chiesa celebra linizio della salvezza. Gli angeli cantano: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama (Lc 2,14).
Cristo è la nostra pace; la sua venuta trasfigura i cuori, illumina le menti, perché alla violenza, allodio, alla guerra subentri lamore fraterno.
Annuncio della nascita
Un lettore o il celebrante proclama:
«Trascorsi molti secoli dalla creazione del mondo,
quando in principio Dio creò il cielo e la terra e plasmò luomo a sua immagine;
e molti secoli da quando, dopo il diluvio,
lAltissimo aveva fatto risplendere tra le nubi larcobaleno, segno dellalleanza e di pace;
ventuno secoli dopo che Abramo, nostro Padre nella fede, migrò dalla terra di Ur dei Caldei;
tredici secoli dopo luscita del popolo dIsraele dallEgitto sotto la guida di Mosè;
circa mille anni dopo lunzione regale di Davide;
nella sessantacinquesima settimana secondo la profezia di Daniele,
allepoca della centonovantaquattresima Olimpiade;
nellanno settecentocinquantadue dalla fondazione di Roma;
nel quarantunesimo anno dellimpero di Cesare Ottaviano Augusto,
mentre su tutta la terra regnava la pace,
Gesù Cristo, Dio eterno e Figlio delleterno Padre,
volendo santificare il mondo con la sua prima venuta,
concepito per opera dello Spirito Santo, trascorsi nove mesi,
nasce in Betlemme di Giuda dalla Vergine Maria, fatto uomo:
Natale di nostro Signore Gesù Cristo secondo la carne».
Gloria
Nella messa della notte, e in tutto il Tempo di Natale, è opportuno dare una particolare attenzione al canto del Gloria, «inno antichissimo e venerabile con il quale la Chiesa, radunata nello Spirito Santo, glorifica e supplica Dio Padre e lAgnello» (OGMR, n. 53).
Se il luogo in cui si è preparato il Presepio è adatto, si potrebbe svelare o disporre durante il canto del Gloria la statua del Bambino, perché sia venerata dopo la Messa dai fedeli. Qui si potrebbe anche porre aperto lEvangeliario dopo la proclamazione del Vangelo.
Il ministro che compie il gesto può incensare limmagine in segno di particolare venerazione. Se il Presepe non è stato preparato o non si trova in uno spazio valorizzabile, si può prevedere un luogo in cui porre la statua del Bambino e levangeliario - comunque non ai piedi dellaltare.
Credo
Non si tralasci di genuflettere durante la proclamazione del Credo, alle parole E per opera dello Spirito Santo… e si è fatto uomo, in segno di venerazione per la centralità del mistero dellIncarnazione (OGMR, n. 234b).
Preghiera universale
È bene che la preghiera dei fedeli assuma un carattere veramente universale, espresso, ove è possibile, anche attraverso luso di lingue diverse.
Presentazione dei doni
Nella presentazione dei doni è opportuno che i fedeli vi partecipino con lofferta del pane e del vino e di quanto raccolto durante il Tempo di Avvento per i poveri (OGMR, nn. 140. 73).
Scambio della pace
La pace è uno dei valori insiti nel mistero del Natale (cfr. Direttorio su Pietà popolare e liturgia, n. 108); «Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo»: così prega lantifona dingresso. È bene quindi prestare attenzione allo scambio della pace. Questo non significa che sia necessario aggiungere ulteriori elementi (es., canto). Lo scambio di pace esprime da solo la gioia di coloro che hanno creduto nella venuta del Signore: «Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi». Potrebbe rivelarsi utile evidenziare in un incontro di formazione liturgica precedente, il senso più vero e profondo di questo gesto.
Benedizione solenne
È bene concludere con la benedizione solenne (Messale Romano, pag. 429).
«Al termine della celebrazione potrà aver luogo il bacio dei fedeli allimmagine del Bambino Gesù e la collocazione di essa nel presepio allestito in chiesa o nelle adiacenze» (Direttorio, n. 111).