SUSSIDIO AVVENTO 2015 - Ufficio liturgico nazionale
Corona di Avvento
Adottata da secoli e derivante da tradizione non cristiane,  la corona d’Avvento si presta ad essere un simbolo ricco e ospitabile nella liturgia cattolica[1]. Preparata con diversa foggia e fattura, conserva una chiara simbologia fondamentale:

- un sostegno circolare, richiamo all’attesa per il ritorno del Cristo;
- la presenza di rami di alberi sempreverdi, segno della speranza di vita testimoniata da questi vegetali in mezzo ad alberi che paiono morti o dormienti, in attesa della primavera;
- l’assenza di fiori, più tipici del tempo di Natale: l’Avvento è attesa, non punto d’arrivo;
- quattro candele (tre viola e una rosa): il tempo avanza, la luce aumenta e nell’amore consuma chi dona la vita. Le candele sono tradizionalmente dedicate a quattro tipiche figure dell’attesa messianica: i profeti, Betlemme, i pastori, gli angeli;
- l’accendersi progressivo della luci: richiamo alla memoria delle tappe della storia della salvezza, fino al sorgere del sole di giustizia (cf. Ml 3,20; Lc 1,78).
 
La sua collocazione in chiesa deve essere attenta: non sia mai posta sull’altare, ma in un luogo scelto nell’aula liturgica, magari davanti all’altare o all’ambone, su un supporto adatto.
 
[1] Per ulteriori approfondimenti si veda: G. VENTURI, La corona d’Avvento. Attualità di una tradizione natalizia, Padova, Edizioni Messaggero, 2001. Da questo testo sono stati liberamente presi e rielaborati i testi.


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 17-NOV-15
 

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