Liturgia delle ore - Anno C (2015-2016)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
Creati per la gloria del tuo nome,
redenti dal tuo sangue sulla croce,
segnati dal sigillo del tuo Spirito,
noi t’invochiamo: salvaci, o Signore!
Tu spezza le catene della colpa,
proteggi i miti, libera gli oppressi
e conduci nel cielo ai quieti pascoli
il popolo che crede nel tuo amore.
Sia lode e onore a te, pastore buono,
luce radiosa dell’eterna luce,
che vivi con il Padre e il Santo Spirito
nei secoli dei secoli glorioso. Amen.


1 ant. Non disprezzare la mia supplica, o Dio,
          nel clamore degli empi.

SALMO 54, 2-15. 17-24 L’amico che tradisce

Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?
(Lc 22, 48).
 
I   (2-9)

Porgi l’orecchio, Dio, alla mia preghiera, †
   non respingere la mia supplica; *
   dammi ascolto e rispondimi.
Mi agito nel mio lamento *
   e sono sconvolto al grido del nemico,
     al clamore dell’empio.
Contro di me riversano sventura, *
   mi perseguitano con furore.
Dentro di me freme il mio cuore, *
   piombano su di me terrori di morte.
Timore e spavento mi invadono *
   e lo sgomento mi opprime.
Dico: «Chi mi darà ali come di colomba, *
   per volare e trovare riposo?
Ecco, errando, fuggirei lontano, *
   abiterei nel deserto.
Riposerei in un luogo di riparo *
   dalla furia del vento e dell’uragano».


1 ant. Non disprezzare la mia supplica, o Dio,
          nel clamore degli empi.


2 ant. Dall’assalto del nemico
          Dio ci ha liberato.

II   (10-15)
Disperdili, Signore, †
   confondi le loro lingue: *
   ho visto nella città violenza e contese.
Giorno e notte si aggirano sulle sue mura, †
   all’interno iniquità, travaglio e insidie *
   e non cessano nelle sue piazze
      sopruso e inganno.
Se mi avesse insultato un nemico, *
   l’avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario, *
   da lui mi sarei nascosto.
Ma sei tu, mio compagno, *
   mio amico e confidente;
ci legava una dolce amicizia, *
   verso la casa di Dio camminavamo in festa.


2 ant. Dall’assalto del nemico
          Dio ci ha liberato.


3 ant. Getta nel Signore il tuo affanno:
          egli ti salverà.

III   (17-24)
Io invoco Dio e il Signore mi salva. †
   Di sera, al mattino, a mezzogiorno
      mi lamento e sospiro *
   ed egli ascolta la mia voce;
mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono: *
   sono tanti i miei avversari.
Dio mi ascolta e li umilia, *
   egli che domina da sempre.
Per essi non c’è conversione *
   e non temono Dio.
Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici, *
   ha violato la sua alleanza.
Più untuosa del burro è la sua bocca, *
   ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell’olio le sue parole, *
   ma sono spade sguainate.
Getta sul Signore il tuo affanno †
   ed egli ti darà sostegno, *
   mai permetterà che il giusto vacilli.
Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba *
   gli uomini sanguinari e fraudolenti:
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni. *
   Ma io, Signore, in te confido.


3 ant. Getta nel Signore il tuo affanno:
          egli ti salverà.


V. Ascolta, figlio, la voce della sapienza:

R. porgi l’orecchio ai miei insegnamenti.

PRIMA LETTURA
 
Dal libro del profeta Isaia
30, 1-18

Inutilità delle alleanze fatte con altri popoli
     Guai a voi, figli ribelli
- oracolo del Signore -
che fate progetti da me non suggeriti,
vi legate con alleanze che io non ho ispirato
così da aggiungere peccato a peccato.
Siete partiti per scendere in Egitto
senza consultarmi,
per mettervi sotto la protezione del faraone,
per ripararvi all'ombra dell'Egitto.
La protezione del faraone sarà la vostra vergogna,
il riparo all'ombra dell'Egitto la vostra confusione.
Quando i suoi capi saranno giunti a Tanis
e i messaggeri avranno raggiunto Canes,
tutti saranno delusi di un popolo
che non gioverà loro,
che non porterà né aiuto né vantaggio
ma solo confusione e ignominia.
Oracolo sulle bestie del Negheb.
In una terra di angoscia e di miseria,
adatta a leonesse e leoni ruggenti,
a vipere e draghi volanti,
essi portano le loro ricchezze sul dorso di asini,
i tesori sulla gobba di cammelli
a un popolo che non giova a nulla.
Vano e inutile è l'aiuto dell'Egitto;
per questo lo chiamo:
Raab l'ozioso.
Su, vieni, scrivi questo su una tavoletta davanti a loro,
incidilo sopra un documento,
perchè resti per il futuro
in testimonanzia perenne.
Poichè questo è un popolo ribelle,
sono figli bugiardi,
figli che non vogliono ascoltare la legge del Signore.
Essi dicono ai veggenti: «Non abbiate visioni»
e ai profeti: «Non fateci profezie sincere,
diteci cose piacevoli, profetateci illusioni!
Scostatevi dalla retta via, uscite dal sentiero,
toglieteci dalla vista il Santo di Israele».
Pertanto dice il Santo di Israele: 
«Poichè voi rigettate questo avvertimento
e confidate nella perversità e nella perfidia,
ponendole a vostro sostegno,
ebbene questa colpa diventerà per voi
come una breccia che minaccia rovina,
che sporge su un alto muro,
il cui crollo avviene in un attimo, improvviso,
e si infrange come un vaso di creta,
frantumato senza misericordia,
così che non si trova tra i suoi frantumi
neppure un coccio
con cui si possa prendere fuoco dal braciere
o attingere acqua dalla cisterna».
Poichè dice il Signore Dio,
il Santo di Israele: 
«Nella conversione e nella calma
sta la vostra salvezza,
nell'abbandono confidente sta la vostra forza».
Ma voi non avete voluto,
anzi avete detto: «No,
noi fuggiremo su cavalli».
- Ebbene, fuggite! -
«Cavalcheremo su destrieri veloci».
- Ebbene più veloci saranno i vostri inseguitori. -
Mille si spaventeranno per la minaccia di uno,
per la minaccia di cinque vi darete alla fuga,
finchè resti di voi qualcosa
come un palo sulla cima di un monte
e come un'asta sopra una collina.
Eppure il Signore aspetta per farvi grazia,
per questo sorge per aver pietà di voi,
perchè un Dio giusto è il Signore;
beati coloro che sperano in lui!
 

RESPONSORIO                                   Is 30, 15. 18

R. Nella conversione e nella calma sta la vostra
salvezza.
* Nell'abbandono confidente sta la vostra
forza.

V. Il Signore aspetta per farvi grazia: beati coloro
che sperano in lui.

R. Nell'abbandono confidente sta la vostra forza.

SECONDA LETTURA
Dal «Commento sui salmi» di sant’Ambrogio, vescovo 


(Sal 48, 13-14; CSEL 64, 367-368)
 

Uno solo è il mediatore fra Dio e gli uomini,
l’uomo Cristo Gesù 
   Il fratello non può redimere il fratello, ma c’è un uomo che compirà la redenzione. Egli però non avrà bisogno di propiziarsi Dio, né dovrà versargli un riscatto per la propria anima (cfr. Sal 48, 8-9 volg.). Il che è quanto dire: «Perché temere nei giorni tristi?» (Sal 48, 6). Infatti che cosa può nuocere a me che non solo non ho bisogno di un redentore, ma sono io stesso il redentore di tutti? Libererò gli altri e dovrò trepidare per me stesso? Ecco, farò nuove tutte le cose, produrrò un rinnovamento quale nessun amore umano saprebbe desiderare o attuare. Colui che il fratello, venuto alla luce dal medesimo grembo materno, non può redimere perché ne è impedito dalla debolezza della medesima natura, lo redimerà un uomo, quell’uomo del quale è scritto: «Il Signore manderà loro un salvatore che li difenderà e li libererà» (Is 19, 20). Quest’uomo ha detto di se stesso: «Ora cercate di uccidere me che vi ho detto la verità» (Gv 8, 40).
   Ma benché sia un uomo, chi lo conoscerà? Perché, come uno solo è Dio, così è anche «uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù» (1 Tm 2, 5). Egli è il solo che redimerà l’uomo andando al di là di ogni amore fraterno, perché ha versato per estranei il suo sangue che nessuno può dare per un fratello. Perciò non risparmiò il proprio corpo per redimerci dal peccato e «ha dato
se stesso in riscatto per tutti» (1 Tm 2, 6), come ha asserito il suo testimone verace, l’apostolo Paolo, il quale afferma: «Dico la verità, non mentisco» (Rm 9, 1).
   Ma perché lui solamente redimerà? Perché nessuno può eguagliarlo nell’amore, e come lui nessuno dà la propria vita per i suoi schiavi; nessuno può eguagliarlo in integrità: tutti, infatti, sono sotto il peccato perché tutti sottostanno alla caduta di Adamo. Viene scelto solamente un redentore, il quale non possa essere soggetto all’antico peccato. Dunque, per l’uomo intendiamo Cristo Signore, il quale ha preso la condizione dell’uomo per crocifiggere nella sua carne il peccato di tutti e per distruggere con il suo sangue la sentenza di condanna contratta da tutti.
   Ma forse dirai: Come si nega che un fratello possa redimere, quando egli stesso ha detto: «Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli»? (Sal 21, 23). L’uomo Cristo Gesù non ci ha rimesso i peccati in quanto fratello nostro, ma in quanto Dio nostro. Così infatti sta scritto: «È stato Dio a riconciliare il mondo a sé in Cristo» (2 Cor 5, 19) cioè in quel Cristo Gesù del quale solamente fu detto che «il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1, 14). Dunque, non come fratello, ma come Signore abitò fra di noi, quando abitava nella carne.
 

RESPONSORIO                                 Is 53, 12; Lc 23, 34

R. Ha consegnato se stesso alla morte ed è stato
annoverato fra gli empi.
* Portava il peccato di molti e
intercedeva per i peccatori.

V. Gesù diceva: Padre, perdonali, perché non sanno
quello che fanno.

R. Portava il peccato di molti e intercedeva per i
peccatori.

ORAZIONE
     O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perchè, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 03-AGO-16
 

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