«Con i vostri mezzi dovete porvi a servizio del bene comune.Voi giornalisti cattolici potete giungere al cuore delluomo e porre linquietudine della ricerca di Cristo, via verità e vita». Ieri mattina con queste parole pronunciate nellomelia, larcivescovo di Palermo Paolo Romeo si è rivolto agli oltre cento giornalisti cattolici della Fisc durante la Messa nella Cappella palatina. La celebrazione si è tenuta prima del convegno sul federalismo allinterno dellannuale master di aggiornamento proposto dalla delegazione regionale della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) che si svolge a Palermo fino a domenica, a cui ha partecipato il presidente dellAssemblea regionale siciliana, Francesco Cascio. In avvio di lavori - a Palazzo dei Normanni - Romeo ha posto lattenzione sullirrompere di una cultura che mette al centro lio. «Non esiste più memoria storica e non cè approfondimento. Non bisogna andare dietro a correnti di novità che non scavano nel profondo, ma tendono a condizionare». Nella relazione su «Autonomie, federalismo e promozione umana. Limiti e prospettive della Regione Sicilia», Vincenzo Fazio, già preside della Facoltà di Economia dellUniversità di Palermo, ha attirato lattenzione su «una cultura dellistantaneità e dellistintività. Occorre uscire dagli slogan e comprendere che la salvaguardia delle imprese è un bene comune e il profitto non è un diavolo». Il direttore del Sir, Paolo Bustaffa, ha ricordato come i giornalisti siano «gli storici dellistante. Per questo dobbiamo assumerci la responsabilità del momento. In mezzo alla gente e con la gente dobbiamo aiutarla a pensare più in grande e a guardare avanti». «Le diversità sono la nostra ricchezza - ha sottolineato il presidente della Fisc, don Giorgio Zucchelli -. La cultura delle autonomie locali è lontana anche dalle grandi ricerche scientifiche, ma non dal nostro modo di fare giornalismo che mette sempre al centro la persona con il suo vissuto di tutti i giorni».