Sussidio Pasqua 2015 - Ufficio liturgico nazionale
19 aprile
III domenica di Pasqua

Signore, facci comprendere le Scritture,
arde il nostro cuore mentre ci parli.
 
Canto al Vangelo  
 
Nella liturgia di questa terza domenica di Pasqua risuona la proclamazione dell’apparizione di Gesù risorto ai discepoli di Emmaus e agli altri apostoli (Lc 24,35-48), di come lo avevano riconosciuto allo spezzare del pane e del dono dell’intelligenza delle Scritture: «Poi disse: "Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi“» (Lc 24,44).
In questa domenica di Pasqua, invitiamo a valorizzare alcuni segni propri della liturgia, in particolare, quelli legati alla proclamazione della Parola di Dio. Nelle comunità dove vi è un Evangeliario, si suggerisce di portarlo alla processione d’ingresso e adagiarlo sull’altare; successivamente, nel momento della proclamazione del Vangelo, si porta processionalmente all’ambone, accompagnato da un gioioso e prolungato canto alleluiatico. Il canto al Vangelo di questa domenica, infatti, oltre a quello previsto dal Lezionario, se fosse necessario, potrebbe opportunamente riprendere alcuni versetti propri del Vangelo del giorno, in particolare di quelli che fanno esplicito riferimento al manifestarsi di Gesù nella comunità radunata. Anche al termine della proclamazione del Vangelo, il diacono o il presbitero potrebbe presentare il libro dei Vangeli, alzandolo e così invitare l’assemblea a riconoscere la presenza del Signore Gesù nella proclamazione liturgica della Parola, utilizzando una delle acclamazioni previste dal Messale Romano (p. 304).
Così infatti, ci ricordano le parole dell’esortazione post-sinodale Verbum Domini (n. 56) Quando ci rechiamo al Mistero [eucaristico], se ne cade una briciola, ci sentiamo perduti. E quando stiamo ascoltando la Parola di Dio, e ci viene versata nelle orecchie la Parola di Dio e la carne di Cristo e il suo sangue, e noi pensiamo ad altro, in quale grande pericolo non incappiamo? Cristo, realmente presente nelle specie del pane e del vino, è presente, in modo analogo, anche nella Parola proclamata nella liturgia».
L’omelia, infine, potrebbe aiutare la comunità cristiana a scoprire l’intimo nesso tra il manifestarsi di Gesù nella Parola proclamata e il suo rivelarsi nel banchetto eucaristico. Tuttavia, il modo migliore per realizzare tutto questo, è una efficace e proclamazione della Parola: la dignità dell’ambone, la bellezza del libro, la solennità dei gesti, e, infine, l’esercizio della ministerialità competente del lettore, chiamato a dare “voce e carne” alla parola di Dio.
Nella scelta dei testi per la Messa di questa domenica ricordiamo la colletta alternativa dell’anno B (cf. Messale, p. 974); per la preghiera eucaristica suggeriamo il Prefazio pasquale III (cf. Messale, p. 329) a motivo del suo rimando alla seconda lettura.
 
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 24-MAR-15
 

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