Liturgia delle ore - Anno C (2015-2016)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
Creati per la gloria del tuo nome,
redenti dal tuo sangue sulla croce,
segnati dal sigillo del tuo Spirito,
noi t’invochiamo: salvaci, o Signore!
Tu spezza le catene della colpa,
proteggi i miti, libera gli oppressi
e conduci nel cielo ai quieti pascoli
il popolo che crede nel tuo amore.
Sia lode e onore a te, pastore buono,
luce radiosa dell’eterna luce,
che vivi con il Padre e il Santo Spirito
nei secoli dei secoli glorioso. Amen.


1 ant. Sorgi in mio aiuto, Signore.

SALMO 34, 1-2. 3c. 9-19. 22-23. 27-28
Il Signore salva nella persecuzione
 
Si riunirono... e tennero consiglio per arrestare con un inganno
Gesù e farlo morire
(Mt 26, 3. 4).

I    (1-2. 3c. 9-12)
Signore, giudica chi mi accusa, *  
   combatti chi mi combatte.
Afferra i tuoi scudi *
   e sorgi in mio aiuto.
Di’ all’anima mia: *
   «Sono io la tua salvezza».
Io invece esulterò nel Signore *
   per la gioia della sua salvezza.
Tutte le mie ossa dicano: «Chi è come te, Signore, †
   che liberi il debole dal più forte, *
   il misero e il povero dal predatore?».
Sorgevano testimoni violenti, *
   mi interrogavano su ciò che ignoravo,
mi rendevano male per bene: *
   una desolazione per la mia vita.


1 ant. Sorgi in mio aiuto, Signore.


2 ant. Giudica la mia causa, Signore,
           difendimi con la tua forza.

II    (13-16)
Io, quand’erano malati, vestivo di sacco, †
   mi affliggevo col digiuno, *
   riecheggiava nel mio petto la mia preghiera.
Mi angustiavo come per l’amico, per il fratello, *
   come in lutto per la madre
      mi prostravo nel dolore.
Ma essi godono della mia caduta, si radunano, *
   si radunano contro di me
      per colpirmi all’improvviso. Mi dilaniano senza posa, †
   mi mettono alla prova, scherno su scherno, *
   contro di me digrignano i denti.


2 ant. Giudica la mia causa, Signore,
           difendimi con la tua forza.


3 ant. Celebrerò la tua giustizia, Signore,
          canterò la tua lode per sempre.

III    (17-19. 22-23. 27-28)
Fino a quando, Signore, starai a guardare? †
   Libera la mia vita dalla loro violenza, *
   dalle zanne dei leoni l’unico mio bene.
Ti loderò nella grande assemblea, *
   ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
Non esultino su di me i nemici bugiardi, *
   non strizzi l’occhio chi mi odia senza motivo.
Signore, tu hai visto, non tacere; *
   Dio, da me non stare lontano.
Destati, svegliati per il mio giudizio, *
   per la mia causa, Signore mio Dio.
Esulti e gioisca chi ama il mio diritto, †
   dica sempre: «Grande è il Signore *
   che vuole la pace del suo servo». La mia lingua celebrerà la tua giustizia, *
   canterà la tua lode per sempre.


3 ant. Celebrerò la tua giustizia, Signore,
          canterò la tua lode per sempre.



V. Figlio mio, custodisci le mie parole,

R. osserva i miei precetti, e vivrai.

PRIMA LETTURA
Dal secondo libro di Samuele
7, 1-25  


Oracolo messianico di Natan  
   In quei giorni, quando il re si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato tregua da tutti i suoi nemici all’intorno, disse al profeta Natan: «Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l’arca di Dio sta sotto una tenda». Natan rispose al re: «Va’, fa’ quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te». Ma quella stessa notte questa parola del Signore fu rivolta a Natan: «Va’ e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi abiti? Ma io non ho abitato in una casa da quando ho fatto uscire gli Israeliti dall’Egitto fino ad oggi; sono andato vagando sotto una tenda, in un padiglione. Finché ho camminato, ora qua, ora là, in mezzo a tutti gli Israeliti, ho forse mai detto ad alcuno dei Giudici, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi edificate una casa di cedro?
   Ora dunque riferirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: Io ti presi dai pascoli mentre seguivi il gregge, perché tu fossi il capo d’Israele, mio popolo; sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra. Fisserò un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia più turbato e gli iniqui non lo opprimano come in passato, al tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele, e gli darò riposo liberandolo da tutti i suoi nemici. Il Signore ti farà grande, poiché ti farà una casa. Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà
figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d’uomo e con i colpi che danno i figli d’uomo, ma non ritirerò da lui il mio favore, come l’ho ritirato da Saul, che ho rimosso dal trono dinanzi a te. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per
sempre».
   Natan parlò a Davide con tutte queste parole e secondo questa visione. Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse: «Chi sono io, Signore Dio, e che cos’è mai la mia casa, perché tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto? E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, mio Signore: tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è una legge per l’uomo, Signore Dio! Che potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio! Per amore della tua parola e secondo il tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi cose, manifestandole al tuo servo. Tu sei davvero grande, Signore Dio! Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo udito con i nostri orecchi. E chi è come il tuo popolo, come Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo per sé e a dargli un nome?
In suo favore hai operato cose grandi e tremende, per il tuo paese, per il tuo popolo che ti sei riscattato dall’Egitto, dai popoli e dagli dèi. Tu hai stabilito il tuo popolo Israele perché fosse tuo popolo per sempre; tu, Signore, sei divenuto il suo Dio. Ora, Signore, la parola che hai pronunziata riguardo al
tuo servo e alla tua casa, confermala per sempre e fa’ come hai detto».
 

RESPONSORIO                         Cfr. Lc 1, 30-33; Sal 131, 11  

R. L’angelo disse a Maria: Concepirai un figlio e lo
darai alla luce; il Signore gli darà il trono di Davide
suo padre,
* e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe.

V. Il Signore ha giurato a Davide, non ritratterà la
sua parola: Il frutto delle tue viscere io metterò sul
tuo trono;

R. e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe.

SECONDA LETTURA  
Dal libro «Sulla predestinazione dei santi» di sant’Agostino,
vescovo.  


(Cap. 15, 30-31; PL 44, 981-983)  

Gesù Cristo nato dalla stirpe di Davide
secondo la carne  
   Fulgidissima luce di predestinazione e di grazia è lo stesso Salvatore, «il Mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù» (1 Tm 2, 5). Con quali suoi meriti antecedenti di opere e di fede la natura umana presente in lui ha fatto sì che raggiungesse tale grado? Mi venga data una risposta, per favore. Quell’uomo assunto dal Verbo coeterno al Padre nell’unità della persona, come ha meritato di
essere il Figlio unigenito di Dio? Quale sua opera buona qualsiasi precedette? Che cosa ha compiuto prima, che cosa ha creduto, che cosa ha chiesto, per arrivare a questa ineffabile grandezza? Forse che il Verbo, creando e assumendo l’uomo, dal momento in cui cominciò ad esistere, quell’uomo stesso non cominciò ad essere l’unico Figlio di Dio?
   Sia per noi ben chiaro che è nel nostro capo, Cristo, che si trova la sorgente della grazia, da cui essa si diffonde per tutte le sue membra, secondo la capacità di ciascuno. Per mezzo di quella grazia ogni uomo diviene cristiano all’inizio della fede, e fu pure per quella grazia, che quell’uomo, fin dall’inizio, è diventato Cristo. Questo è rinato dallo stesso Spirito, dal quale è nato quell’altro. Colui che opera in noi la remissione dei peccati è quel medesimo Spirito che preservò quell’altro da ogni peccato. Certamente Dio seppe in precedenza ciò che avrebbe compiuto. Quindi la predestinazione dei santi è quella che ebbe il suo massimo splendore nel Santo dei santi. Chi interpreta giustamente le parole della verità, come può negare questa dottrina? Infatti noi sappiamo che lo stesso Signore della gloria, in quanto il Figlio di Dio si è fatto uomo, fu predestinato.
   Gesù dunque è stato predestinato. Egli che doveva diventare figlio di Davide secondo la carne, è stato predestinato ad essere, nella potenza, Figlio di Dio secondo lo Spirito di santità. Ecco perché è nato dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria. E questa è stata appunto l’impresa singolare dell’uomo, impresa compiuta ineffabilmente dal Dio Verbo, in modo che fosse davvero e propriamente chiamato al tempo stesso Figlio di Dio e Figlio dell’uomo: figlio dell’uomo per la natura umana assunta, Figlio di Dio perché chi l’assumeva era il Dio Unigenito; perché non si credesse ad una quaternità invece che alla
Trinità.
   Questa sublimazione così grande, eccelsa e somma della natura umana fu predestinata in modo che non potesse essere più alta. Così, d’altra parte, la divinità non poté abbassarsi di più per noi, che con l’assumere la natura umana insieme alla debolezza della carne fino alla morte di croce. Quindi come egli solo fu predestinato ad essere nostro capo, così siamo stati predestinati in molti ad essere sue membra. Perciò tacciano qui i meriti che sono andati perduti per colpa di Adamo, e regni la grazia di Dio che domina per opera di Gesù Cristo nostro Signore, unico Figlio di Dio, unico Signore. Chiunque avrà scoperto che la generazione singolare del nostro capo è dovuta ai suoi meriti precedenti, cerchi pure di scoprire in noi sue membra i precedenti meriti dello stesso capo, ai quali è dovuta la rigenerazione moltiplicata.
 

RESPONSORIO                    Cfr. Gal 4, 4-5; Ef 2, 4; Rm 8, 3
 
R. Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò
il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge,
*
per riscattare coloro che erano sotto la legge.

V. Per il grande amore con il quale ci ha amati, Dio
mandò il proprio Figlio in una carne simile a quella
del peccato,

R. per riscattare coloro che erano sotto la legge.

ORAZIONE
   O Dio, che con il tuo Spirito di adozione ci hai reso figli della luce, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 16-GIU-16
 

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