Sussidio Pasqua 2015 - Ufficio liturgico nazionale
Veglia Pasquale, in resurrectione Domini

O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo
e l’uomo al suo creatore
Preconio pasquale.    
 
Leggiamo in Preparazione e celebrazione delle feste pasquali, n. 95:
n. 95. Nell’annunziare la veglia pasquale si abbia cura di non presentarla come ultimo momento del sabato santo. Si dica piuttosto che la veglia pasquale viene celebrata «nella notte di pasqua», come un unico atto di culto. Si avvertono i pastori di insegnare con cura nella catechesi ai fedeli l’importanza di prendere parte a tutta la veglia pasquale.  
Inizia con la veglia il terzo giorno del Triduo Pasquale. Le indicazioni temporali sono importanti e vanno superate perplessità legate all’ora (cf. Preparazione e celebrazione delle feste pasquali, n.78). La ricchezza rituale comporta preparazione ed una ministerialità che impone a volte la scelta di invitare più comunità a convenire per un’unica celebrazione (cf. Ibidem, nn. 93 e 94).

Chi cura la regia dell’azione liturgica abbia a cuore di condurre l’assemblea attraverso la veglia nell’itinerario chiaro delle sue parti: il lucernario e il preconio pasquale, la liturgia della parola, i riti battesimali, la mensa eucaristica. “Questa struttura dei riti non può da nessuno essere cambiata arbitrariamente” (Preparazione e celebrazione delle feste pasquali, n. 81).

Nel seguire articolato dei momenti, si eviti di appesantirli con inutili monizioni: se i gesti sono posti con preparazioni sono capaci in questa notte di mostrare il loro significato. In merito, come suggerito da Preparazione e celebrazione delle feste pasquali n. 81, si curi di procurarsi un cero di vera cera e si offrano a tutti i fedeli le candele per il lucernario. Nella processione d’ingresso non si porti l’Evangeliario, perché non tolga attenzione al cero pasquale. Sia invece posto sull’altare sin dall’inizio e portato in processione all’ambone al momento della proclamazione del Vangelo. Si valorizzi per quanto possibile il fonte battesimale - che si celebrino o meno dei battesimi durante la veglia. L’acqua per riempire il fonte o un bacile posto in luogo ritenuto più adatto può esser portata in processione, con un canto adatto. Anche la rinnovazione delle promesse battesimali può esser particolarmente curata, valorizzando l’indicazione offerta dal Messale (“con queste parole o con altre simili”).

Il Messale offre abbondante materiale di rubriche, testi e gesti: è ministero fondamentale calibrare le opzioni secondo la comunità celebrante. Ci pare importante notare che, tra le quattro parti, le prime tre risaltano quale unicum dell’anno. Sarà importante preparare, presentare e condurre la quarta, la celebrazione eucaristica, perché non sia portata a termine quale abituale azione senza forza. Ad esempio:
Dopo la luce, la Parola e l’acqua, la Veglia culmina ora con l’eucaristia. Questa notte è la più luminosa dell’anno, in cui ciò che ora iniziamo svela il suo Mistero.            
Si concluda con la benedizione solenne della Veglia.
 


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 06-MAR-15
 

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