Fratelli carissimi,
la gloria del Signore si è manifestata
e sempre si manifesterà in mezzo a noi fino al suo ritorno.
Nei ritmi e nelle vicende del tempo
ricordiamo e viviamo i misteri della salvezza.
Centro di tutto l‘anno liturgico
è il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto,
che culminerà nella domenica di Pasqua il 5 aprile 2015.
In ogni domenica, Pasqua della settimana,
la santa Chiesa rende presente questo grande evento
nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte.
Dalla Pasqua scaturiscono tutti i giorni santi […]
Annuncio della data della Pasqua
Centro di tutto lanno liturgico è il triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto
La Chiesa lo annuncia con chiarezza allEpifania: il tempo liturgico ha un centro dal quale deriva ogni celebrazione. Questo è levento nel quale Cristo ha vinto il peccato e la morte, reso presente dalla Chiesa ogni domenica. Il triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto addensa in unità ciò che ogni otto giorni si rinnova.
Il Triduo celebra infatti lunità del mistero pasquale, passione, morte e risurrezione del Cristo. Non si tratta dunque - è scontato dirlo - di una preparazione alla Pasqua, ma di una pasqua celebrata in tre giorni. Ogni giorno richiama laltro e vi rimanda, iniziando dalla messa in coena Domini, fino ai vespri della Domenica di Risurrezione.
La Messa in coena Domini
Lunità del Triduo pasquale è introdotta dalla Messa del Giovedì sera. Il mistero pasquale, secondo lintenzione di Gesù inizialmente non colta dai discepoli, è ritualmente anticipato dal Signore nellultima cena. Lintenzione con la quale Egli ha sempre vissuto e ora è pronto a donare la vita è offerta ritualmente nei gesti e nelle parole. I testi del Lezionario, leucologia del giorno nel messale e nella liturgia delle Ore, i gesti previsti accompagnano la Chiesa nel riappropriarsi del valore dellEucaristia.
Il Venerdì santo
Il giorno senza eucaristia è orientato da una solenne liturgia della Parola. La Chiesa vive il digiuno pasquale, nel giorno in cui lo sposo è tolto. Non un tempo di lutto, ma di contemplazione del dono compiuto dal Crocifisso. A questo orientano i testi proclamati e pregati, come anche il gesto antico delladorazione della Croce. La Pasqua che ogni eucaristia rinnova non si può scindere dal sacrificio di Cristo.
Il Sabato santo
È il giorno aliturgico, in cui solo la preghiera delle Ore raduna la comunità. La penitenza accompagna il Cristo che non risorge immediatamente, ma sosta nel sepolcro, discende agli inferi, in attesa della promessa della risurrezione.
La Domenica di risurrezione
Nella notte del sabato la luce celebra la sua vittoria nel duello con le tenebre, la vita con la morte. Il rito della Vegli Pasquale - rispetto alla liturgia della Domenica - caratterizza in senso battesimale la celebrazione del mistero di Cristo. Il fuoco, il cero, le letture, il battesimo o il suo ricordo, leucaristia mostrano un itinerario gioioso in crescendo, senza oscurare lunitarietà di tutto il Triduo.
Il tempo di Pasqua
Dalla celebrazione della Veglia pasquale sorge lottavo giorno, un tempo nuovo di cinquanta giorni che si prolunga fino alla solennità della Pentecoste. Questi giorni si celebrano come se fossero uno, tempo in cui la Chiesa impara a seguire il suo Signore risorto, che è asceso al cielo e che dona lo Spirito. Si apre dunque il vero tempo forte - purtroppo spesso più disimpegnato rispetto alla Quaresima. La consueta celebrazione dei sacramenti delliniziazione cristiana è richiamo alla costruzione pasquale della comunità.
La Quaresima
Il tempo della Quaresima prende significato a partire da quanto detto sul tempo liturgico e la Pasqua, in relazione al suo centro, il Triduo. Protesi alla gioia pasquale, sulle orme di Cristo Signore, seguiamo laustero cammino della santa Quaresima, canta linno dellUfficio delle Letture.
Nel suo duplice aspetto, catecumenale e penitenziale, dispone i fedeli alla celebrazione proficua della Pasqua. Il Concilio invita a valorizzare più abbondantemente gli elementi battesimali propri della liturgia quaresimale (Sacrosanctum Concilium, 109). Inaugurata dal Mercoledì delle Ceneri, sin dallinizio si compone di tre ambiti di interesse: la preghiera più intensa, il digiuno condiviso e la carità. La Settimana santa ne conclude litinerario, orientato dunque in modo chiaro verso il tempo di Pasqua.
Papa Francesco, nel suo messaggio ci invita in particolare a rinfrancare i nostri cuori. Ci è chiesto un percorso di formazione del cuore, per renderlo simile al cuore di Gesù: forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dellindifferenza. Il rinnovamento è indicato in tre passi.
Il primo è fare attenzione a percepire lunità universale del Corpo di Cristo, nel quale se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme, se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui (1 Cor 12,26). Il secondo rende vero il primo: la sensibilità per i lontani è smentita o confermata dallo sguardo che poniamo su Lazzaro che siete alla nostra porta (Lc 16, 19-31), immaginando le parrocchie come isole di misericordia in mezzo al mare dellindifferenza. Il passo indicato è in verticale (sentire e pregare la Chiesa celeste, dei santi) e orizzontale (missione nella società). Il terzo passo è lattenzione al singolo credente, come soggetto forte e come fratello su cui posare lo sguardo.
La liturgia quaresimale sceglie il digiuno, la preghiera e la carità come vie per un cuore forte e sensibile. Nellanno B, litinerario è più chiaramente incentrato sulla Croce. La sobria semplicità dei gesti liturgici ha proprio questo scopo: percepire la forza di ciò che è centrale. Essa è il contrario della trascuratezza: perché il canto sia efficace se è chiesta la sobrietà nella musica, perché lo spazio sia bello se luso delle decorazioni è limitato, chi cura i riti deve averli preparati con grande attenzione. I linguaggi più adeguati sono il silenzio e lessenzialità, mai limprovvisazione.
Si ricorda che il Messale Romano italiano prevede per la Quaresima luso di cinque prefazi (I-IV pp. 320-324). Il primo e il secondo sono offerti per ogni giorno, soprattutto per le domeniche, quando non ne è previsto uno più specifico. Gli altri tre sono previsti solo per i giorni feriali. Prefazi specifici sono previsti per la prima (p. 72-73) e la seconda domenica (p.81). Nellanno B, si possono usare comunque le letture e i prefazi previsti per le altre domeniche (III, IV e V) con ispirazione catecumenale, se ne è il caso. Altrimenti si possono utilizzare il primo o secondo di Quaresima (pp. 320-321), celebrando la messa ad libitum con le letture e le orazioni proprie in un giorno feriale successivo. Il prefazio della passione del Signore I (p. 325) è riservato per le ferie della quinta settimana di Quaresima e per le messe della Croce e Passione del Signore. La Quaresima è un tempo opportuno per luso della Preghiera eucaristica della Riconciliazione II e II (919-926), con il prefazio proprio o con uno che svolga i temi della riconciliazione o del cambiamento di vita.