Cantate al Signore un canto nuovo
perché ha compiuto prodigi;
a tutti i popoli ha rivelato la sua salvezza.
Antifona dIngresso
In questa V domenica di Pasqua, la liturgia ci invita a celebrare e rinnovare lalleanza con il Signore, Egli è la vera vite, noi i suoi tralci; questo intimo legame di amore e alleanza si rinnova ogni volta che celebriamo il mistero del suo amore per noi.
I gesti e le parole della liturgia cristiana ci invitano a rinnovare questo legame di alleanza, in particolare attraverso la memoria dei riti battesimali, tra cui il rito di aspersione domenicale con lacqua benedetta.
Il rito dellaspersione è una delle possibilità rituali previste dal Messale che, in tempo pasquale, possono costituire un momento significativo della celebrazione Eucaristica. Nel Messale di Pio V, la benedizione dellacqua lustrale era un rito staccato dalla celebrazione domenicale, veniva infatti celebrato in sacrestia e dopo lesorcismo e la benedizione del sale e dellacqua, ci si recava in chiesa per aspergere laltare, i ministri e il popolo. Il rito si concludeva con un orazione. Dopo il Concilio Vaticano II, il rito viene inserito nellappendice del Messale romano, con la possibilità di poter essere celebrato, in alternativa allatto penitenziale e al Kyrie eleison, in tutte le domeniche.
Il rito attuale prevede due formulari in cui sono riportate due o tre preghiere di benedizione dellacqua: fuori dal tempo pasquale o nel tempo pasquale. Nel secondo formulario, è prevista la possibilità di alternare delle brevi acclamazioni allinterno della preghiera di benedizione dellacqua. Ciascun formulario è così strutturato: invito alla preghiera; lorazione di benedizione dellacqua; rito dellaspersione accompagnato dal canto; orazione conclusiva. Per ben celebrare questo rito è necessaria una certa cura dei gesti e degli oggetti: il secchiello potrebbe essere riempito davanti allassemblea, in modo da rendere visibile e udibile il suono dellacqua; laspersorio potrebbe essere costituito da un ramoscello di alloro, di issopo o di mirto; è bene aspergere non solo i ministri e le persone vicine, ma attraversare la navata, in modo da coinvolgere tutta lassemblea; infine, il canto che accompagna laspersione, è importante che sia eseguito da tutta lassemblea mentre, le eventuali strofe possono essere eseguite da un solista o dal coro.
In questo rito, il popolo santo di Dio, ricevendo laspersione dellacqua benedetta, narra il ricordo della notte beata, ravvivando lo stupore per le meraviglie di Dio: il perdono, lalleanza rinnovata, la salvezza scaturita dal costato di Cristo, il tempio santo riedificato. Un gesto e un canto che ridestano il ricordo della Veglia Pasquale in cui il peccato di Adamo è stato distrutto: la notte in cui tutti siamo nati, lacqua dalla quale è sgorgata una nuova vita.
Negli Atti degli apostoli si attesta che la comunità di Gerusalemme era perseverante e concorde nella preghiera insieme con Maria, la Madre di Gesù (cf At 1,12-14). Il Tempo di Pasqua comprende gran parte o lintero mese di maggio, dedicato, dalla pietà popolare, alla Beata Vergine Maria. Diventa occasione per esprimere la gioia della Vergine di Nazaret per la vittoria del Figlio sulla morte. Per questo, si suggerisce di rivalutare la proposta fatta dalla Congregazione per il culto divino con la Lettera circolare del 3 aprile 1987 «Orientamenti e proposte per la celebrazione dellanno mariano» (n 21), ove si dice che al termine della celebrazione eucaristica si può inserire linvocazione finale alla Beata Vergine Maria con lantifona Regina caeli oppure un altro canto che celebri insieme la risurrezione di Cristo e la gioia della Madre del Risorto.