Liturgia delle ore - Anno C (2015-2016)
Ufficio delle letture




V. O Dio, vieni a salvarmi

R. Signore, vieni presto in mio aiuto.

Gloria al Padre e al Figlio
   e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
   nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

Questa introduzione si omette quando si comincia l'Ufficio con l'Invitatorio.

INNO
Splende nel giorno ottavo
l’era nuova del mondo,
consacrata da Cristo,
primizia dei risorti.
O Gesù, re di gloria,
unisci i tuoi fedeli
al trionfo pasquale
sul male e sulla morte.
Fa’ che un giorno veniamo
incontro a te, Signore,
sulle nubi del cielo
nel regno dei beati.
Trasformàti a tua immagine,
noi vedremo il tuo volto;
e sarà gioia piena
nei secoli dei secoli. Amen.


1 ant. Signore mio Dio,
           come un manto ti avvolge la luce,
           sei rivestito di maestà e di splendore, alleluia.

SALMO 103    Inno a Dio creatore

Se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie
sono passate; ecco ne sono nate di nuove
(2 Cor 5, 17).
I    (1-12)

Benedici il Signore, anima mia, *
   Signore, mio Dio, quanto sei grande!
Rivestito di maestà e di splendore, *
   avvolto di luce come di un manto.
Tu stendi il cielo come una tenda, *
   costruisci sulle acque la tua dimora,
fai delle nubi il tuo carro, *
   cammini sulle ali del vento;
fai dei venti i tuoi messaggeri, *
   delle fiamme guizzanti i tuoi ministri.
Hai fondato la terra sulle sue basi, *
   mai potrà vacillare.
L’oceano l’avvolgeva come un manto, *
   le acque coprivano le montagne.
Alla tua minaccia sono fuggite, *
   al fragore del tuo tuono hanno tremato.
Emergono i monti, scendono le valli *
   al luogo che hai loro assegnato.
Hai posto un limite alle acque:
      non lo passeranno, *
   non torneranno a coprire la terra.
Fai scaturire le sorgenti nelle valli *
   e scorrono tra i monti;
ne bevono tutte le bestie selvatiche *
   e gli ònagri estinguono la loro sete.
Al di sopra dimorano gli uccelli del cielo, *
   cantano tra le fronde.


1 ant. Signore mio Dio,
           come un manto ti avvolge la luce,
           sei rivestito di maestà e di splendore, alleluia.


2 ant. Tu fai nascere il pane dalla terra
           e il vino, che allieta il cuore dell’uomo, alleluia.

II    (13-23)
Dalle tue alte dimore irrighi i monti, *
   con il frutto delle tue opere sazi la terra.
Fai crescere il fieno per gli armenti †
   e l’erba al servizio dell’uomo, *
   perché tragga alimento dalla terra:

il vino che allieta il cuore dell’uomo; †
   l’olio che fa brillare il suo volto *
   e il pane che sostiene il suo vigore.
Si saziano gli alberi del Signore, *
   i cedri del Libano da lui piantati.
Là gli uccelli fanno il loro nido *
   e la cicogna sui cipressi ha la sua casa.
Per i camosci sono le alte montagne, *
   le rocce sono rifugio per gli iràci.
Per segnare le stagioni hai fatto la luna *
   e il sole che conosce il suo tramonto.
Stendi le tenebre e viene la notte *
   e vagano tutte le bestie della foresta;
ruggiscono i leoncelli in cerca di preda *
   e chiedono a Dio il loro cibo.
Sorge il sole, si ritirano *
   e si accovacciano nelle tane.
Allora l’uomo esce al suo lavoro, *
   per la sua fatica fino a sera.


2 ant. Tu fai nascere il pane dalla terra
           e il vino, che allieta il cuore dell’uomo, alleluia.


3 ant. Dio guardò la sua creazione:
           ed era tutta buona, alleluia.

III    (24-35)
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere! †
   Tutto hai fatto con saggezza, *
   la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto: †
   lì guizzano senza numero *
   animali piccoli e grandi.
Lo solcano le navi, *
   il Leviatàn che hai plasmato
      perché in esso si diverta.
Tutti da te aspettano *
   che dia loro il cibo in tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono, *
   tu apri la mano, si saziano di beni.
Se nascondi il tuo volto, vengono meno, †
   togli loro il respiro, muoiono *
   e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati, *
   e rinnovi la faccia della terra.
La gloria del Signore sia per sempre; *
   gioisca il Signore delle sue opere.
Egli guarda la terra e la fa sussultare, *
   tocca i monti ed essi fumano.
Voglio cantare al Signore finché ho vita, *
   cantare al mio Dio finché esisto.
A lui sia gradito il mio canto; *
   la mia gioia è nel Signore.
Scompaiano i peccatori dalla terra †
   e più non esistano gli empi. *
   Benedici il Signore, anima mia.


3 ant. Dio guardò la sua creazione:
           ed era tutta buona, alleluia.


V. Beati i vostri occhi, che vedono il Cristo:

R. i vostri orecchi, che ascoltano la sua voce.

PRIMA LETTURA
Dal libro del Siracide
46, 1-10  

Elogio di Giosuè e di Caleb  
Valoroso in guerra Giosuè figlio di Nun,
successore di Mosè nell’ufficio profetico;
egli, secondo il significato del suo nome,
fu grande per la salvezza degli eletti di Dio,
compiendo la vendetta contro i nemici insorti,
per assegnare il possesso a Israele.
Come era glorioso quando alzava le braccia
e brandiva la spada contro le città!
Chi prima di lui era stato così saldo?
Egli guidava le guerre del Signore.
Al suo comando non si arrestò forse il sole
e un giorno divenne lungo come due?
Egli invocò l’Altissimo sovrano,
mentre i nemici lo premevano da ogni parte;
lo esaudì il Signore onnipotente
scagliando chicchi di grandine di grande potenza.
Egli piombò sul popolo nemico
e nella discesa distrusse gli avversari,
perché le genti conoscessero la sua forza
e che il loro avversario era il Signore.
Rimase infatti fedele all’Onnipotente
e al tempo di Mosè compì un’azione virtuosa
con Caleb, figlio di Iefunne,
opponendosi all’assemblea,
impedendo che il popolo peccasse
e dominando le maligne mormorazioni.
Questi due soli si salvarono fra i seicentomila fanti,
per introdurre Israele nella sua eredità,
nella terra in cui scorrono latte e miele.
Il Signore concesse a Caleb una forza
che l’assistette sino alla vecchiaia,
perché raggiungesse le alture del paese,
che la sua discendenza poté conservare in eredità,
sì che tutti gli Israeliti sapessero
che è bene seguire il Signore.
Quanto ai Giudici, ciascuno con il suo nome,
coloro il cui cuore non commise infedeltà
né si allontanarono dal Signore,
sia il loro ricordo in benedizione!
Le loro ossa rifioriscano dalle tombe
e il loro nome si perpetui sui figli,
poiché essi sono già glorificati.
 

RESPONSORIO                                    Cfr. Sir 46, 5. 3. 4

R. Giosuè invocò l’Altissimo sovrano, mentre i nemici
lo opprimevano da ogni parte:
* lo esaudì il Signore
con grande potenza.

V. Chi prima di lui era stato così saldo? Al suo
comando non si arrestò anche il sole?

R. lo esaudì il Signore con grande potenza.

SECONDA LETTURA  
Dalla «Lettera ai Romani» di sant’Ignazio di Antiochia,
vescovo e martire

(Intr., Capp. 1, 1 – 2, 2; Funk 1, 213-215)
   

Non voglio piacere agli uomini, ma a Dio  
   Ignazio, detto anche Teoforo, alla chiesa che ha ottenuto misericordia dalla magnificenza del Padre altissimo e di Gesù Cristo, suo unico Figlio; alla chiesa amata e illuminata dalla volontà di colui che vuole tutto ciò che è secondo la fede e la carità di Gesù Cristo nostro Dio; alla chiesa che ha la presidenza nella regione dei Romani; alla chiesa gradita a Dio, meritevole di onore e di consensi, degna di essere proclamata beata; alla chiesa alla quale spetta un destino di grandezza; alla chiesa venerabile per la purezza della sua fede; alla chiesa che presiede alla comunione della carità. Essa possiede la legge di Cristo e porta il nome del Padre. Io la saluto nel nome di Gesù Cristo, Figlio del Padre.
   A quanti sono uniti tra loro come lo sono il corpo e l’anima, fusi nell’obbedienza ad ogni comando di Dio, ripieni della sua grazia, compatti fra loro e alieni da ogni contaminazione estranea, a tutti auguro santamente ogni bene in Gesù Cristo nostro Dio.
   Con le mie preghiere ho ottenuto da Dio di vedere il vostro venerabile volto, e l’avevo chiesto con insistenza. Ora, incatenato in Gesù Cristo, spero di salutarvi, se è volontà di Dio che io sia ritenuto degno di giungere fino alla fine. L’inizio è ben posto, mi resta da ottenere la grazia di raggiungere senza ostacolo la sorte che mi aspetta.
   Temo che mi sia di danno l’affetto che mi portate. Per voi sarebbe facile ottenere ciò che volete: ma per me sarà difficile raggiungere Dio, se non avete pietà di me.
   Non voglio che vi comportiate in modo da piacere agli uomini, ma a Dio, come del resto fate. Io non potrò mai trovare un’occasione più propizia per giungere al possesso di Dio, né voi potrete associare il vostro nome a un’opera più bella, se rimarrete in silenzio. Se non parlerete in mio favore, io diventerò parola di Dio. Se invece amerete questa mia vita nella carne, rimarrò una voce qualsiasi.
   Non vogliate offrirmi di meglio del dono d’essere immolato a Dio, ora che l’altare è pronto. Allora, riuniti in coro nella carità, potrete cantare inni al Padre in Gesù Cristo, perché Dio ha concesso al vescovo di Siria la grazia di essere trovato in lui, facendolo venire dall’oriente in occidente. È bello tramontare al mondo per risorgere nell’aurora di Dio.
 

RESPONSORIO                                                  Gal 6, 14; Fil 1, 21  

R. Nostro unico vanto è la croce del Signore Gesù
Cristo:
* in lui il mondo per me è crocifisso, come io
per il mondo.

V. Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno;

R. in lui il mondo per me è crocifisso, come io per il
mondo.

INNO Te Deum
Noi ti lodiamo, Dio, *
   ti proclamiamo Signore.
O eterno Padre, *
   tutta la terra ti adora.
A te cantano gli angeli *
   e tutte le potenze dei cieli:
Santo, Santo, Santo *
   il Signore Dio dell'universo.
I cieli e la terra *
   sono pieni della tua gloria.
Ti acclama il coro degli apostoli *
   e la candida schiera dei martiri;
le voci dei profeti si uniscono nella tua lode; *
   la santa Chiesa proclama la tua gloria,
adora il tuo unico Figlio, *
   e lo Spirito Santo Paraclito.
O Cristo, re della gloria, *
   eterno Figlio del Padre,
tu nascesti dalla Vergine Madre *
   per la salvezza dell'uomo.
Vincitore della morte, *
   hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu siedi alla destra di Dio, nella gloria del Padre. *
   Verrai a giudicare il mondo alla fine dei tempi.
Soccorri i tuoi figli, Signore, *
   che hai redento col tuo sangue prezioso.
Accoglici nella tua gloria *
   nell'assemblea dei santi.

* Salva il tuo popolo, Signore, *
   guida e proteggi i tuoi figli.
Ogni giorno ti benediciamo, *
   lodiamo il tuo nome per sempre.
Degnati oggi, Signore, *
   di custodirci senza peccato.
Sia sempre con noi la tua misericordia: *
   in te abbiamo sperato.
Pietà di noi, Signore, *
   pietà di noi.
Tu sei la nostra speranza, *
   non saremo confusi in eterno.
Oppure
Te Deum laudámus: * te Dóminum confitémur.
Te ætérnum Patrem, * omnis terra venerátur.
Tibi omnes ángeli, *
   tibi cæli et univérsæ potestátes:
tibi chérubim et séraphim *
   incessábili voce proclámant:
Sanctus, * Sanctus, * Sanctus *
   Dóminus Deus Sábaoth.
Pleni sunt cæli et terra * maiestátis glóriæ tuæ.
Te gloriósus * Apostolórum chorus,
te prophetárum * laudábilis númerus,
te mártyrum candidátus * laudat exércitus.
Te per orbem terrárum *
   sancta confitétur Ecclésia,
Patrem * imménsæ maiestátis;
venerándum tuum verum * et únicum Fílium;
Sanctum quoque * Paráclitum Spiritum.
Tu rex glóriæ, * Christe.
Tu Patris * sempitérnus es Fílius.
Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, *
   non horruisti Vírginis úterum.
Tu, devícto mortis acúleo, *
   aperuísti credéntibus regna cælórum.
Tu ad déxteram Dei sedes, * in glória Patris.
Iudex créderis * esse ventúrus.
Te ergo, quæsumus, tuis fámulis súbveni, *
   quos pretióso sánguine redemísti.
Ætérna fac cum sanctis tuis * in glória numerári.

* Salvum fac pópulum tuum, Dómine, *
   et bénedic hereditáti tuæ.
Et rege eos, * et extólle illos usque in ætérnum.
Per singulos dies * benedícimus te;
et laudámus nomen tuum in sæculum, *
   et in sæculum sæculi.
Dignáre, Dómine, die isto *
   sine peccáto nos custodíre.
Miserére nostri, Dómine, * miserére nostri.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, *
   quemádmodum sperávimus in te.
In te, Dómine, sperávi: *
   non confúndar in ætérnum.

* Quest’ultima parte dell’inno si può omettere.

ORAZIONE
   O Dio, sorgente di ogni bene, ispiraci propositi giusti e santi e donaci il tuo aiuto perché possiamo attuarli nella nostra vita. Per il nostro Signore.

       Benediciamo il Signore.

       R. Rendiamo grazie a Dio.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 01-GIU-16
 

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