La tensione tra l’accoglienza e l’intolleranza, tra l’amare e il non amare, tra l’essere servi e l’essere amici.
Quanto dinamismo potrebbero avere le omelie di questa domenica se riuscissero a esplorare con arguzia queste dicotomia, senza cadere negli stereotipi.
A cosa può essere utile una contrapposizione? È feconda per la comunità a cui si sta parlando oppure potrebbe disorientarla? È un metodo narrativo inconsueto oppure è sin troppo abusato, al punto da non essere efficace nella proposta dell’omelia?
L’omileta potrà poi confrontarsi tra i diversi registri linguistici proposti dalle letture - un racconto, una lettera, un discorso teologico - per scegliere quello più adatto a far emergere l’amore del Padre, che accoglie e rende la gioia piena.