Liturgia delle ore - Anno C (2015-2016)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
Cristo, sapienza eterna,
donaci di gustare
la tua dolce amicizia.
Angelo del consiglio,
guida e proteggi il popolo
che spera nel tuo nome.
Sii tu la nostra forza,
la roccia che ci salva
dagli assalti del male. A te la gloria e il regno,
la potenza e l’onore,
nei secoli dei secoli. Amen.


1 ant. Nell’intimo soffriamo,
          aspettando la redenzione del nostro corpo.

SALMO 38    Preghiera nella malattia

La creazione è stata sottomessa alla caducità... e nutre
la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù
della corruzione per entrare nella gloria dei figli di
Dio... ma anche noi gemiamo aspettando la redenzione
del nostro corpo
(cfr. Rm 8, 20-23).
 
I    (2-7)
Ho detto: «Veglierò sulla mia condotta *
   per non peccare con la mia lingua;
porrò un freno alla mia bocca *
   mentre l’empio mi sta dinanzi».
Sono rimasto quieto in silenzio: tacevo privo di bene, *
   la sua fortuna ha esasperato il mio dolore.
Ardeva il cuore nel mio petto, *
   al ripensarci è divampato il fuoco;
allora ho parlato: *
   «Rivelami, Signore, la mia fine;
quale sia la misura dei miei giorni *
   e saprò quanto è breve la mia vita».
Vedi, in pochi palmi hai misurato i miei giorni, *
   la mia esistenza davanti a te è un nulla.
Solo un soffio è ogni uomo che vive, *
   come ombra è l’uomo che passa;
solo un soffio che si agita, *
   accumula ricchezze e non sa chi le raccolga.


1 ant. Nell’intimo soffriamo,
          aspettando la redenzione del nostro corpo.


2 ant. Ascolta la mia preghiera, Signore,
          non essere sordo al mio pianto.

II    (8-14)
Ora, che attendo, Signore? *
   In te la mia speranza.
Liberami da tutte le mie colpe, *
   non rendermi scherno dello stolto.
Sto in silenzio, non apro bocca, *
   perché sei tu che agisci.
Allontana da me i tuoi colpi: *
   sono distrutto sotto il peso della tua mano.
Castigando il suo peccato tu correggi l’uomo, †
   corrodi come tarlo i suoi tesori. *
   Ogni uomo non è che un soffio.
Ascolta la mia preghiera, Signore, *
   porgi l’orecchio al mio grido,
non essere sordo alle mie lacrime, †
   poiché io sono un forestiero, *
   uno straniero come tutti i miei padri.
Distogli il tuo sguardo, che io respiri, *
   prima che me ne vada e più non sia.


2 ant. Ascolta la mia preghiera, Signore,
          non essere sordo al mio pianto.


3 ant. Fiorente come un olivo
          chi si abbandona in Dio.

SALMO 51    Contro un calunniatore

Chi si vanta si vanti nel Signore
(1 Cor 1, 31).
Perché ti vanti del male, *
   o prepotente nella tua malizia?
Ordisci insidie ogni giorno; †
   la tua lingua è come lama affilata, *
   artefice di inganni.
Tu preferisci il male al bene, †
   la menzogna al parlare sincero. *
   Ami ogni parola di rovina, o lingua di impostura.
Perciò Dio ti demolirà per sempre, †
   ti spezzerà e ti strapperà dalla tenda *
   e ti sradicherà dalla terra dei viventi.
Vedendo, i giusti saran presi da timore *
   e di lui rideranno:
«Ecco l’uomo che non ha posto in Dio la sua difesa, †
   ma confidava nella sua grande ricchezza *
   e si faceva forte dei suoi crimini».
Io invece come olivo verdeggiante nella casa di Dio. †
   Mi abbandono alla fedeltà di Dio *
   ora e per sempre.
Voglio renderti grazie in eterno *
   per quanto hai operato;
spero nel tuo nome, perché è buono, *
   davanti ai tuoi fedeli.


3 ant. Fiorente come un olivo
          chi si abbandona in Dio.




V. L’anima mia spera nel Signore,

R. e aspetto sulla sua parola.


PRIMA LETTURA
 
​Dal libro del profeta Geremia
26, 1-15

Geremia è in pericolo di morte
perchè ha profetizzato la rovina del tempio      All'inizio del regno di Ioiakim figlio di Giosa, re di Giuda, fu rivolta a Geremia questa parola da parte del Signore.
     Disse il Signore: «Va' nell'atrio del tempio del Signore e riferisci a tutte le città di Giuda che vengono per adorare nel tempio del Signore tutte le parole che ti ho comandato di annunziare loro; non tralasciare neppure una parola. Forse ti ascolteranno e ognuno abbandonerà la propria condotta perversa; in tal caso disdirò tutto il male che pensavo di fare loro a causa della malvagità delle loro azioni.
     Tu dirai dunque loro: Dice il Signore: Se non mi ascolterete, se non camminerete secondo la legge che ho posto davanti a voi e se non ascolterete le parole dei profeti miei servi che io ho inviato a voi con costante premura, ma che voi non avete ascoltato, io ridurrò questo tempio come quello di Silo e farò di questa città un esempio di maledizione per tutti i popoli della terra».
     I sacerdoti, i profeti e tutto il popolo udirono Geremia che diceva queste parole nel tempio del Signore. Ora, quando Geremia finì di riferire quanto il Signore gli aveva comandato di dire a tutto il popolo, i sacerdoti e i profeti lo arrestarono dicendo: «Devi morire! Perchè hai predetto nel nome del Signore: Questo tempio diventerà come Silo e questa città sarà devastata, disabitata?».
     Tutto il popolo si radunò contro Geremia nel tempio del Signore. I capi di Giuda vennero a sapere queste cose e salirono dalla reggia nel tempio del Signore e sedettero all'ingresso della Porta Nuova del tempio del Signore. Allora i sacerdoti e i profeti dissero ai capi e a tutto il popolo: «Quest'uomo merita una sentenza di morte, perchè ha profetizzato contro questa città come avete udito con i vostri orecchi!».
     Ma Geremia rispose a tutti i capi e a tutto il popolo: «Il Signore mi ha mandato a profetizzare contro questo tempio e contro questa città le cose che avete ascoltato. Or dunque migliorate la vostra condotta e le vostre azioni e ascoltate la voce del Signore vostro Dio e il Signore ritratterà il male che ha annunziato contro di voi. Quanto a me, eccomi in mano vostra, fate di me come vi sembra bene e giusto; ma sappiate bene che, se mi ucciderete, attirerete sangue innocente su di voi, su questa città e sui suoi abitanti, perchè il Signore mi ha veramente inviato a voi per esporre ai vostri orecchi tutte queste cose».
 


RESPONSORIO                   Cfr. Ger 26, 15; Mt 27, 24

R. Sappiate e considerate: Se mi ucciderete,
* il
sangue innocente cadrà su di voi, su questa città e sui
suoi abitanti.

V. Pilato si lavò le mani davanti alla folla: Non sono
responsabile, disse, di questo sangue,

R. il sangue innocente cadrà su di voi, su questa
città e sui suoi abitanti.


SECONDA LETTURA
 
Dal «Commento su Giovanni» di Origène, sacerdote

​(Tomo 10, 20; PG 14, 370-371)
 

Cristo parlava del tempio del suo corpo 
       «Distruggete questo tempio e io in tre giorni lo farò risorgere» (Gv 2, 19). Gli uomini grossolani e limitati alla pura sfera materiale mi sembrano simboleggiati da quei Giudei che si erano irritati perchè Gesù aveva cacciato i venditori dalla casa del Padre suo. Essi chiedevano un segno a prova che agiva giustamente e che operava come Figlio di Dio, cosa che essi nella loro incredulità non volevano ammettere. Ma il Salvatore rispose unendo insieme figura e realtà, cioè il tempio e il suo corpo. A coloro che gli chiedevano: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?», disse: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Ambedue, sia il tempio che il corpo di Gesù, secondo un'interpretazione possibile, mi sembrano figura della Chiesa. Questa infatti è edificata con pietre viventi. È divenuta «un edificio spirituale per un sacerdozio santo» ( 1 Pt 2, 5). È edificata «sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù» (Ef 2, 20) e perciò si chiama tempio. È vero però anche che «voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte» (1 Cor 12, 27). Se così è, può bensì venire distrutto ciò che congiunge le pietre del tempio. Può certo accadere che queste pietre vengano disperse come sta scritto nel salmo 21, il che significa, fuori metafora, che le ossa di Cristo possono essere scompaginate dalle tribolazioni e dalle persecuzioni di coloro che combattono l'unità del tempio. Tuttavia il tempio verrà riedificato e il corpo risusciterà il terzo giorno, cioè dopo il giorno della sua tribolazione e dopo il giorno seguente, che è il giorno della consumazione.
     Ci sarà effettivamente un terzo giorno nel cielo nuovo e nella terra nuova, quando queste ossa, che sono la casa d'Israele, nel grande giorno del Signore saranno rianimate in seguito alla sua vittoria sulla morte. Così la risurrezione di Cristo, seguita alle sofferenze della croce, racchiude il mistero della risurrezione di tutto il corpo di Cristo. Il corpo sensibile di Gesù fu crocifisso e sepolto e dopo risuscitò. Così tutto il corpo dei santi di Cristo viene prima affisso alla croce con Cristo e in un certo senso cessa di vivere. In effetti, come Paolo, ciascuno di noi non si deve gloriare se non nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per il quale egli è crocifisso al mondo e il mondo a lui.
     Ciascuno di noi non solo fu crocifisso insieme a Cristo e crocifisso al mondo, ma anche seppellito insieme a Cristo. Infatti «siamo stati sepolti insieme a lui», dice Paolo (Rm 6, 4). Egli però aggiunge, come se già possedesse una certa caparra della risurrezione: E con lui siamo risorti anche noi (cfr. Rm 6,4).
 


RESPONSORIO      Cfr. 1 Cor 6, 19-20; Lv 11, 43. 44

R. Il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è
in voi; non appartenete a voi stessi: perchè siete stati
comprati a caro prezzo.
* Glorificate Dio nel vostro
corpo.

V. Non lasciatevi contaminare: siate santi, perchè io
sono santo.

R. Glorificate Dio nel vostro corpo.


ORAZIONE
       O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l'amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 09-AGO-16
 

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