Una Chiesa che annunzia
LEvento: Di questo sarete testimoni
Il Signore Risorto è con noi e noi con le nostre sole forze non riusciamo a scorgerlo, perché i nostri occhi sono velati e il nostro cuore è tardo: solo la fede ci scuote attraverso lascolto e lincontro con Lui nella comunità, e ci spinge a giocare la vita per Lui. Nellincontro con Gesù si scoprono il senso delle Scritture e lo spezzare il Pane: levento della Resurrezione fonda una nuova comunità, non solo rivelando Dio ma anche svelando luomo alluomo e generando un nuovo Umanesimo.
Essere sconvolto e pieno di paura, turbato e in preda al dubbio: questa è la condizione delluomo vecchio. Lappello rivolto ai discepoli di Emmaus ed a quelli di Gerusalemme è rivolto a tutti noi: la durezza di cuore loro e nostra non è scarsità di intelligenza ma accidia esistenziale che lascia luomo avviluppato in una nebbia di autoreferenzialità e di inerzia rendendolo refrattario alle occasioni quotidiane di grazia. Chi accoglie linvito diviene un uomo nuovo: pronto e gioioso, risorto a nuova vita, aperto alla rivelazione dellEvento-Cristo manifestato attraverso le Scritture, si fa testimone della salvezza. Gesù - e la Chiesa con Lui - è il nuovo Adamo che ridefinisce le categorie umane e fa di noi testimoni del suo Vangelo.
La Chiesa: una realtà di Annuncio
Nella comunità degli Atti, stretta intorno ai Dodici, lapostolo Pietro, il pavido rinnegatore di Gesù di Nazareth nel momento della passione, diviene testimone e annunciatore della Buona Notizia della resurrezione e della salvezza. Il suo discorso si muove sul filo dellassurdo: il Santo e il Giusto è scambiato con un omicida, il Creatore della vita è ucciso. Ma lassurdo prosegue, rovesciando ancora i termini con il ribaltamento-ridefinizione delle categorie umane comportato dallEvento-Cristo: il Servo umiliato e rinnegato dalluomo è glorificato da Dio; lAutore della vita, ucciso, è risuscitato e regna vivo. In Lui, pur permanendo la fragilità creaturale, ogni peccato, ogni indegnità si dissolve ridonandoci la dignità perduta, elevata, per di più, alla condizione di figli nel Figlio..
Questo è lannuncio affidato alla Chiesa per la conversione della vita e il perdono dei peccati in Lui che è vittima di espiazione per tutti (cfr. 1Gv 2,2). Questo è lannuncio affidato ai credenti, testimoni della sua resurrezione. Ma cè anche una lezione per noi: Pietro, nella sua predicazione, parte sempre dalle Scritture, cioè dal vissuto dei suoi uditori, familiarizzati fin dallinfanzia con la Torah. Similmente, Paolo ad Atene parte dalla cultura greca in cui i suoi destinatari sono immersi.
Linculturazione, di cui gli apostoli già sono maestri, è una grande legge dellevangelizzazione.
Il nostro presente, il nostro futuro: Essere comunità di annuncio del Vangelo
«La gente ha bisogno di parole e gesti che, partendo da noi, indirizzino lo sguardo e i desideri a Dio. La fede genera una testimonianza annunciata non meno di una testimonianza vissuta. Con il suo personale tratto papa Francesco mostra la forza e lagilità di questa forma e di questo stile testimoniali: quante immagini e metafore provenienti dal Vangelo egli riesce a comunicare, soddisfacendo la ricerca di senso, accendendo la riflessione e lautocritica che apre alla conversione, animando una denuncia che non produce violenza ma permette di comprendere la verità delle cose.
Le nostre Chiese sono impegnate da decenni in un processo di riforma dei percorsi di iniziazione e di educazione alla fede cristiana. Il Convegno di Firenze è il luogo in cui verificare quanto abbiamo rinnovato lannuncio - con forme di nuova evangelizzazione e di primo annuncio; come abbiamo articolato la proposta della fede in un contesto pluriculturale e plurireligioso come lattuale.
Occorrono intuizioni e idee per prendere la parola in una cultura mediatica e digitale che spesso diviene tanto autoreferenziale da svuotare di senso anche le parole più dense di significato, come lo stesso termine Dio» (In Gesù Cristo il nuovo umanesimo, 48-49).