Liturgia delle ore - Anno C (2015-2016)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
Ascolta, o Padre santo,
la voce dei fedeli,
che invocano il tuo nome.
Tu spezza le catene,
guarisci le ferite,
perdona i nostri errori.
Senza te siam sommersi
in un gorgo profondo
di peccati e di tenebre.
Il tuo braccio potente
ci conduca a un approdo
di salvezza e di pace. Sia onore e gloria al Padre,
al Figlio e al Santo Spirito
nei secoli dei secoli. Amen.


1 ant. Il Signore fa giustizia per i poveri.

SALMO 9 B    Preghiera e ringraziamento

Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio
(Lc 6, 20).

I    (22-32)
Perché, Signore, stai lontano, *
   nel tempo dell’angoscia ti nascondi?
Il misero soccombe all’orgoglio dell’empio *
   e cade nelle insidie tramate.
L’empio si vanta delle sue brame, *
   l’avaro maledice, disprezza Dio.
L’empio insolente disprezza il Signore: †
   «Dio non se ne cura: Dio non esiste»; *
   questo è il suo pensiero.
Le sue imprese riescono sempre. †
   Son troppo in alto per lui i tuoi giudizi: *
   disprezza tutti i suoi avversari.
Egli pensa: «Non sarò mai scosso, *
   vivrò sempre senza sventure».
Di spergiuri, di frodi e d’inganni
      ha piena la bocca, *
   sotto la sua lingua sono iniquità e sopruso.
Sta in agguato dietro le siepi, *
   dai nascondigli uccide l’innocente.
I suoi occhi spiano l’infelice, *
   sta in agguato nell’ombra come un leone nel covo.
Sta in agguato per ghermire il misero, *
   ghermisce il misero attirandolo nella rete.
Infierisce di colpo sull’oppresso, *
   cadono gl’infelici sotto la sua violenza.
Egli pensa: «Dio dimentica, *
   nasconde il volto, non vede più nulla».


1 ant. Il Signore fa giustizia per i poveri.



2 ant. L’affanno e il dolore degli umili,
          tu li vedi, o Signore.

II    (33-39)
Sorgi, Signore, alza la tua mano, *
   non dimenticare i miseri.
Perché l’empio disprezza Dio *
   e pensa: «Non ne chiede conto»?
Eppure tu vedi l’affanno e il dolore, *
   tutto tu guardi e prendi nelle tue mani.
A te si abbandona il misero, *
   dell’orfano tu sei il sostegno.
Spezza il braccio dell’empio e del malvagio; *
   punisci il suo peccato e più non lo trovi.
Il Signore è re in eterno, per sempre: *
   dalla sua terra sono scomparse le genti.
Tu accogli, Signore, il desiderio dei miseri, *
   rafforzi i loro cuori, porgi l’orecchio
per far giustizia all’orfano e all’oppresso; *
   e non incùta più terrore l’uomo fatto di terra.



2 ant. L’affanno e il dolore degli umili,
          tu li vedi, o Signore.


3 ant. Le parole del Signore sono pure,
          argento raffinato nel fuoco.

SALMO 11    Preghiera nella persecuzione

Dio Padre si è degnato di mandare il suo Figlio per noi,
poveri
(sant’Agostino).

Salvami, Signore! Non c’è più un uomo fedele; *
   è scomparsa la fedeltà tra i figli dell’uomo.
Si dicono menzogne l’uno all’altro, *
   labbra bugiarde parlano con cuore doppio.
Recida il Signore le labbra bugiarde, *
   la lingua che dice parole arroganti,
quanti dicono: «Per la nostra lingua siamo forti, †
   ci difendiamo con le nostre labbra: *
   chi sarà nostro padrone?».
«Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, †
   io sorgerò, dice il Signore, *
   metterò in salvo chi è disprezzato».
I detti del Signore sono puri, †
   argento raffinato nel crogiuolo, *
   purificato nel fuoco sette volte.
Tu, o Signore, ci custodirai, *
   ci guarderai da questa gente per sempre.
Mentre gli empi si aggirano intorno, *
   emergono i peggiori tra gli uomini.


3 ant. Le parole del Signore sono pure,
          argento raffinato nel fuoco.


V. Il Signore guida gli umili nella giustizia,

R. ai poveri insegna la sua via.

PRIMA LETTURA
 
​Dal libro del profeta Geremia
1, 1-19
 

Vocazione del profeta Geremia
     Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in Anatot, nel territorio di Beniamino. A lui fu rivolta la parola al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l'anno decimoterzo del suo regno, e quindi anche al tempo di Ioakim figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell'anno undecimo di Sedecia figlio di Giosia, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.
     Mi fu rivolta la parola del Signore: 
«Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni».
Risposi: «Ahimè, Signore Dio, ecco, io non so parlare, perchè sono giovane».
Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma va' da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
Non temerli,
perchè io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse: 
«Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare».
   Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Che cosa vedi, Geremia?». Risposi: «Vedo un ramo di mandorlo». Il Signore soggiunse: «Hai visto bene, poichè io vigilo sulla mia parola per realizzarla». Quindi mi fu rivolta di nuovo questa parola del Signore: «Che cosa vedi?». Risposi: «Vedo una caldaia sul fuoco inclinata verso settentrione». Il Signore mi disse: 
«Dal settentrione si rovescerà la sventura
su tutti gli abitanti del paese.
Poichè, ecco, io sto per chiamare
tutti i regni del settentrione.
Oracolo del Signore.
Essi verranno e ognuno porrà il trono
davanti alle porte di Gerusalemme,
contro tutte le sue mura
e contro tutte le città di Giuda.
Allora pronunzierò i miei giudizi contro di loro,
per tutto il male che hanno commesso
abbandonandomi,
per sacrificare ad altri dèi
e prostrarsi dinanzi al lavoro delle proprie mani.
Tu, dunque, cingiti i fianchi,
alzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò;
non spaventarti alla loro vista,
altrimenti ti farò temere davanti a loro.
Ed ecco, oggi io faccio di te
come una fortezza,
come un muro di bronzo
contro tutto il paese,
contro i re di Giuda e i suoi capi,
contro i suoi sacerdoti e il popolo del paese.
Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perchè io sono con te per salvarti».
Oracolo del Signore.
 

RESPONSORIO
Cfr. Ger 1, 5. 9; Is 42, 6

R. Prima di formarti nel grembo materno, io ti
conoscevo; prima che tu uscissi alla luce, io ti avevo
consacrato;
* ho messo le mie parole sulla tua bocca.

V. Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia; ti
ho formato e stabilito come alleanza del popolo e
luce delle nazioni;

R. ho messo le mie parole sulla tua bocca.

SECONDA LETTURA
 
​Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
 

​(Om. sul diavolo tentatore 2, 6; PG 49, 263-264)
 

Le cinque vie della riconciliazione con Dio
     Volete che parli delle vie della riconciliazione con Dio? Sono molte e svariate, però tutte conducono al cielo.
     La prima è quella della condanna dei propri peccati. Confessa per primo il tuo peccato e sarai giustificato (cfr. Is 43, 25-26). Perciò anche il profeta diceva: «Dissi: Confesserò al Signore le mie colpe, e tu hai rimesso la malizia del mio peccato» (Sal 31, 5).
     Condanna dunque anche tu le tue colpe. Questo è sufficiente al Signore per la tua liberazione. E poi se condanni le tue colpe, sarai più cauto nel ricadervi. Eccita la tua coscienza a divenire la tua diretta accusatrice, perchè non lo sia poi dinanzi al tribunale del Signore.
     Questa è dunque una via di remissione, e ottima; ma ve n'è un'altra per nulla inferiore: non ricordare le colpe dei nemici, dominare l'ira, perdonare i fratelli che ci hanno offeso. Anche così avremo il perdono delle offese da noi fatte al Signore. E questo è un secondo modo di espiare i peccati. «Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche voi» (Mt 6, 14).
     Vuoi imparare ancora una terza via di purificazione? È quella della preghiera fervorosa e ben fatta che proviene dall'intimo del cuore.
     Se poi ne vuoi conoscere anche una quarta, dirò che è l'elemosina. Questa ha un valore molto grande. Aggiungiamo poi questo: Se uno si comporta con temperanza e umiltà, distruggerà alla radice i suoi peccati con non minore efficacia dei mezzi ricordati sopra. Ne è testimone il pubblicano che non era in grado di ricordare opere buone, ma al loro posto offrì l'umile riconoscimento delle sue colpe e così si liberò dal grave fardello che aveva sulla coscienza.
     Abbiamo indicato cinque vie di riconciliazione con Dio. La prima è la condanna dei propri peccati. La seconda è il perdono delle offese. La terza consiste nella preghiera, la quarta nell'elemosina e la quinta nell'umiltà.
     Non stare dunque senza far nulla, anzi ogni giorno cerca di avanzare per tutte queste vie, perchè sono facili, né puoi addurre la tua povertà per esimertene. Ma quand'anche ti trovassi a vivere in miseria piuttosto grave, potrai sempre deporre l'ira, praticare l'umiltà, pregare continuamente e riprovare i peccati, e la povertà non ti sarà mai d'intralcio. Ma che dico? Neppure in quella via di perdono in cui è richiesta la distribuzione del denaro cioè l'elemosina, la povertà è d'impedimento. No. Lo dimostra la vedova che offrì due spiccioli.
     Avendo dunque imparato il modo di guarire le nostre ferite, adoperiamo questi rimedi. Riacquistata poi la vera sanità, godremo con fiducia della sacra mensa e con grande gloria andremo incontro a Cristo, re della gloria, e conquisteremo per sempre i beni eterni per la grazia, la misericordia e la bontà del Signore nostro Gesù Cristo.
 


RESPONSORIO                   Cfr. Tb 12, 8-9; Lc 6, 37-38

R. Buona cosa è la preghiera con il digiuno; meglio
praticare l'elemosina, che accumulare oro.
* L'elemosina
purifica da ogni peccato.

   
 

V. Perdonate, e vi sarà perdonato; date, e vi sarà
dato.

R. L'elemosina purifica ogni peccato.


ORAZIONE
     O Dio, che unisci in un solo volere le menti dei fedeli, concedi al tuo popolo di amare ciò che comandi e desiderare ciò che prometti, perché fra le vicende del mondo là siano fissi i nostri cuori dove è la vera gioia. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 04-AGO-16
 

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