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La musa impara a digitare. Uomo, media, società è lultimo pamphlet di monsignor Dario Edoardo Viganò, Preside dellIstituto Redemptor Hominis della Pontifica Università Lateranense. Edito dalla Lateran University Press, il libro nasce da molte riflessioni, incontri, momenti di confronto dentro e fuori dallaula universitaria tra il professore e gli studenti. In particolare il libro analizza il passaggio dal mondo delloralità primaria al nuovo modo di scrittura dei digital media. Una sorta di viaggio nel mondo delle innovazioni tecnologiche che si sono via via presentate e con le quali luomo ha dovuto fare i conti, rimodellando e riorientando il proprio modo di pensare e comunicare. Come ha scritto Neil Postman le nuove tecnologie alterano la struttura dei nostri interessi, ciò a cui pensiamo. Alterano il carattere dei nostri simboli: ciò con cui pensiamo. Ed alterano la natura del contesto sociale: larena in cui i pensieri si sviluppano. Proprio da qui partono e si riannodano i fili delle tesi sostenuto da Viganò che conduce il lettore ad accostarsi ai media: Significa studiarne sempre anche gli effetti di ristrutturazione dei modelli cognitivi, sociali e psicosociali prodotti sul genere umano, è evidente che fine principale degli studi sulla comunicazione è anche lindividuazione del prezzo, in termini di umanità, che individui pagano allevoluzione tecnologica. Il cammino attraverso cui si snoda il libro parte da una breve analisi di quelli che sono stati i momenti principali di svolta tecnologica nella storia delluomo e, dopo aver individuato gli aspetti più rilevanti delle diverse mutazioni antropologiche seguite allintroduzione di alcuni nuovi media, giunge a concentrarsi sullesame delle caratteristiche peculiari degli strumenti di comunicazione di massa più moderni, dalla fotografia al cinema, dalla televisione, ad internet. Originale, poi, è il titolo: chiedendo ragione allautore, egli risponde sottolineando che la Musa impara a digitare evoca immediatamente il testo di Havelock nel quale lautore, allinizio del viaggio intrapreso per comprendere quanto il passaggio dalloralità alla scrittura abbia influito sul sistema sociale, parte dalla questione legata al patrimonio dellIliade e dellOdissea. E alla Musa, una delle nove figlie di Zeus e Mnemosine, che fu assegnato il compito del canto dellIliade e di recitazione dellOdissea. Chiunque sia lautore, meglio lesecutore - scrive nellintroduzione monsignor Viganò -, esso è mediatore tra la Musa e coloro che ascoltano. Ad un tratto la Musa, raffigurata sui vasi, ha iniziato però ad apprendere a leggere e a scrivere pur continuando a cantare. In questo viaggio ideale lungo i secoli ed i millenni, ora la Musa impara a digitare, mai dimentica però della propria capacità di cantare, leggere, scrivere. (vincenzo grienti) |
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Ultimo aggiornamento di questa pagina: 12-AGO-09
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